{"id":48175,"date":"2017-01-12T14:08:40","date_gmt":"2017-01-12T12:08:40","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=48175"},"modified":"2018-07-20T17:14:12","modified_gmt":"2018-07-20T15:14:12","slug":"giornata-mondiale-del-migrante-al-centro-la-condizione-dei-minori-non-accompagnati","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/giornata-mondiale-del-migrante-al-centro-la-condizione-dei-minori-non-accompagnati\/","title":{"rendered":"Giornata mondiale del migrante, al centro la condizione dei minori non accompagnati"},"content":{"rendered":"
Nel 2015 sono stati 65,3 milioni i migranti forzati nel mondo, di cui 21,3 milioni di rifugiati, 40,8 milioni di sfollati interni e 3,2 milioni di richiedenti asilo. In Italia, secondo i dati del Rapporto sulla protezione internazionale aggiornati a ottobre 2016, sono presenti circa 171 mila persone nelle diverse strutture attive sul territorio. Una situazione rispetto alla quale \u201cla politica italiana \u00e8 a un bivio\u201d, avverte mons. Guerino Di Tora, presidente della Fondazione Migrantes e della Commissione episcopale Cei per le migrazioni: \u201cIl populismo fa di tutto per diffondere la cultura della non-accoglienza. Ma basterebbe che ciascun Comune ospitasse due immigrati e mezzo ogni 1.000 abitanti per cambiare completamente il contesto\u201d.<\/p>\n
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Nel messaggio per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, il Papa chiede una \u201cvisione lungimirante\u201d da parte della comunit\u00e0 internazionale. Cosa sta facendo l\u2019Italia?<\/p>\n
\u201cL\u2019Italia sta facendo la sua parte. \u00c8 il primo Paese di frontiera in Europa, ed \u00e8 caratterizzato da un\u2019immigrazione prevalentemente di passaggio. Bisogna per\u00f2 trovare una modalit\u00e0 di integrazione. \u00c8 chiaro che, se i migranti vengono ammassati a migliaia dentro un unico Centro, in condizioni spesso precarie, possono sorgere problemi come accaduto in questi giorni. Quando si hanno soltanto tre momenti attivi al giorno – colazione, pranzo, cena – e il resto del tempo trascorre senza nulla da fare, la disperazione pu\u00f2 prendere il sopravvento\u201d.<\/p>\n
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L\u2019accoglienza dei migranti \u00e8 centrale per Francesco, eppure tanti cattolici sembra fatichino a seguirlo…<\/p>\n
\u201cPurtroppo \u00e8 un dato reale. Nel mondo cattolico talvolta non si comprende che il Papa pone l\u2019attenzione su un aspetto peculiare dell\u2019esperienza cristiana, che si realizza nella storia e nella contingenza. Oggi viviamo in un mondo globalizzato. Le persone si spostano. Il fenomeno delle migrazioni \u00e8 una questione epocale che, per\u00f2, anche i cattolici sottovalutano o rifiutano. Ci siamo ormai adattati a una forma di vita \u2018cristiana\u2019 all\u2019insegna del benessere, pensiamo unicamente al nostro interesse. Ci siamo ripiegati su noi stessi, l\u2019esperienza cristiana si \u00e8 andata identificando esclusivamente con la preghiera e la liturgia, dimenticando la relazionalit\u00e0 umana. Ma il cristianesimo \u00e8 relazione. L\u2019esperienza dell\u2019attenzione al prossimo \u00e8 fondamentale, ma oggi viene messa da parte perch\u00e9 lo sforzo di uscire da noi stessi e di mettere in discussione le nostre certezze non \u00e8 accettabile\u201d.<\/p>\n
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La crisi economica ha influito negativamente, aumentando l\u2019insicurezza?<\/p>\n
\u201cNo, perch\u00e9 \u00e8 secondaria rispetto alla centralit\u00e0 del cristianesimo. Il fenomeno delle migrazioni non \u00e8 di oggi. Eppure in altre epoche si \u00e8 condiviso tutto: pensiamo al dopoguerra e ai migranti dal Sud al Nord Italia, oppure ai nostri connazionali che sono andati nel mondo. In questa fase storica, l\u2019egoismo e l\u2019individualismo hanno preso il sopravvento. L\u2019interesse personale prevale su tutto. Viviamo un\u2019esperienza cristiana esteriore, illuministica e irreale. \u2018Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non pu\u00f2 amare Dio che non vede\u2019 scrive san Giovanni. E Papa Wojtyla ricorda che la via che porta a Cristo \u00e8 l\u2019Uomo. L\u2019attenzione all\u2019altro deve essere il nostro modo vero di vivere l\u2019esperienza cristiana\u201d.<\/p>\n
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Francesco sottolinea che \u201ci fanciulli sono tre volte indifesi: perch\u00e9 minori, perch\u00e9 stranieri e perch\u00e9 inermi\u201d.<\/p>\n
\u201c\u00c8 un problema grave, che non riguarda soltanto gli immigrati. Il prossimo Sinodo dei vescovi si concentrer\u00e0 sul mondo giovanile. Se trascuriamo i minori, non ci prendiamo cura del futuro e non guardiamo alla realt\u00e0 che avremo di fronte negli anni a venire. Se i minori si trovano gi\u00e0 disorientati in condizioni di benessere economico, quanto possono esserlo ancora di pi\u00f9 quando provengono da Paesi lontani e si trovano separati dagli affetti! Spesso, poi, sono visti come oggetti da sfruttare anche in casa loro: pensiamo ai minori ridotti in schiavit\u00f9 per il lavoro, come avviene in Asia su commissione delle grandi multinazionali occidentali\u201d.<\/p>\n
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A riguardo, il Papa sostiene che \u201cse non si trova il modo di intervenire con maggiore rigore ed efficacia nei confronti degli approfittatori, non potranno essere fermate le molteplici forme di schiavit\u00f9 di cui sono vittime i minori\u201d.<\/p>\n
\u201c\u00c8 urgente una politica in favore dei minori. A partire dall\u2019integrazione scolastica, per coloro che arrivano da altri Paesi. E poi un\u2019attenzione all\u2019intero contesto familiare, perch\u00e9 i bambini non devono fuggire da soli. Ricordo una mamma a cui era stato chiesto con quale coraggio affidasse suo figlio ai marosi: \u2018Le onde del mare, cos\u00ec difficili – rispose -, sono pi\u00f9 sicure della terraferma dove c\u2019\u00e8 guerra e morte\u2019. Per questo \u00e8 indispensabile creare condizioni favorevoli per i minori e combattere contro il loro sfruttamento. Dobbiamo essere consapevoli che, se in certe nazioni la morte e la violenza sono all\u2019ordine del giorno, \u00e8 perch\u00e9 anche noi facciamo troppo poco per cambiare la realt\u00e0\u201d.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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