{"id":4664,"date":"2005-09-09T00:00:00","date_gmt":"2005-09-09T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=4664"},"modified":"2023-12-01T20:32:55","modified_gmt":"2023-12-01T18:32:55","slug":"stima-e-amicizia","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/stima-e-amicizia\/","title":{"rendered":"Cattolici e ortodossi. Stima e amicizia"},"content":{"rendered":"

Assisi ha ospitato il simposio intercristiano sul tema ‘L’Eucarestia nella tradizione orientale e occidentale con speciale riferimento al dialogo ecumenico’.<\/p>\n

\u00c8 stato trattato da dodici relatori, equamente divisi tra le due Facolt\u00e0, affrontando la questione che va al cuore del mistero cristiano e tocca il punto doloroso del dialogo ecumenico tra le Chiese che pur avendo fatto grandi passi avanti non possono ancora celebrare insieme il Sacramento dell’Unit\u00e0.<\/p>\n

Il Simposio si \u00e8 aperto con il saluto augurale inviato dal Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo<\/strong> e con il messaggio autografo di Papa Benedetto XVI<\/strong> che entra nel vivo della questione.<\/p>\n

‘La ricerca della piena unit\u00e0 visibile tra tutti i discepoli di Cristo – scrive il Papa – viene avvertita come particolarmente urgente nel nostro tempo e si sente per questo il bisogno di una pi\u00f9 profonda spiritualit\u00e0 e di un accresciuto amore reciproco’. Il Papa incoraggia ‘il dialogo, e il confronto nella verit\u00e0 e nella carit\u00e0’ in cui possono emergere ‘la fede comune insieme a quegli aspetti teologici e liturgici peculiari dell’Oriente e dell’Occidente’ che sono ‘una ricchezza per la Chiesa’.<\/p>\n

L’impossibilit\u00e0 di una celebrazione comune sar\u00e0, aggiunge il Papa, ‘ un appello ad intensificare la preghiera, lo studio e il dialogo al fine di risolvere le divergenze che tuttora permangono’.<\/p>\n

Iniziative ecumeniche come quella in corso ad Assisi, scrive il Pontefice, attraverso il comune ‘impegno, ricerca e studio’ contribuiscono a ‘chiarire differenze e superare incomprensioni’, e gli istituti teologici possono ‘svolgere un ruolo fondamentale per la formazione delle nuove generazioni e per offrire una rinnovata testimonianza cristiana nel mondo d’oggi’.<\/p>\n

Incontri come quello di Assisi sono come gocce d’acqua che senza apparire anno dopo anno cambiano la pietra su cui cadono.<\/p>\n

Nel dialogo ecumenico, in particolare con le Chiese orientali che sono ‘autocefale’, ovvero distinte ed autonome nella loro comunione sinodale, i rapporti di amicizia, studio, conoscenza, sono parte del cammino verso l’unit\u00e0.<\/p>\n

L’esperienza dei frati Cappuccini ce la racconta padre Paolo Martinelli<\/strong>, preside dell’Istituto di spiritualit\u00e0 della Pontificia universit\u00e0 Antonianum di Roma, che con la facolt\u00e0 teologica dell’Universit\u00e0 di Tessalonica promuove il simposio.<\/p>\n

Come \u00e8 nato il rapporto tra l’Istituto francescano di spiritualit\u00e0 della Pontificia Universit\u00e0 Antonianum di Roma e il Dipartimento di Teologia della facolt\u00e0 teologica dell’Universit\u00e0 Aristotele di Salonicco?<\/strong><\/p>\n

‘Il primo Simposio \u00e8 stato nel 1992. La cosa \u00e8 avvenuta essenzialmente su basi di relazioni di stima reciproca e di amicizia, che ha permesso anche una certa fedelt\u00e0 nel tempoNon ci si \u00e8 proposti di trovare un punto di accordo ma di conoscersi vicendevolmente per aumentare la stima tra persone che vivono tradizioni diverse nel cristianesimo’.<\/p>\n

C’\u00e8 una vostra presenza in Grecia?<\/strong><\/p>\n

‘\u00c8 stata soprattutto la presenza della delegazione dei frati Cappuccini veneti nella terra di Grecia che ci ha permesso di costruire nel tempo queste relazioni di stima e di amicizia. E poi ora abbiamo padre Ioannis Spiteris, frate Cappuccino, diventato arcivescovo di Corf\u00f9, oltre ad aver insegnato da noi all’Istituto di spiritualit\u00e0’.<\/p>\n

A che punto \u00e8 il dialogo sull’Eucarestia tra le Chiese cattolica e ortodossa?<\/strong><\/p>\n

‘Il dibattito ha avuto dei momenti molto significativi, ma non siamo ancora nella piena comunione al punto di poter celebrare insieme l’eucaristia. Questo \u00e8 sicuramente un passo desiderato da tutti, ma che ha ancora bisogno di molta attenzione e di molto approfondimento. C’\u00e8 il riconoscimento da parte della Chiesa cattolica della successione apostolica piena nella Chiesa ortodossa, quindi noi riconosciamo in quell’eucaristia l’eucaristia istituita da nostro Signore, ma la non ancora totale unione di comunione non ci permette di celebrare insieme’.<\/p>\n

L’ostacolo \u00e8 sulla questione ecclesiologica?<\/strong><\/p>\n

‘Ci sono anche degli aspetti dottrinali che sono interessanti rispetto a ci\u00f2 che costituisce il sacramento in relazione all’epiclesi piuttosto che al pronunciamento delle parole stesse di Cristo, di cui abbiamo dibattuto in questi giorni. Quello che fa un po’ da backgroung \u00e8 il problema della comunione, della vita ecclesiale, del vicendevole riconoscimento delle Chiese’.<\/p>\n

Nei vostri simposi come celebrate l’eucarestia?<\/strong><\/p>\n

‘Iniziamo e chiudiamo sempre con una liturgia eucaristica. Ovviamente, non potendo ancora celebrare insieme, essendo in Italia, abbiamo celebrato la liturgia cattolica latina a Santa Maria degli Angeli nella Porziuncola, e alla fine del convegno verr\u00e0 celebrata la divina liturgia. Insieme abbiamo anche alcuni momenti di preghiera, una volta guidato dai cattolici e una volta guidato dagli ortodossi, all’inizio e alla fine della giornata. Sono le preghiere fondamentali dei cristiani, cantiamo il Padre Nostro<\/em>, l’inno alla Madonna, cio\u00e8 le preghiere essenziali per tutti’.<\/p>\n

Rispetto agli inizi cosa \u00e8 cambiato?<\/strong><\/p>\n

\u2018La prima volta che sono stato a questi simposi \u00e8 stato nel 1999; eravamo andati in Grecia. Devo dire che da l\u00ec a oggi ho visto personalmente un grande cambiamento, soprattutto nel clima di vicendevole accoglienza e benevolenza, nella consapevolezza che ci sono ancora dei punti non chiariti, per cui occorre anche rispettarsi in questa non chiarezza. Fa parte della stima reciproca rispettare anche i punti di difficolt\u00e0, riconoscere che un punto non \u00e8 ancora sufficientemente chiarito, non impedisce la stima reale e l’accoglienza vicendevole, come per esempio invitarsi a passare una settimana insieme qui da noi e noi da loro’.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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