{"id":48172,"date":"2017-01-12T13:36:13","date_gmt":"2017-01-12T11:36:13","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=48172"},"modified":"2017-06-09T13:12:22","modified_gmt":"2017-06-09T11:12:22","slug":"le-province-esistono-ancora-ma-svuotate","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/le-province-esistono-ancora-ma-svuotate\/","title":{"rendered":"Le Province esistono ancora, ma svuotate"},"content":{"rendered":"

L’anno della politica umbra si \u00e8 aperto con una consultazione atipica: il rinnovo dei Consigli provinciali di Perugia e Terni. Nel capoluogo umbro il Consiglio (\u00e8 rimasto presidente Nando Mismetti) ha registrato la vittoria del centrosinistra con 9 consiglieri su 12. A Terni, dopo le dimissioni di Leopoldo Di Girolamo, il nuovo presidente \u00e8 Giampiero Lattanzi, sindaco di Guardea, che guider\u00e0 l\u2019ente di palazzo Bazzani con 8 consiglieri su 10.<\/p>\n

\u00c8 stata un\u2019elezione \u201cdi secondo livello\u201d, ossia aperta solo a sindaci e consiglieri comunali, e non popolare. \u00c8 l\u2019effetto della riforma entrata in vigore nell\u2019aprile del 2014 con la legge Delrio, che non ha abolito del tutto le Province: le ha solo sostituite con nuovi enti e ha modificato i meccanismi di voto. Le Province sono diventate assemblee formate dai sindaci dei Comuni che fanno parte dell\u2019area e da un presidente (che \u00e8 un sindaco eletto dai sindaci e dai consiglieri dei Comuni della Provincia; resta in carica quattro anni); con inoltre un terzo organo, il Consiglio provinciale, formato dal Presidente della Provincia e da un gruppo dai 10 ai 16 membri, che resta in carica due anni.<\/p>\n

Questa riforma era funzionale al referendum costituzionale del 4 dicembre, che per\u00f2 ha bocciato l\u2019abolizione delle Province. E quindi questi enti – modificati dalla legge del 2014, che non poteva abolirli – sono stati svuotati di funzioni e personale, ma restano in piedi perch\u00e9 sono presenti nella Carta costituzionale.<\/p>\n

Molte competenze sono passate alla Regione ma restano in carico alle Province, con sempre meno risorse: l\u2019edilizia scolastica (con tutto quello che ne consegue in Umbria, dopo il sisma), parte dell\u2019ambiente e la viabilit\u00e0 (migliaia di chilometri di strade). In sintesi, la tipica riforma italica che crea problemi e confusione. Le Province sono sopravvissute al referendum, ma rischiano costantemente di non chiudere i bilanci.<\/p>\n

La riforma Delrio \u00e8 rimasta a met\u00e0, per\u00f2 questo ente intermedio era stato gi\u00e0 ridimensionato in strutture, personale e competenze da leggi degli scorsi anni. Le spese, ovviamente, sono diminuite, ma restano sempre alte. Nel 2013 erano 7,5 miliardi, ora ammontano a 4,8, finanziati spesso in maniera \u2018originale\u2019 con imposte su Rc auto e sui passaggi di propriet\u00e0. In questo contesto le dichiarazioni – scontate – dei Presidenti per il risultato ottenuto appaiono un po\u2019 stonate perch\u00e9 l\u2019elezione era prettamente interna, senza avere il polso della vera base elettorale, la popolazione.<\/p>\n

Nonostante la Provincia sia ormai un ente destinato a consumarsi rapidamente, i partiti e i movimenti umbri sono riusciti perfino a fare polemica. Da \u2018ricordare\u2019 le accuse incrociate tra socialisti – il consigliere regionale Rometti e il consigliere comunale di Perugia, Nilo Arcudi \u2013 sull\u2019appoggio al candidato Roberto Bertini.<\/p>\n

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I consiglieri eletti nei due territori
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A Perugia il centrosinistra ha vinto con il 69,3% dei voti, eleggendo 9 consiglieri: Federico Masciolini (consigliere del Comune di Assisi), Erika Borghesi (consigliere Comune di Perugia), Roberto Ferricelli (sindaco Piegaro), Roberto Bertini (consigliere Comune Marsciano) Massimiliano Presciutti (sindaco Gualdo Tadino), Gino Emili (sindaco Cascia), Paolo Fratini (sindaco San Giustino), Maria Pia Bruscolotti (sindaco Massa Martana), Domenico Barone (consigliere Comune Spello). Per il centrodestra, eletti Riccardo Meloni (consigliere Comune di Foligno), Enea Paladino (consigliere Comune di Citerna), Massimo Perari (consigliere Comune di Perugia). Nando Mismetti ha espresso \u201csoddisfazione\u201d per la partecipazione al voto e per il risultato \u201ccon la netta affermazione della lista di centrosinistra, che ha eletto ben 9 consiglieri su 12: un risultato importante che permette all\u2019Amministrazione provinciale di contare su una larghissima maggioranza. Nel biennio che abbiamo davanti \u2013 ha proseguito Mismetti \u2013 ci attendono sfide difficili e delicate, che dovranno essere affrontate con grande senso di responsabilit\u00e0 e con la massima coesione, al fine di garantire un rilancio dell\u2019ente Provincia e la piena continuit\u00e0 nei servizi a vantaggio dei Comuni e dei cittadini\u201d. A Terni la lista di centrosinistra ha eletto 8 consiglieri: Renato Bartolini (consigliere Comune Terni), Giuseppe Germani\u00a0 (sindaco Orvieto), Leonardo Grimani (sindaco San Gemini), Federico Novelli (consigliere Comune di Narni), Valdimiro Orsini (consigliere Comune di Terni), Sandro Piccinini (consigliere Comune di Terni), Marco Rosati (consigliere Comune di Giove), Sandro Spaccasassi (vice sindaco di Calvi dell\u2019Umbria). All\u2019opposizione 2 consiglieri: Francesca Fiorucci (consigliera Comune di Calvi dell\u2019Umbria), Leonardo Pimpinelli (consigliere Comune di Amelia). \u201cCi mettiamo subito al lavoro per affrontare tutte le priorit\u00e0, da quelle finanziarie a quelle dei servizi al cittadino – ha commentato Giampiero Lattanzi dopo l\u2019elezione a presidente della Provincia di Terni. – Sono molto soddisfatto del risultato, per il valore in se stesso, e perch\u00e9 ottenuto con un consenso che abbraccia tutto il territorio provinciale\u201d.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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