{"id":48118,"date":"2016-12-22T11:00:52","date_gmt":"2016-12-22T09:00:52","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=48118"},"modified":"2016-12-22T11:01:17","modified_gmt":"2016-12-22T09:01:17","slug":"abat-jour-grazie-al-niet-del-vescovo","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/abat-jour-grazie-al-niet-del-vescovo\/","title":{"rendered":"Abat jour – Grazie al niet del vescovo"},"content":{"rendered":"

\"DONFu il niet del mio vescovo a buttarmi dalla spalletta del gran fiume di Capodarco a testa all\u2019ingi\u00f9.<\/p>\n

Prima che quell\u2019estate 1970 cominciasse, con don Lanfranco Conti e don Giuliano Salciarini ci eravamo impegnati a farci carico in solidum di una parrocchia (S. Marco), che avremmo portato avanti con uno stile – diciamo – comunitario. Vi risparmio i particolari. Dico solo che, dopo l\u2019esperienza vissuta a Capodarco in estate, l\u2019epicentro del nostro progetto sarrebbe inevitabilmente stato una parrocchia che fosse la casa di tutti, ma soprattutto la casa dei poveri.<\/p>\n

Ce lo accetter\u00e0, la nostra Chiesa di Gubbio, questo nostro progetto? Il Vescovo Parodi aveva demandato la risposta al Consiglio Pastorale Diocesano<\/p>\n

Poco prima che avesse termine l\u2019ultimo dei campi di lavoro sudato in faccia al mare di Porto S. Giorgio mi telefon\u00f2 don Pietro Bottaccoli, Segretario del Consiglio Pastorale Diocesano, oggi vescovo emerito di Gubbio: \u201cIl Consiglio Pastorale Diocesano ha approvato il vostro progetto!!\u201d. Hip! Hip! Urr\u00e0. Grida d\u2019esultanza e fiumi di champagne, pardon: d\u2019acqua minerale gasasta. Anche i \u201cragazzi\u201d che con me avevano lavorato sodo a Capodarco erano certi che il progetto approvato sarebbe stato impregnato di quel particolare \u201cspirito comunitario\u201d che ci aveva tutti coinvolti .<\/p>\n

Sogni. Appena tornato a Gubbio, salii dal Vescovo Parodi per \u201cstringere\u201d. Ma lui. \u201cCi ho pregato tanto!!\u201d. Disse di no. No. Niet, diceva Stalin. \u201cTu sei un bravo prete, ma non saresti un bravo parroco!\u201d. Fiele col dolcificante. La testa mi scoppia, lo stomaco mi fa male. Solo un rantolo, roco, aggressive, rabbioso: \u201cE lei non \u00e8 che non sarebbe, ma NON \u00c8 un buon vescovo!\u201d<\/p>\n

Basta! Dalla mia diocesi non voglio pi\u00f9 nulla! \u201cMa accetta almeno una cameretta per dormire!\u201d. S\u00ec, l\u2019accetto solo perch\u00e9 da solo non ce la faccio. Ma mangio in trattoria, a 750 lire a pasto, dalla Giuliva, la mamma di Beniamino. In via Gioia. Lo feci fino a met\u00e0 del 1971.<\/p>\n

Niet. Com\u2019\u00e8 facile per un vescovo accoltellare un giovane prete! Poi, a primavera, arriv\u00f2 don Franco Monterubbianesi. \u201cSenti un po\u2019, ci hanno donato un grande appartemento a Fabriano, dobbiamo per\u00f2 occuparlo entro cinque anni, e questo 1971 \u00e8 il quinto: te la sentiresti\u2026?\u201d: Me la sentii. \u201cCi faremo una comunt\u00e0 dove i disabili che hanno dovuto lasciare gli studi a causa del loro handicap possano recuperare, grazie e te, gli anni perduti\u201d. S\u00ec, me la sento.<\/p>\n

Passai l\u2019estate del 1971, l\u2019ultima coi miei ragazzi del Movimento Studenti Eugubino, a Fabriano, in via Gentile 26, a rendere abitabile il primo piano di Palazzo Zonghi Lotti, in centro, bello e pieno di polvere, dopo trent\u2019anni d\u2019abbandono. E alla fine dell\u2019estate caricai le mie carabattole su di un motocarro e mi trasferii nella Citt\u00e0 della Carta, a condividere la vita di quei primi handicappati che vennero da Capodarco a dar vita alla Comunit\u00e0 \u201cLa buona novella\u201d.<\/p>\n

Niet. Se pu\u00f2 traformare le pietre in figli di Abramo, che Gli ci vuole, a Lui che \u00e8 nato 2.000 anni fa e nasce dopodomani, a transformare il niet d\u2019un vescovo in un s\u00ec della sua Provvidenza?<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

Fu il niet del mio vescovo a buttarmi dalla spalletta del gran fiume di Capodarco a testa all\u2019ingi\u00f9. Prima che quell\u2019estate 1970 cominciasse, con don Lanfranco Conti e don Giuliano Salciarini ci eravamo impegnati a farci carico in solidum di una parrocchia (S. Marco), che avremmo portato avanti con uno stile – diciamo – comunitario. […]<\/p>\n","protected":false},"author":393,"featured_media":0,"comment_status":"open","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"_acf_changed":false,"footnotes":""},"categories":[12],"tags":[],"acf":[],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/48118"}],"collection":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/393"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=48118"}],"version-history":[{"count":2,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/48118\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":48134,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/48118\/revisions\/48134"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=48118"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=48118"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=48118"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}