{"id":47904,"date":"2016-11-15T16:03:40","date_gmt":"2016-11-15T14:03:40","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=47904"},"modified":"2017-09-01T18:02:10","modified_gmt":"2017-09-01T16:02:10","slug":"gesu-ricordati-di-me","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/gesu-ricordati-di-me\/","title":{"rendered":"\u201cGes\u00f9, ricordati di me!\u201d"},"content":{"rendered":"
L’evangelista Luca ci offre la giusta chiave di lettura della regalit\u00e0 di Ges\u00f9: lo \u201cspettacolo\u201d della croce. Di questo propriamente si tratta, come evoca il vocabolo theoria e come suggerisce la carovana degli spettatori \u201caccorsi a questo spettacolo\u201d (Lc 23,48), a questa rappresentazione. Quella di un bestemmiatore (Lc 22,71) e sobillatore (23,5) crocifisso con a lato due malfattori, uno a destra e l\u2019altro a sinistra (23,33). Un condannato singolare: accusato di bestemmia, si affida a Colui che \u2018bestemmia\u2019: \u201cPadre, nelle tue mani consegno il mio spirito\u201d (23,46), ed \u00e8 questa la sua ultima parola. Accusato di sobillazione, offre il perdono a quanti lo hanno condannato: \u201cPadre, perdonali, perch\u00e9 non sanno quello che fanno\u201d (23,34), ed \u00e8 questa la sua terz\u2019ultima parola. Accusato di essere un malfattore, \u00e8 salvezza per il malfattore: \u201cIn verit\u00e0 ti dico, oggi sarai con me in paradiso\u201d (23,43), ed \u00e8 questa la sua penultima parola. Un accusato-deriso perch\u00e9, dopo aver salvato gli altri, non riesce a salvare se stesso (23,35.39). I cristiani, da parte loro, non hanno altro da esibire al mondo, assieme alle reazioni dei convenuti che sono parte integrante della rappresentazione di \u201cCristo crocifisso, scandalo e follia\u201d per gli uni (1Cor 1,23), \u201cpotenza di Dio, sapienza di Dio\u201d (1Cor 1,24) e salvezza di Dio per gli altri. S\u00ec, \u201cvolgere lo sguardo a colui che hanno trafitto\u201d (Gv 19,37), provoca le pi\u00f9 svariate reazioni. Se quest\u2019uomo fosse davvero \u201cil Cristo di Dio, il suo eletto, il re dei giudei\u201d (Lc 23,35-36.39) – dicono all\u2019unisono capi, soldati e uno dei due malfattori – avrebbe in s\u00e9 la decisione e la forza di Dio di \u201csalvare se stesso\u201d, di scendere dalla croce. Il fatto che non accada confermerebbe che Ges\u00f9 non \u00e8 il \u201cracconto\u201d di Dio ma la sua smentita; non la benedizione di Dio ma una \u201cmaledizione per noi\u201d (Gal 3,13), e si avvera, come sta scritto: \u201cMaledetto chi pende dal legno\u201d (Gal 3,13 = Dt 21,23). Per costoro Ges\u00f9 non \u00e8 re, non \u00e8 cio\u00e8 l\u2019inviato e il rappresentante di Dio che ha in s\u00e9 l\u2019autorit\u00e0 della verit\u00e0 delle cose che dice su Dio, sull\u2019Uomo e sulla Storia. Per altri invece questo appeso \u00e8 il Giusto: \u201cVeramente quest\u2019uomo era giusto\u201d (Lc 23,47) proclama il centurione, a cui fa eco uno dei ladroni: \u201cNon ha fatto nulla di male\u201d (23,41). Non resta che \u201cpercuotersi il petto ripensando\u201d, ed \u00e8 ci\u00f2 che fanno le folle convenute a questo spettacolo (23,48); non resta che \u201cosservare questi avvenimenti\u201d con lo sguardo del cuore per penetrarne il senso recondito, come fanno i conoscenti di Ges\u00f9 e le donne che lo avevano seguito dalla Galilea (23,49).<\/p>\n
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L\u2019intenzione di Luca \u00e8 chiara, ed \u00e8 un invito agli \u201cspettatori\u201d di oggi – che siamo noi – a collocarci dalla parte del centurione, del ladrone pentito, delle folle, dei conoscenti e delle donne. La giusta posizione per un\u2019intelligenza profonda della regalit\u00e0 che emana da quel Messia crocifisso. \u201cRegale\u201d non \u00e8 pensare a salvare se stessi ma donare se stessi: non scendere dalla croce ma rimanere inchiodati a essa, a segno che nulla eguaglia la nobilt\u00e0 dell\u2019amore fino alla consumazione di s\u00e9. Regale inoltre \u00e8 perdonare chi ti uccide, e rendere partecipe del tuo mondo – il paradiso – chi ti muore a fianco e ti invoca. E ancora, regale \u00e8 ricapitolare in s\u00e9 i giusti crocifissi di ogni luogo e di ogni tempo, indicando come la loro dedizione non sia stata vana, perch\u00e9 per loro \u00e8 via di resurrezione e per il mondo \u00e8 seme di trasfigurazione (At 3,19-20). Cos\u00ec come lo \u00e8 l\u2019immedesimarsi con i \u201cmaledetti\u201d della terra, condividendone compagnia e sorte per essere per loro la benedizione di Dio. Regale \u00e8 infine il dono dello Spirito, che dischiude alla grande confessione: \u201cVeramente quest\u2019uomo era giusto\u201d, in lui abbiamo visto e vediamo la giustizia di Dio come fedelt\u00e0 alla Sua verit\u00e0 di dono di s\u00e9 al mondo senza riserve, e in lui abbiamo visto e vediamo la giustizia dell\u2019uomo modellata su quella di Dio. Dicendo \u201cGes\u00f9 Cristo re dell\u2019universo\u201d celebriamo e proclamiamo che i mondi interi sono chiamati in lui a una ri-visitazione e a una ri-recezione della regalit\u00e0. Re \u00e8 il Servo mite, umile e dedito all\u2019altro fino alla perdizione di s\u00e9. Questa via, la via crucis, \u00e8 la via regale del compimento di s\u00e9 come dono e della salvezza: \u00e8 via resurrectionis. Tale Re \u00e8 Dio, \u00e8 Cristo, ed \u00e8 l\u2019uomo a immagine del Cristo di Dio. Arrivati a questa intelligenza, l\u2019anno liturgico pu\u00f2 dirsi concluso, ha adempiuto il suo compito regale. E anche noi abbiamo concluso il nostro gradito compito. In Ges\u00f9 e Maria.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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