{"id":46451,"date":"2016-06-08T17:18:05","date_gmt":"2016-06-08T15:18:05","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=46451"},"modified":"2021-11-11T15:48:51","modified_gmt":"2021-11-11T13:48:51","slug":"perugia-osservatorio-diocesano-sulle-poverta-il-rapporto-in-sintesi","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/perugia-osservatorio-diocesano-sulle-poverta-il-rapporto-in-sintesi\/","title":{"rendered":"Perugia, Osservatorio diocesano sulle Povert\u00e0: il rapporto in sintesi"},"content":{"rendered":"

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\"Accoglienza-immigrati-mensa-caritas\"<\/a>Nel 2015 la Caritas diocesana ha promosso la nascita dell\u2019Osservatorio diocesano della Povert\u00e0 e delle risorse, secondo le indicazioni di Caritas italiana e della Cei. I dati riportati nel Primo Rapporto dell\u2019Osservatorio, preparato da Daniela Monni<\/strong>, Pierluigi Grasselli<\/strong>, Nicola Falocci<\/strong> e Silvia Bagnarelli<\/strong>, riguardano gli utenti recatisi almeno una volta al Centro di Ascolto Caritas diocesano di Perugia nel biennio 2014-2015, potendosi cos\u00ec anche compiere un confronto diretto con l\u2019ultimo Rapporto di Caritas italiana (relativo al 2014).\u00a0\u00a0\u00a0 Nel biennio di riferimento il numero degli utenti \u00e8 rimasto pressoch\u00e9 stabile (987 nel 2014 e 971 nel 2015), pur accrescendosi di circa il 10% rispetto al 2013.\u00a0 Considerandone la cittadinanza, si nota la netta prevalenza della componente estera rispetto a quella italiana: nel 2015 la quota della prima \u00e8 pari al 64,8%, con un lieve aumento rispetto al 2014 (61,8%), comunque risultando superiore al dato nazionale (nel 2014 il 58,1%).<\/p>\n

Tra gli stranieri rivoltisi al CdA diocesano prevalgono per nazionalit\u00e0, nell\u2019ordine, marocchini, albanesi e nigeriani<\/strong>.\u00a0\u00a0 Gli utenti si caratterizzano, secondo il sesso, per una maggior presenza delle femmine<\/strong> (circa il 55% sia nel 2014 che nel 2015). Di essi, la maggior parte \u00e8 compresa nelle fasce di et\u00e0 produttiva, principalmente nelle classi 35-44 e 45-54. Sotto il profilo dello stato civile, sono in netta maggioranza le persone coniugate: il 57,3% nel 2014, con un aumento al 67,1% nel 2015 (che corrisponde al 75,1% tra gli stranieri).\u00a0 Vi si collega la composizione del nucleo familiare, che vede prevalere (nel 2015, mediamente, 85,7%), soprattutto tra gli stranieri (91,3%), quelli che vivono in un nucleo familiare con coniuge, figli o altri familiari\/parenti, con un valore molto superiore rispetto al dato nazionale.
\nQuanto alla situazione abitativa, poco meno della met\u00e0 degli utenti (46%) dichiara di vivere in una casa affittata da un privato, il 3,3% in una casa di propriet\u00e0, mentre il 2,9% segnala situazioni di estrema precariet\u00e0.\u00a0 In tema di condizione professionale , i dati disponibili mostrano una percentuale di occupati molto contenuta (8,2% nel 2015, 7,3% nel 2014, di contro al 15,7% rilevato dalla Caritas nazionale).\u00a0 Molto elevata risulta invece la quota di utenti che hanno perduto un lavoro e sono alla ricerca di nuova occupazione (76,0% nel 2015 e 79,2% nel 2014, di contro al dato nazionale del 61,7%).\u00a0\u00a0 Prevale dunque in modo nettissimo lo stato di disoccupazione e di ricerca di nuova occupazione, molto pi\u00f9 diffuso tra gli utenti stranieri che tra quelli italiani (81,4% contro 66,0%).<\/p>\n

Ponendo attenzione al carico di problemi-bisogni segnalati da chi si rivolge ai Centri di Ascolto, troviamo, al primo posto, nel 2015, il fronte dell\u2019occupazione\/lavoro,<\/strong> avvertito maggiormente dagli stranieri (70,3% contro il 58,5% degli italiani), e quello della povert\u00e0\/problemi economici, in seconda posizione (con una diffusione pressoch\u00e9 pari tra italiani e stranieri).\u00a0\u00a0 A livello nazionale, nel 2014, \u00e8 invece la povert\u00e0 economica a prevalere sui problemi di occupazione.\u00a0 Altre voci di bisogno si rilevano sul fronte delle dipendenze<\/strong>, dei problemi familiari<\/strong>, della condizione di immigrato<\/strong>, della salute<\/strong>.\u00a0 Si tratta di casi meno numerosi (anche perch\u00e9 denunciati forse per difetto, forse non ritenendosi il Centro di Ascolto la sede appropriata per la richiesta), che comunque richiedono interventi specifici, professionalmente adeguati, e quindi un\u2019offerta appropriata di servizi.
\nTra le attivit\u00e0 della Caritas, in risposta alle richieste degli utenti, spiccano le attivit\u00e0 di \u201cascolto\u201d, nel corso delle quali, dopo un colloquio con l\u2019utente, e dopo aver individuato i suoi reali bisogni, sono prefigurati possibili interventi di sostegno.\u00a0 Tra il 2014 e il 2015 aumenta l\u2019intensit\u00e0 degli interventi, passandosi da 3,4 a 4,1 tipologie di interventi per utente, in connessione con il processo di impoverimento di molte famiglie.\u00a0 Al netto delle attivit\u00e0 di ascolto, oltre il 90% degli interventi ha come oggetto sussidi di tipo economico (in gran parte dedicati al pagamento di bollette\/tasse). Un importo marginale, ma in forte crescita, \u00e8 dedicata all\u2019erogazione di beni e servizi materiali, attualmente compiuta dall\u2019Emporio, per il quale non disponiamo ancora di un archivio sistematico di dati.<\/p>\n

Le indicazioni fornite dal Rapporto confermano anche per la nostra diocesi la gravit\u00e0 della situazione sociale, che colpisce l\u2019intero Paese. Per fronteggiare povert\u00e0 ed esclusione sociale, si impone, tra l\u2019altro, la presenza di una comunit\u00e0 locale in cui i cittadini siano legati da un patto di partecipazione e cittadinanza attiva, tra loro e con un\u2019amministrazione pubblica orientata ad un\u2019effettiva azione sussidiaria, per dei servizi flessibili, personalizzati e integrati, con piena trasparenza della propria azione. Nella promozione sincera della dignit\u00e0 ed autonomia di poveri ed emarginati, la nostra comunit\u00e0 pu\u00f2\u00a0 ritrovare, come Papa Francesco non si stanca di ripetere, la sua dimensione pi\u00f9 profonda e pi\u00f9 autenticamente umana.<\/p>\n

L’introduzione del rapporto e la sua presentazione<\/a><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

  Nel 2015 la Caritas diocesana ha promosso la nascita dell\u2019Osservatorio diocesano della Povert\u00e0 e delle risorse, secondo le indicazioni di Caritas italiana e della Cei. I dati riportati nel Primo Rapporto dell\u2019Osservatorio, preparato da Daniela Monni, Pierluigi Grasselli, Nicola Falocci e Silvia Bagnarelli, riguardano gli utenti recatisi almeno una volta al Centro di Ascolto […]<\/p>\n","protected":false},"author":393,"featured_media":0,"comment_status":"open","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"_acf_changed":false,"footnotes":""},"categories":[9,517,10],"tags":[1636,2757,2921,2912,1076,6953,1329,7090,1090],"acf":[],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/46451"}],"collection":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/393"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=46451"}],"version-history":[{"count":5,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/46451\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":63064,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/46451\/revisions\/63064"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=46451"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=46451"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=46451"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}