{"id":48169,"date":"2017-01-12T12:47:21","date_gmt":"2017-01-12T10:47:21","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=48169"},"modified":"2018-07-20T17:18:49","modified_gmt":"2018-07-20T15:18:49","slug":"leditoriale-i-minori-vulnerabili-e-senza-voce","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/leditoriale-i-minori-vulnerabili-e-senza-voce\/","title":{"rendered":"Migranti. I minori, vulnerabili e senza voce"},"content":{"rendered":"

di Giancarlo Perego*<\/strong><\/p>\n

\u201cVulnerabili e senza voce\u201d<\/em>. Con questi due aggettivi Papa Francesco qualifica il mondo dei minori migranti di oggi. Le statistiche internazionali ci ricordano che sono oltre il 50% di tutti i rifugiati, in fuga con la famiglia o anche, in tanti, da soli. In Italia i migranti minorenni sono pi\u00f9 di un milione e 100 mila: un immigrato su 5 in Italia \u00e8 un minore, un bambino, un ragazzo. Minori sono anche il 20% di 107.000 italiani che hanno lasciato l\u2019Italia nel 2015, abbandonando la scuola, gli amici, la parrocchia, il Paese. Sono oltre il 50% dei rom migranti in Italia dalla Romania, dalla Bulgaria, dal Montenegro, dalla ex Jugoslavia, ma anche senza un Paese, apolidi.<\/p>\n

A loro il Papa c\u2019invita particolarmente a guardare in questa Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, che celebriamo domenica 15 gennaio. Loro sono un \u201csegno dei tempi\u201d, un tempo della storia della salvezza<\/strong> – ricorda Francesco – e un luogo nei quali ripensare e ridisegnare le nostre comunit\u00e0 pastorali, ma anche scuola, famiglia, citt\u00e0. Infatti, molti di questi minori migranti in Italia vivono in famiglie povere, in case sovraffollate. Non hanno spazi di gioco, se non all\u2019oratorio vicino a casa. Spesso si assentano dalla scuola o addirittura l\u2019abbandonano. Sono soli in casa la maggior parte delle ore del giorno.<\/p>\n

Mi domando allora come i minori migranti possano abitare le nostre citt\u00e0,<\/strong> come possano essere raggiunti dalle nostre comunit\u00e0, come possano sentirsi a casa. Mi domando anche come si pensi a loro, quando la maggior parte delle risorse sono impiegate in sicurezza, dimenticando la sicurezza sociale di questi ragazzi. Mi domando quanto interessi il loro benessere tra gli inutili discorsi populisti e la riproposizione di centri come i Cie. Mi interrogo inoltre su cosa penseranno quei ragazzi non accompagnati dai familiari e provenienti da situazioni drammatiche dell\u2019Africa subsahariana o del Corno d\u2019Africa o del Medio Oriente o del Bangladesh o Pakistan e degli altri 80 Paesi del mondo, sbarcati in Italia, che si ritrovano nei Cas, strutture tutt\u2019altro che familiari, centri e non case, pi\u00f9 simili a orfanatrofi.<\/p>\n

Il Papa invita a guardare a loro come se guardassimo ai nostri ragazzi,<\/strong> ai nostri figli. Per loro invita a creare percorsi di protezione e cura, a non dimenticare il bisogno di spazi di gioco. A questo proposito desidero ricordare la particolare sensibilit\u00e0 di Francesco, il quale, dopo la visita a Lampedusa, volle lasciare come segno concreto un contributo per costruire una ludoteca, pensando soprattutto ai ragazzi che sbarcavano e venivano accolti sull\u2019isola. Ancora: per i ragazzi e gli adolescenti il Papa invita a costruire percorsi di integrazione, \u201ccollaborazioni sempre pi\u00f9 efficaci e incisive\u201d, in altre parole una \u201csimpatia\u201d che aiuta a valorizzare le loro storie ed esperienze dentro un nuovo tessuto di vita sociale e culturale.<\/p>\n

Il futuro del nostro Paese e della Chiesa in Italia<\/strong> passa anche dalla capacit\u00e0 di condivisione, di fraternit\u00e0 che riusciremo a ricreare attorno ai migranti, a partire dai pi\u00f9 piccoli fra loro. La verit\u00e0 del nostro amore a Dio e al prossimo passa dalla capacit\u00e0 di amare questa \u201ccarne di Cristo\u201d, che sono i nostri fratelli migranti. Ogni chiusura tradisce la fede e indebolisce la democrazia. Ricordandoci oggi, in particolare, il monito di Ges\u00f9, non a caso riportato da tutti gli evangelisti: \u201cChi avr\u00e0 accolto anche uno solo di questi miei fratelli pi\u00f9 piccoli, avr\u00e0 accolto me\u201d.<\/p>\n

* Direttore generale della Fondazione Migrantes<\/em><\/p>\n

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