{"id":46310,"date":"2016-05-19T17:44:36","date_gmt":"2016-05-19T15:44:36","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=46310"},"modified":"2018-07-27T17:37:02","modified_gmt":"2018-07-27T15:37:02","slug":"a-passignano-ricordate-le-vittime-del-bombardamento-del-16-maggio-1944","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/a-passignano-ricordate-le-vittime-del-bombardamento-del-16-maggio-1944\/","title":{"rendered":"A Passignano ricordate le vittime del bombardamento del 16 maggio 1944"},"content":{"rendered":"
\"Il<\/a>
Il sacrario delle vittime al cimitero<\/figcaption><\/figure>\n

Lunedi 16 maggio il comune di Passignano sul Trasimeno ha ricordato e commemorato il 72\u00b0 anniversario del bombardamento alleato che colp\u00ec alle una del pomeriggio questo borgo affacciato sulla riva del lago, causando la morte di 46 vittime innocenti.<\/p>\n

L\u2019obiettivo dell\u2019incursione doveva essere la galleria ferroviaria, ritenuta un possibile riparo delle armi tedesche, e anche l\u2019interruzione della linea Foligno \/ Terontola utilizzata per il passaggio dei convogli che portavano truppe e rifornimenti.<\/p>\n

Il paese inoltre possedeva un altro obbiettivo sensibile: il complesso industriale della \u201cSAI Ambrosini\u201d che con la sua produzione aerea e militare era tenuta in grande considerazione anche dal Duce che non manc\u00f2, durante il ventennio, di venire a Passignano per visitarla.<\/p>\n

Naturalmente la \u201cprecisione chirurgica\u201d delle fortezze volanti manc\u00f2 l\u2019obbiettivo ( il tunnel ferroviario rimase indenne) e ha farne le spese fu invece una delle zone pi\u00f9 antiche del paese, ossia la parte bassa della fortezza medievale \u2013 irrimediabilmente danneggiata \u2013 e la zona chiamata \u201cla valle\u201d (l\u2019odierna via Nazionale). La pioggia di bombe, che caddero abbondantemente anche nel lago, distrusse una fetta dell\u2019abitato del paese sotto le cui macerie trovarono la morte vecchi , donne e bambini.<\/p>\n

Tra coloro che immediatamente si recarono sul posto per dare soccorso ci fu l\u2019allora vicario pievano don Carlo Minchiatti. Don Minchiatti, nato nella vicina Marsciano, parroco di Passignano dal 1941 al 1956 sar\u00e0 poi eletto vescovo di Sora Aquino e Pontecorvo, ed in fine arcivescovo metropolita di Benevento; che avendo la canonica a poche decine di metri dal luogo del disastro fu tra i primi ad arrivare con una pala in mano ed a mettersi a scavare tra le rovine alla ricerca di superstiti.<\/p>\n

Molti passignanesi ricordano ancora oggi con commozione e gratitudine l\u2019opera instancabile di don Carlo che, in quel triste giorno si lacer\u00f2, non solo la veste talare ma anche l\u2019anima, davanti a quell\u2019orrore.<\/p>\n

Di quei terribili momenti il futuro Metropolita di Benevento, lascer\u00e0 traccia nella \u201ccronaca parrocchiale\u201d e stender\u00e0 in seguito, su ordine dell’arcivescovo Mario Vianello, una \u201cRelazione Generale delle vicende della guerra a Passignano sul Trasimeno<\/em>\u201d (di cui una copia \u00e8 custodita tra le carte dell\u2019Archivio parrocchiale), nella quale tra le altre cose, annota:<\/p>\n

\u00abE giunse il grande bombardamento del 16 maggio 1944, nel quale perirono 37 persone e furono abbattute e danneggiate non poche abitazioni. Da quel pomeriggio tutti abbandonarono il paese per mettersi al sicuro entro e anche fuori i confini della Parrocchia: sulle case dei contadini, nelle capanne, nelle cantine e anche all\u2019aria aperta. Il Parroco e il Cappellano, a dire il vero, non abbandonarono il paese, ricoverandosi nel pericolo, e anche per dormire, nella galleria del treno. In un secondo tempo si recarono, per il riposo e soltanto dopo cena, al vicino convento dei frati minori, e infine presero la loro dimora nella chiesa del cimitero, dove riaprirono l\u2019ufficio parrocchiale. Qui era stato trasportato l\u2019archivio parrocchiale con tutte le cose della chiesa. Dopo il bombardamento non manc\u00f2 la visita graditissima di S. E. Monsignor Arcivescovo il quale si rec\u00f2 sul luogo del disastro, al cimitero, e partendo lasci\u00f2 pure una cospicua somma per i sinistrati. Anche i Parroci Viciniori, che concorsero subito dopo il bombardamento, inviarono poi danaro e indumenti. Particolare menzione meritano i parroci di san Vito e di Vernazzano. (\u2026)\u00bb.<\/em><\/p>\n

\"Il<\/a>
Il vicario pievano don Carlo Minchiatti<\/figcaption><\/figure>\n

Scorrendo queste righe pare di poter rivivere quasi ora per ora quel terribile momento, ed ammirare quella grande macchina di carit\u00e0 e misericordia che subito si mise in moto per opera di don Carlo per dare aiuto e conforto alla popolazione, vittima inerme della ferocia della guerra.<\/p>\n

Sempre ad opera del parroco venne anche aperta una pubblica sottoscrizione che nel giro di alcuni giorni (17 \u2013 20 maggio \u201844) frutt\u00f2 la ragguardevole somma di lire 12.000.<\/p>\n

Se si considera che la Regia Prefettura di Perugia accorder\u00e0 al comune di Passignano la somma di lire 100.000 \u201cper far fronte alle spese incontrate in seguito al bombardamento di questo paese\u201d (come si legge nella \u201ccomunicazione di rimessa\u201d), a pi\u00f9 di sei mesi di distanza, il 29 Novembre, non si pu\u00f2 non rimanere ammirati dalla capacit\u00e0 del parroco di Passignano che in soli 4 giorni riusc\u00ec a mettere insieme 12.000 lire, frutto della carit\u00e0 dei poveri e dei parroci viciniori.<\/p>\n

Man mano che gli alleati risalivano la penisola, l\u2019esercito tedesco in ritirata semin\u00f2 ovunque terrore e distruzione. Anche a Passignano \u2013 prosegue don Carlo \u2013 \u00ab giunsero i primi sbandati e dettero inizio a quel saccheggio che non risparmi\u00f2 alcuna abitazione (\u2026) Basti dire che non risparmiarono nemmeno la Chiesa che scassinarono per tutto manomettere. Un calice fu ritrovato nella pubblica piazza<\/em>\u00bb.<\/p>\n

Tra l\u2019altro va ricordato che non furono solo Passignanesi le vittime del bombardamento alleato (37 morti sotto le macerie e altri 9 in seguito, per le ferite riportate) ma anche due uomini originari di Villetta Barrea<\/strong>, un comune montano immerso nel parco nazionale d\u2019Abruzzo, che assieme a molti altri abitanti si trovarono in quel momento \u201csfollati\u201d a Passignano.<\/p>\n

Recuperata alcuni anni or sono questa memoria comune, i 2 paesi si sono gemellati ed una delegazione con in testa sindaco e gonfalone, si reca il 16 maggio di ogni anno a Passignano per ricordare insieme quel tremendo momento che ha segnato la storia di queste due comunit\u00e0.<\/p>\n

La giornata (il 16 maggio) iniziata alle 9 e 30 con la messa di suffragio nella pieve di san Cristoforo ( dove nel 1944 vennero deposte le vittime in attesa di comporle per una pietosa sepoltura), e a cui han fatto seguito la deposizione delle corone al sacrario nel cimitero e la commemorazione davanti la stele memoriale, sul luogo del bombardamento, ha visto nella numerosa partecipazione la volont\u00e0 di mantenere viva nelle nuove generazioni la memoria di questi fatti, affinch\u00e9 mai pi\u00f9 abbia a ripetersi un orrore del genere.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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