{"id":46182,"date":"2016-05-12T11:00:48","date_gmt":"2016-05-12T09:00:48","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=46182"},"modified":"2016-05-12T11:00:51","modified_gmt":"2016-05-12T09:00:51","slug":"troppo-poche-risorse-contro-gli-strozzini","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/troppo-poche-risorse-contro-gli-strozzini\/","title":{"rendered":"Troppo poche risorse contro gli strozzini"},"content":{"rendered":"

\"usura-cmyk\"<\/a>Con la disoccupazione e la crisi economica nelle famiglie entrano meno soldi ma le spese (bollette varie, rate del mutuo, tasse) non sono diminuite, anzi… Cos\u00ec i risparmi se ne vanno e basta un imprevisto (la lavatrice o l\u2019auto che si rompe, una malattia, l\u2019impossibilit\u00e0 di restituire un prestito ricevuto quando le cose andavano bene) per precipitare nell\u2019abisso. Per i piccoli imprenditori poi basta un lavoro non pagato o un macchinario che si rompe per vedere sfumare il progetto di una vita. Le banche non fanno credito senza solide garanzie e i prestiti \u201cfacili\u201d delle varie finanziarie hanno tassi e condizioni da usura.
\nE cos\u00ec anche in Umbria sono sempre di pi\u00f9 i disperati che finiscono per rivolgersi agli usurai veri, i quali si presentano nelle vesti di \u201cfalsi amici\u201d in grado di salvare la situazione. Statistiche ufficiali non ce ne sono perch\u00e8 l\u2019usura – ha detto l\u2019ex magistrato Alberto Bellocchi – \u00e8 un reato strisciante e il fatto che raramente venga denunciato dipende da una sorta di Sindrome di Stoccolma che lega la vittima al suo persecutore. \u201cAd un piccolo imprenditore che naviga in cattive acque nessuna banca presta soldi e quando trova qualcuno che lo fa, questi per lui diventa un benefattore\u201d.
\nBellocchi dal 2008 \u00e8 presidente della Fondazione Umbria contro l\u2019usura, la cui assemblea annuale si \u00e8 svolta la scorsa settimana a Palazzo Donini. \u201cBasta una ventata – ha detto – e ti ritrovi nel dramma. Dal nostro osservatorio – ha spiegato – abbiamo rilevato come la crisi economica e di lavoro ha creato danni tali per cui per molte famiglie, per molti artigiani, per molti commercianti e per molte piccole imprese, avendo esaurito ogni loro riserva, si \u00e8 creata una situazione tale per cui \u00e8 quasi impossibile ipotizzare un aiuto che sia risolutivo\u201d.
\nFino a qualche anno fa – ha continuato – l\u2019usura era un fenomeno circoscritto a situazioni di imprenditori che avevano rischiato troppo e di persone che avevano male amministrato il loro bilancio familiare. Adesso invece le vittime sono sempre di pi\u00f9 famiglie normali, anche con pi\u00f9 di uno stipendio, che non riscono pi\u00f9 a fare fronte alle necessarie spese quotidiane. \u201cSono centinaia le telefonate – ha riferito l\u2019ex magistrato – che pervengono al nostro ufficio. Quasi sempre l\u2019 interlocutore descrive una realt\u00e0 di violenta crisi economica, spesso purtroppo non disgiunta da problemi familiari e personali assolutamente drammatici\u201d.
\nLa Fondazione Umbria contro l\u2019usura \u00e8 stata costituita nel 1996 proprio per soccorrere e prestare assistenza, anche legale, alle vittime dell\u2019usura. Si tratta di una onlus finanziata da Stato, Regione, alcuni Comuni umbri, dalla Conferenza episcopale umbra e da sindacati e associazioni di categoria degli imprenditori.
\nIn 20 anni ha prestato fideiussioni e altri servizi di tutela e garanzia a vittime e potenziali vittime dell\u2019usura per circa 20 milioni di euro, con una media dunque di un milione di euro all\u2019anno. Con il perdurare della crisi economica – come detto – aumentano i rischi di finire nella rete della usura, spesso infiltrata e gestita dalla criminalit\u00e0 organizzata. Ci sarebbe dunque pi\u00f9 bisogno di aiuti ma la Fondazione si trova invece con meno soldi, tanto che nel 2015 ha potuto prestare fideiussioni per poco pi\u00f9 di 500.000 euro ad una trentina di soggetti. Una somma che \u00e8 dunque la met\u00e0 della media erogata negli anni precedenti perch\u00e8 lo Stato e la Regione, che sono i maggiori finanziatori della onlus – ha detto Bellocchi – hanno diminuito i contributi annuali e quelli di molti altri soci, \u201cpur modesti, arrivano con grande ritardo\u201d.
\nII Ministero delle finanze ha tagliato di un terzo i suoi contributi e i 200 milioni per il 2015 della Regione, il secondo maggior finanziatore della fondazione, devono ancora arrivare anche se da Palazzo Donini \u00e8 giunta l\u2019assicurazione che questo avverr\u00e0 prossimamente.
\nLa Fondazione poi negli anni scorsi ha dovuto affrontare un\u2019altra disavventura, quella della cosiddetta \u201cragioniera infedele\u201d Claudia Pasqua, che \u00e8 stata condannata in via definitiva a 3 anni di carcere per reati connessi alla sua gestione dei fondi della onlus. Dovr\u00e0 inoltre risarcire alla fondazione stessa pi\u00f9 di un milione di euro. Adesso cominceranno le procedure esecutive per il recupero di questa somma ma i tempi saranno inevitabilmente lunghi per cui la Fondazione, per contenere le spese, ha ridotto il tetto delle sue fideiussioni e ha anche cambiato la sua sede.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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