{"id":473,"date":"2012-01-16T11:06:12","date_gmt":"2012-01-16T11:06:12","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=473"},"modified":"2014-07-10T22:18:09","modified_gmt":"2014-07-10T20:18:09","slug":"prete-ordinario-ma-straordinario","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/prete-ordinario-ma-straordinario\/","title":{"rendered":"Prete ordinario ma straordinario"},"content":{"rendered":"

Don Andrea era un \u2018prete normale\u2019 che non usava parole vuote, n\u00e9 faceva gesti clamorosi; viveva straordinariamente l\u2019ordinario, raccontando a tutti la fede semplice del Vangelo tradotta con l\u2019umanit\u00e0 del pastore\u201d.
\n\u00c8 solo un passaggio dell\u2019omelia che l\u2019arcivescovo Renato Boccardo ha pronunciato il 26 dicembre al santuario della Madonna della Stella in occasione della conclusione della fase diocesana del processo per la beatificazione e canonizzazione di don Andrea Bonifazi, valente prete della diocesi di Spoleto-Norcia, morto di leucemia il 25 dicembre 1998. Aveva 42 anni ed era parroco di Baiano di Spoleto e di Firenzuola di Acquasparta.
\nTantissima gente si \u00e8 radunata nel santuario mariano per ricordare la figura di questo sacerdote semplice, di poche parole, dalle origini contadine, profondo conoscitore delle Sacre scritture, servo obbediente della Chiesa.
\nRicorda don Gianfranco Formenton, parroco di San Martino in Trignano, che ha ben conosciuto don Andrea: \u201cNon era prete di personalismi. Era un uomo di fede e di Chiesa. Aveva bene in mente il senso della fede, il senso della storia, le tragedie dell\u2019uomo ed era uomo di preghiera solida. Non aveva tempo da perdere e, anzi, per lui il tempo era il banco di prova della fede\u201d.
\nC\u2019erano rappresentanze del popolo di Dio che ha servito negli anni: da Villamagina e Montesanto di Sellano, da Verchiano di Foligno, da Baiano e Firenzuola. C\u2019erano tanti preti, giunti anche da altre diocesi dell\u2019Umbria. C\u2019erano l\u2019anziana mamma Luigina, la sorella Francesca, il cognato e i nipoti. C\u2019era tanta gente che da don Andrea ha ricevuto parole di speranza.
\nA mons. Mario Curini, arciprete di Norcia, in veste di delegato arcivescovile per il processo diocesano, \u00e8 toccato il compito di tracciare un breve profilo di don Andrea emerso dalle trenta testimonianze raccolte dal tribunale. Proporre all\u2019attenzione della comunit\u00e0 cristiana di Spoleto-Norcia la figura di don Andrea, senza voler anticipare il giudizio della Chiesa, \u00e8 un orgoglio per l\u2019intera diocesi.
\n\u201cDon Andrea \u2013 ha affermato mons. Boccardo \u2013 \u00e8 la dimostrazione di come le nostre famiglie siano in grado di produrre dei cristiani veri, di come la Parola di Dio e la grazia, accolte in un terreno disponibile, portano frutto\u201d. L\u2019Arcivescovo, poi, si \u00e8 soffermato su cosa si deve imparare da don Andrea: \u201cCome prima cosa \u2013 ha detto \u2013 il sacerdote ci ricorda che \u00e8 possibile essere amici di Dio, e che il bene e la santit\u00e0 sono gli unici che rimangono nel tempo e oltre il tempo. A noi preti rammenta di proporre con coraggio i valori del Vangelo. Chiediamo a don Andrea \u2013 ha concluso il presule \u2013 di continuare ad amare questa Chiesa con la stessa intensit\u00e0 di quando era in vita\u201d.
\nAl termine della celebrazione, animata nel canto dal coro della parrocchia di Baiano, commovente \u00e8 stato l\u2019abbraccio tra l\u2019Arcivescovo e la mamma di don Andrea, Luigina. Nelle prossime settimane il tribunale appositamente costituito provveder\u00e0 alla redazione dei relativi documenti ufficiali e invier\u00e0 gli atti del processo di don Andrea Bonifazi alla Congregazione delle cause dei santi.<\/p>\n

Nota biografica<\/p>\n

Andrea nasce a Fratta di Montefalco il 23 settembre 1956 da Sante Bonifazi e Giuseppina Cariani. Nello stesso paese riceve la prima comunione e la cresima. Il 29 settembre 1967 entra nel Seminario arcivescovile di Spoleto. Frequenta i tre anni della scuola media inferiore all\u2019istituto \u201cLuigi Pianciani\u201d, conseguendo sempre la borsa di studio per il suo alto rendimento. Dal 1970 al 1972 frequenta il ginnasio \u201cPontano-Sansi\u201d di Spoleto. Nell\u2019ottobre 1972 entra nel Pontificio seminario regionale umbro. Il 3 febbraio 1980 \u00e8 ordinato diacono alla Fratta. Il 29 giugno di quello stesso anno \u00e8 ordinato sacerdote dall\u2019arcivescovo di Spoleto mons. Ottorino Pietro Alberti, nella piazza della Fratta. Il 24 giugno 1983 consegue la licenza in Scienze bibliche presso il Pontificio istituto biblico di Roma. Insegna, poi, Lingua ebraica e Lingua greco-biblica, introduzione all\u2019Antico Testamento e Letteratura sapienziale, Introduzione all\u2019esegesi dell\u2019Antico testamento. Nel contempo \u00e8 nominato parroco a Villamagina e Montesanto di Sellano, in seguito a Verchiano di Foligno, poi a Baiano di Spoleto. Ammalatosi di leucemia nel 1994, muore il 25 dicembre 1998 all\u2019ospedale di Perugia.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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