{"id":46793,"date":"2016-07-20T13:25:19","date_gmt":"2016-07-20T11:25:19","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=46793"},"modified":"2017-06-09T13:14:33","modified_gmt":"2017-06-09T11:14:33","slug":"poverta-caritas-italiana-sia-e-primo-passo-ma-occorre-una-misura-per-tutti","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/poverta-caritas-italiana-sia-e-primo-passo-ma-occorre-una-misura-per-tutti\/","title":{"rendered":"Povert\u00e0. Caritas italiana: Sia \u00e8 primo passo, ma occorre una \u201cmisura\u201d per tutti"},"content":{"rendered":"

La povert\u00e0 in Italia colpisce sempre pi\u00f9 le famiglie numerose, gli stranieri, la fascia d\u2019et\u00e0 tra i 45 e i 50 anni, chi vive in citt\u00e0 e non risparmia nemmeno il Nord. Sono 4 milioni e 598 mila le persone in povert\u00e0 assoluta, il 7,6%, secondo i dati diffusi il 14 luglio dall\u2019Istat relativi al 2015, con un aumento di quasi 500 mila in pi\u00f9 rispetto all\u2019anno precedente poich\u00e9 collocati all\u2019interno di famiglie numerose. Il dato sulle famiglie in povert\u00e0 assoluta infatti rimane stabile: 1 milione e 582 mila. Sono \u201cpoveri assoluti\u201d tutti coloro che non hanno risorse sufficienti per una vita dignitosa e coprire i fabbisogni essenziali come il cibo, la casa, l\u2019istruzione, la sanit\u00e0. A soffrire maggiormente sono dunque le famiglie con quattro componenti (in aumento dal 6,7% al 9,5%) o cinque e pi\u00f9 (da 28% a 31,1%) e le famiglie di soli stranieri (da 23,4% a 28,3%), normalmente pi\u00f9 numerose. Al Sud vivono 4 famiglie povere su 10.<\/p>\n

Poche ore dopo la diffusione dei dati la Camera dei deputati ha approvato, nell\u2019ambito del disegno di legge delega con le misure di contrasto alla povert\u00e0 e il riordino delle prestazioni sociali, l\u2019emendamento per l\u2019introduzione di una misura nazionale di contrasto alla povert\u00e0, denominata \u201creddito di inclusione\u201d. La misura include anche gli stranieri regolarmente soggiornanti da almeno due anni sul territorio italiano. L\u2019iter legislativo continuer\u00e0 a settembre con il passaggio al Senato. Se non ci saranno troppe modifiche il governo conta di chiuderlo entro l\u2019anno. Altrimenti si potrebbe creare un problema sull\u2019utilizzo delle risorse stanziate dalla legge di stabilit\u00e0 per il 2017, pari a 1 miliardo di euro. Commentando in generale i dati Istat, il direttore di Caritas italiana don Francesco Soddu, chiede \u201cun deciso passo in avanti del nostro sistema di protezione sociale, che non ha retto all\u2019urto della crisi economica e ha lasciato cadere in povert\u00e0 migliaia di famiglie\u201d.<\/p>\n

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Caritas, \u201cun primo passo, non soddisfacente ma inizia un percorso\u201d.<\/strong><\/p>\n

Per Caritas italiana, tra i promotori dell\u2019Alleanza contro la povert\u00e0 che da tempo propone l\u2019introduzione del Reis (il Reddito di inclusione sociale), la misura approvata gli assomiglia molto ma ne differisce principalmente per le risorse stanziate. Si tratta dunque di \u201cun primo passo \u2013 afferma al Sir Francesco Marsico, responsabile dell\u2019area nazionale di Caritas italiana -. Certo, non \u00e8 soddisfacente. Ma non farlo, con un dato sulla povert\u00e0 assoluta cos\u00ec alto, sarebbe una responsabilit\u00e0 grave per qualsiasi forza politica\u201d.<\/p>\n

L\u2019organismo pastorale per la carit\u00e0 della Cei apprezza che si stia finalmente discutendo una legge per contrastare la povert\u00e0 in maniera organica, non pi\u00f9 a colpi di sperimentazioni, bonus<\/em> e provvedimenti temporanei, che si sono rivelati costosi e inefficaci. L\u2019interlocuzione con governo e forze parlamentari ha infatti funzionato a sufficienza; molte indicazioni della societ\u00e0 civile sono state recepite. Come la previsione di un sostegno economico che va di pari passo con forme di accompagnamento sociale e occupazionale. Questo la rende \u201cuna misura avanzata, n\u00e9 assistenziale n\u00e9 spot\u201d. Le criticit\u00e0, ovviamente, riguardano il sostegno economico: 1 miliardo di euro per il 2017, quando invece il Reis ne chiedeva almeno 5\/6 miliardi a regime, dopo tre anni. \u201cPartendo da 1 miliardo vuol dire che ci vorranno sei anni \u2013 osserva Marsico -. Inizia un percorso importante su cui vigilare, sperando sia una misura in grado di incrementare negli anni, per contrastare l\u2019intero fenomeno povert\u00e0\u201d.<\/p>\n

\u201cDiventi una misura per tutti i poveri\u201d.<\/strong><\/p>\n

Anche se la legge delega non definisce questi particolari, Caritas italiana azzarda una ipotesi su quanto potrebbe essere, a partire dalle risorse stanziate, il sostegno economico ad una famiglia: 80 euro per ogni componente di nucleo familiare, con un max di 400 euro per cinque componenti. Il target di destinatari sar\u00e0 per\u00f2 ristretto alle famiglie con figli, o con figli disabili.<\/p>\n

\u201cMa non vogliamo che diventi una misura categoriale \u2013 precisa Marsico -. Il nostro obiettivo \u00e8 avere una misura universalistica per tutti, altrimenti non sar\u00e0 una vera riforma\u201d. L\u2019altro nodo problematico non ha niente a che vedere con la politica ma riguarda la struttura-Paese, con grandi disuguaglianze tra i servizi e le strutture nelle diverse Regioni. Considerando che la povert\u00e0 \u00e8 in aumento, la speranza \u00e8 che in futuro ci sia \u201cun investimento di risorse pi\u00f9 marcato\u201d e che i tempi per la conclusione dell\u2019iter legislativo siano rapidi e \u201ccon meno cambiamenti possibili\u201d: il richiamo alle forze politiche \u00e8 \u201cal senso di responsabilit\u00e0\u201d.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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