{"id":46031,"date":"2016-04-21T11:00:00","date_gmt":"2016-04-21T09:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=46031"},"modified":"2021-03-26T16:51:16","modified_gmt":"2021-03-26T14:51:16","slug":"garanzia-giovani-occasione-di-lavoro-per-4-000-umbri","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/garanzia-giovani-occasione-di-lavoro-per-4-000-umbri\/","title":{"rendered":"Garanzia Giovani: occasione di lavoro per 4.000 umbri"},"content":{"rendered":"

\"apprendistato-giovani,-artigiani-lavoro-2-cmyk\"<\/a>“Garanzia Giovani\u201d nei primi due anni ha gi\u00e0 offerto in Umbria \u201cun\u2019occasione di lavoro a 4.000 disoccupati\u201d. Occasione di lavoro, come si legge nel report del marzo scorso dedicato all\u2019attuazione di questo programma promosso dall\u2019Unione europea, che non significa dunque \u201cposto fisso\u201d ma possibilit\u00e0 di formazione professionale, tirocini ed altre esperienze per aiutare i giovani tra 15 e 29 anni ad entrare nel mondo del lavoro. Una notizia positiva in uno scenario nazionale dove la disoccupazione giovanile \u00e8 di circa il 40 per cento ed in quello dell\u2019Umbria dove negli ultimi tre anni 9.000 under-quaranta – secondo l\u2019Istat – hanno lasciato la nostra regione per cercare un lavoro.
\nPer i due milioni di giovani che pur essendo disoccupati non vanno a scuola e non partecipano a progetti di formazione per trovare un qualche impiego nel 2014 \u00e8 nato anche in Italia il programma Garanzia Giovani. Le 4.000 \u201coccasioni di lavoro\u201d offerte in Umbria fino alla fine del febbraio scorso per 706 giovani sono diventate contratto a tempo indeterminato, per 711 un contratto di apprendistato e ad altri 504 hanno consentito di lavorare per pi\u00f9 di 6 mesi con un contatto a termine. Tra fondi europei, dello Stato e della Regione in Umbria sono stati spesi sinora circa 30 milioni di euro. Adesso questi fondi si stanno esaurendo e la Regione si sta dando da fare per il reperimento di altri 20 milioni di euro per il biennio 2016-17.
\nA livello nazionale non mancano polemiche sugli effettivi risultati di Garanzia Giovani e c\u2019\u00e8 chi parla di flop citando un rapporto del Isfol (Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori) secondo il quale circa un milione di giovani si sono iscritti al programma ma solo poco pi\u00f9 di 30.000 hanno trovato un lavoro. Quindi – rilevano i critici del programma – ogni contratto costerebbe 36.000 euro. Questo perch\u00e9 gran parte dei soldi arrivati dall\u2019Europa si disperdono in sprechi e costi burocratici. \u201c\u00c8 certo – ha dichiarato recentemente Fabio Paparelli, vicepresidente della Regione ed assessore al lavoro e formazione – che un programma di politiche attive come Garanzia Giovani non pu\u00f2 da solo risolvere il problema della disoccupazione ed in particolare di quella giovanile\u201d. Paolo Sereni \u00e8 il responsabile per la Regione della programmazione delle politiche di Garanzia Giovani. Anche lui ammette che per favorire la ripresa economica ed occupazionale occorrono anche altri interventi e che solo con Garanzia Giovani non si creano nuovi posti di lavoro. \u201cPer\u00f2 – sottolinea – la formazione e la qualificazione professionale, il tirocinio ed il sostegno all\u2019autoimprenditorialit\u00e0 sono un sicuro incentivo per l\u2019inserimento dei giovani nel mondo del lavoro\u201d. Come dimostrano i numeri di Garanzia Giovani in Umbria che \u00e8 una delle Regioni dove l\u2019attuazione di questo programma sta ottenendo i migliori risultati a livello nazionale.
\nAd oggi – spiega Paolo Sereni – sul portale www.garanziagiovani.regione.umbria.it\u00a0 si sono registrate 27.000 persone ma gli iscritti in regola sono solo 17.500. Il programma \u00e8 nazionale e quindi le iscrizioni sono aperte a tutti i cittadini italiani. Sono stati infatti circa 9.000 i giovani che hanno rinunciato, magari perch\u00e8 nel frattempo hanno optato per altre Regioni, o che non avevano i requisiti richiesti. Dei 17.500 regolarmente iscritti in Umbria circa 14.500 hanno avuto il prescritto colloquio con gli operatori dei centri per l\u2019impiego che gli hanno illustrato le opportunit\u00e0 offerte dal programma per la realizzazione di un progetto professionale personalizzato. Dopo il colloquio viene firmato un patto di attivazione con il quale si \u00e8 formalmente inseriti nel programma Garanzia Giovani.<\/p>\n

Cgil: tante difficolt\u00e0 ma esperienza positiva. Servono risorse certe<\/strong><\/p>\n

\u201cGaranzia giovani ci avvicina ai modelli di servizi per l\u2019impiego degli stati del Nord Europa e mette in contatto i giovani con il mondo del lavoro\u201d: Giuliana Renelli, segretaria regionale della Cgil Umbria, esprime un giudizio nel complesso positivo sul programma e su come viene attuato in Umbria ma sottolinea la necessit\u00e0 di disporre di nuove risorse certe perch\u00e8 in questo momento i fondi si stanno esaurendo ed alcune richieste di partecipazione restano sospese. Il programma – spiega – \u00e8 nato in un momento sbagliato, con tante aziende che chiudevano e tanta gente che perdeva il lavoro mentre Garanzia giovani certo non rispondeva a questi problemi. Per cui \u00e8 stato difficile anche per i sindacati seguire in modo adeguato la programmazione e l\u2019attuazione di uno strumento nuovo. Il rodaggio – continua – \u00e8 stato lungo ma in Umbria certi errori sono serviti per mettere a punto misure che ora producono risultati ancora da quantificare ma sicuramente positivi. Tra i problemi c\u2019\u00e8 stato – e non \u00e8 ancora del tutto risolto – quello del ritardo nei pagamenti. In certi casi i tirocinanti hanno aspettato anche quattro o pi\u00f9 mesi. Ci sono stati poi momenti di un vero e proprio blocco nei pagamenti. Positivo il giudizio del sindacato sui provvedimenti della Regione per contrastare un uso non corretto dei tirocini da parte dei datori di lavoro e sugli incentivi per favovorire contratti lavorativi per gli iscritti a Garanzia Giovani. La segretaria della Cgil ritiene invece che in Umbria non sia stata promossa adeguatamente l\u2019autoimprenditorialit\u00e0, la misura pi\u00f9 importante per creare lavoro. \u201cOccorrono provvedimenti che aiutino di pi\u00f9 i giovani – ha detto – a vincere la paura di intraprendere strade nuove senza un paracadute\u201d.<\/p>\n

La storia: “Il calzolaio matto” di Spoleto<\/strong><\/p>\n

E’ uno dei 50 giovani che in Umbria grazie a Garanzia Giovani sono diventati imprenditori. \u00c8 Diego Damiani, di 26 anni, che a Spoleto ha aperto la bottega artigiana con insegna \u201cIl calzolaio matto\u201d. Ripara scarpe, borse, pelletteria e fornisce anche copie delle chiavi. Della sua esperienza autoimprenditoriale si sono occupati anche i telegiornali. \u201cEro senza lavoro – ha raccontato – e mi sono iscritto al progetto Garanzia Giovani. Mi piacciono le cose manuali, non so stare seduto davanti al computer\u201d. Ha frequentato un corso di riparazione delle calzature e poi ha aperto la sua bottega. \u201cMi sono messo a testa bassa a lavorare – ha detto – certo le difficolt\u00e0 ci sono ma per adesso va\u201d. In bocca al lupo al \u201cCalzolaio matto\u201d di Spoleto.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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