{"id":46136,"date":"2016-05-04T14:36:56","date_gmt":"2016-05-04T12:36:56","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=46136"},"modified":"2016-05-04T14:38:01","modified_gmt":"2016-05-04T12:38:01","slug":"gesu-se-ne-va-e-resta-con-noi","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/gesu-se-ne-va-e-resta-con-noi\/","title":{"rendered":"Ges\u00f9 se ne va… e resta con noi"},"content":{"rendered":"

\"AltareBibbia\"<\/a>Ascensione del Signore: Ges\u00f9 se ne va, e lo Spirito \u00e8 promesso. Il tempo dell\u2019esperienza diretta e personale con Ges\u00f9 \u00e8 trascorso, ora \u00e8 tempo di proiettarsi nel futuro. Il futuro \u00e8 la storia che viviamo. Futuro spesso caratterizzato dai nostri sguardi verso il cielo, sperando in un ritorno di Ges\u00f9 per una presenza tangibile e capace di trasformare il nostro quotidiano. La speranza \u00e8 quella di rivederlo vivo e operante nelle nostre azioni, che spesso brancolano nell\u2019ombra o nelle nebbie del \u201cvedo e non vedo\u201d. Quaranta giorni: bella e lunga esperienza del Risorto che avrebbe dovuto spingerci fino ai confini della terra… e invece, nelle nostre esperienze personali, rimaniamo chiusi nei nostri nidi apparentemente protettivi, ma dimentichi di aprire le porte ed essere testimoni \u201cin tutta la Giudea e la Samaria e fino ai confini della terra\u201d, cio\u00e8 prima a chi ci \u00e8 vicino e poi pian piano, a macchia d\u2019olio, dappertutto.<\/p>\n

\u201cPerch\u00e9 guardate il cielo? Partite!\u201d. Guardare il cielo ci serve per non dimenticare, ci serve per tenere viva la speranza della meta affinch\u00e9 il non dimenticare, il fare memoria sia un bagaglio di luce che illumini il \u201cpartite\u201d. Dove andare? In Giudea, in Samaria e oltre. Ecco, Ges\u00f9 se ne \u00e8 andato, \u00e8 tornato al Padre e ora ha bisogno di noi per raggiungere i confini della Terra. \u201cChi mander\u00f2? – Manda me\u201d, rispondeva il profeta Isaia (6,8). Tutti i battezzati – non solo con acqua, ma con acqua e in Spirito – sono mandati. Ci spaventa l\u2019essere piccoli, incapaci e il non avere una forte esperienza del Risorto, ora che il Risorto \u00e8 entrato nella \u2018nebbia\u2019, segno biblico di una presenza misteriosa di Dio. La nebbia a volte rivela e a volte nasconde. Nella nostra vita, il Risorto a volte lo vediamo, lo sentiamo, lo abbiamo presente; altre volte invece lo sentiamo lontano, o nascosto, o velato. Ma \u00e8 il nostro tempo, il tempo della Chiesa, un tempo pi\u00f9 o meno lungo come solo il Signore sa, \u201cnon sta a noi conoscere i tempi\u201d (At 1,7). Il tempo della Chiesa \u00e8 il tempo di ogni battezzato, ognuno nel proprio carisma e nel proprio ministero. Ma il tempo della Chiesa \u00e8 anche il tempo dello Spirito. Via il pessimismo, la sfiducia! \u00c8 la forza dello Spirito che aleggia sulla storia, non \u00e8 la nostra capacit\u00e0, o bravura. Gli apostoli, gente semplice, pescatori, con la capacit\u00e0 di fare spazio alla potenza di Dio. I quaranta giorni dalla Risurrezione sono serviti per avere una consapevolezza diversa di Ges\u00f9 e il battesimo in Spirito, che ci spinge a percorrere le strade del mondo nel nome di Cristo.<\/p>\n

Il nostro lato umano ci spinge a farci domande. Per noi, due pi\u00f9 due fa quattro, per cui uno che muore non c\u2019\u00e8 pi\u00f9, cos\u00ec anche chi se ne va non c\u2019\u00e8 pi\u00f9. Cristo invece \u00e8 morto ma \u00e8 vivo; se ne \u00e8 andato, ma \u00e8 sempre con noi. Mistero? Anche. Ma soprattutto \u00e8 la bont\u00e0 di Dio: ci ha amati fino al punto di incarnarsi, farsi uno di noi per continuare a camminare nella storia fianco a fianco, fino a quando si compir\u00e0 il Suo regno. Non ne sappiamo i tempi, ma abbiamo la certezza della sua presenza, anche se velata, o sotto le specie eucaristiche, o nella guida sapiente dello Spirito. Cristo quindi \u00e8 nella nube, e fuori della nube ci siamo noi. Mandati nel mondo. \u00c8 un ulteriore modo di Cristo di essere presente nel mondo. Cristo e il mondo; noi e il mondo.<\/p>\n

E come sposi? Come famiglie? Ugualmente: Cristo sposo e il mondo; noi coppie di sposi e famiglie nel mondo e per il mondo. \u00c8 un modo tutto proprio di esserci. \u00c8 il sacramento delle nozze che ci d\u00e0 un\u2019identit\u00e0 in vista di una missione particolare: dobbiamo \u2018tenere a battesimo\u2019 altre coppie, altre famiglie; dobbiamo svelare il Cristo velato, con la forza del dono delle nozze. L\u2019inadeguatezza delle nostre esperienze ci potrebbe spaventare, e noi stessi abbiamo bisogno di sentire la presenza di Cristo viva. Viva nell\u2019andamento delle cose, nei nostri rapporti all\u2019interno e all\u2019esterno del nostro nido, nel fare crescere i figli. Spesso \u00e8 un barcamenarsi tra mille problemi, con uno sguardo che non riesce non solo a guardare il cielo, ma neanche ad andare poco pi\u00f9 in l\u00e0 di noi stessi. Ma noi siamo pur sempre battezzati, e il battesimo – con il sacramento delle nozze, insieme – costituisce nello Spirito una forza che neanche immaginiamo quanto sia efficace. \u00c8 come una fontana il cui rubinetto \u00e8 chiuso: sta a noi aprirlo. Apriamo le porte delle nostre case allo Spirito, e saremo capaci di uscire verso \u201cla Giudea, la Samaria e fino ai confini della terra\u201d.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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