{"id":45948,"date":"2016-04-13T16:49:10","date_gmt":"2016-04-13T14:49:10","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=45948"},"modified":"2016-04-26T18:40:11","modified_gmt":"2016-04-26T16:40:11","slug":"con-gesu-siamo-tutti-pastori","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/con-gesu-siamo-tutti-pastori\/","title":{"rendered":"Con Ges\u00f9 siamo tutti pastori"},"content":{"rendered":"

\"AltareBibbia\"<\/a>E’ la domenica del Buon Pastore. Nell\u2019intero ciclo A, B e C la liturgia ci offre ampia presentazione di Ges\u00f9 che si autodefinisce il Buon Pastore. Il brano di questo ciclo C \u00e8 breve e va letto tenendo presente l\u2019intero cap. 10 di Giovanni, ricollegandolo anche all\u2019episodio della guarigione del cieco nato. Ci troviamo alla festa della dedicazione del Tempio. In aperta diatriba con i giudei, Ges\u00f9, dopo la guarigione del cieco (cacciato dai rappresentanti del popolo, accolto dalla \u201ccomunit\u00e0 messianica\u201d), si autodefinisce prima Sorgente di acqua viva, poi Luce del mondo, e ora Porta dell\u2019ovile e Pastore che conduce le pecore oltre il recinto dell\u2019antica alleanza per costituire il nuovo gregge, il nuovo popolo di Dio. Anche la prima lettura, dagli Atti degli apostoli, ci presenta la novit\u00e0 tutta ecclesiologica dell\u2019andare oltre i confini di Israele per una salvezza donata a tutti. Nel brano evangelico non abbiamo quindi un\u2019immagine bucolica o romantica come siamo abituati a vedere, ma una realt\u00e0 ecclesiale. Nonostante l\u2019idea di \u201cgregge\u201d richiami oggi alla mente una realt\u00e0 di massificazione e di anonimato, il brano ci offre tre verbi dinamici: ascoltare, conoscere, seguire, verbi che raccontano l\u2019intimit\u00e0 di Dio con ogni persona, verbi che abbracciano con tenerezza la realt\u00e0 umana.<\/p>\n

Ascoltare. Ges\u00f9 \u00e8 il Verbo di Dio, \u00e8 l\u2019umanizzazione di Dio, \u00e8 Dio che parla anche con un corpo, con gesti, con segni e con la sua stessa vita. Il nostro \u00e8 un ascolto che ci plasma nella comunione con Dio: l\u2019umanizzazione di Dio porta noi alla divinizzazione. Come il cieco nato, che, oltre al miracolo della vista, ha sperimentato il miracolo dell\u2019accoglienza personale, cos\u00ec ognuno di noi: siamo chiamati per nome per ascoltare la sua voce e la sua parola di senso, capace di dirci chi siamo e a cosa siamo destinati. Infatti per noi, per me, \u00e8 stata preparata la vita eterna, la comunione piena con il Padre, una felicit\u00e0 immensa, dove ci sar\u00e0 n\u00e9 fame, n\u00e9 sete e mai ci saranno lacrime (Apoc 7,16); per me, anche solo per me, Lui \u00e8 disposto a lasciare le altre 99 pecorelle per venirmi a cercare, se mi perdo tra i rovi e tra i sentieri impervi della vita, in quanto le sue pecore non andranno mai perdute e nessuna pu\u00f2 essere rapita dalle sue mani. Questo rapporto intimo con il Buon Pastore, con il Risorto, \u00e8 forte e non pu\u00f2 essere messo in discussione o in crisi.<\/p>\n

Ci conosce. Sa i nostri limiti, i nostri bisogni. Ci conosce come lo sposo conosce la sua sposa, niente di noi \u00e8 nascosto. Il \u201cconoscere\u201d biblico coinvolge tutta la persona umana, indica legame profondo e fedele. Noi conosciamo il Buon Pastore perch\u00e9 lui per primo si \u00e8 donato a noi, fino ad annientarsi, per far rivivere la nostra identit\u00e0 fatta a immagine e somiglianza di Dio, un\u2019immagine sfigurata dai rovi del peccato. Ges\u00f9 \u00e8 il vero Sposo che conosce la sua sposa, la Chiesa, il gregge, noi.<\/p>\n

E noi lo seguiamo. Ne abbiamo sperimentato l\u2019amore, siamo stati colpiti da questo rapporto personale e profondo, una comunione sperimentata. Lui la guida, il faro, il compagno di viaggio nei nostri passaggi della vita, nella transumanza di ogni giorno. Lo seguiamo perch\u00e9 nella vita inseguiamo felicit\u00e0 e appagatezza, e sappiamo bene che la piena appagatezza \u00e8 in Lui e in Dio Padre. La riflessione evangelica del Buon Pastore ci spinge solitamente a guardare ai nostri Pastori: Papa, vescovi, parroci. Non \u00e8 improprio invece pensare anche a noi come pastori. Pastori e guida, alla luce della Parola, lo siamo di noi stessi, reciprocamente lo siamo nella coppia, accompagnandoci mano nella mano attraverso le realt\u00e0 quotidiane vissute insieme, e lo siamo nei confronti dei figli e dell\u2019intera famiglia, conducendola nel vivere la realt\u00e0 comunionale nella societ\u00e0 di oggi, che ha tutta l\u2019idea di essere un \u201caltro ovile sotto altri pastori\u201d. Ges\u00f9 era nel Tempio quando si \u00e8 presentato a noi, nuovo gregge di Dio, come Pastore che si dona, e il tempio del sacramento delle nozze \u00e8 la nostra unione, la nostra casa, la Chiesa domestica, piena dell\u2019\u201codore\u201d del nostro essere pecorelle, ora smarrite, ora ritrovate, ora sulle Sue spalle, sempre nel Suo cuore. Noi, Chiesa domestica, nel nostro tempio di tutti giorni a quale luce, a quale guida affidiamo le scelte, le fatiche, i litigi, i disagi, le ferite e anche le gioie? Che il Buon Pastore guidi la nostra Chiesa domestica e guidi noi a essere pastori buoni. Basterebbe un ascolto costante della sua voce per entrare nella sua conoscenza profonda e nella sequela di comunione.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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