{"id":45906,"date":"2016-04-08T15:14:41","date_gmt":"2016-04-08T13:14:41","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=45906"},"modified":"2016-04-14T18:59:20","modified_gmt":"2016-04-14T16:59:20","slug":"il-senso-di-un-cammino-i-coniugi-miano-presentano-lesortazione-apostolica-amoris-letitiae","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/il-senso-di-un-cammino-i-coniugi-miano-presentano-lesortazione-apostolica-amoris-letitiae\/","title":{"rendered":"Il senso di un cammino. I coniugi Miano presentano l’esortazione apostolica \u201cAmoris Letitiae\u201d"},"content":{"rendered":"
<\/a>Alle 11.30 di questa mattina, nell\u2019Aula Giovanni Paolo II<\/i> della Sala Stampa della Santa Sede, si \u00e8 tenuta la Conferenza Stampa di presentazione dell\u2019Esortazione Apostolica post-sinodale di Papa Francesco \u201cAmoris laetitia\u201d, <\/i>sull\u2019amore nella famiglia.<\/p>\n Sono intervenuti il Card. Lorenzo Baldisseri, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi; il Card. Christoph Sch\u00f6nborn, O.P., Arcivescovo di Wien; i coniugi Francesco Miano, Docente di Filosofia Morale presso l’Universit\u00e0 degli Studi di Roma Tor Vergata e Giuseppina De Simone in Miano, Docente di Filosofia presso la Facolt\u00e0 Teologica dell’Italia Meridionale di Napoli; Mons. Fabio Fabene, Sotto-Segretario del Sinodo dei Vescovi.<\/p>\n (su www.vatican.va il testo dell’esortazione<\/a> e degli interventi di presentazione<\/a>)<\/p>\n Pubblichiamo qui l’intervento dei coniugi Miano<\/strong><\/p>\n ______________<\/p>\n La lettura dell’ Amoris letitia<\/em> \u00e8 stata per noi un momento di grande commozione e di profonda gioia. Questa gioia vorremmo poter trasmettere anche a voi oggi. \u00c8 la gioia per un testo magisteriale che nel parlare della famiglia riconduce all’essenziale, a quello che pi\u00f9 conta; e lo fa con un linguaggio diretto, semplice, per tutti. Verrebbe da dire che questo non \u00e8 un testo per addetti ai lavori, per gli specialisti della pastorale, ma per “addetti alla vita” ossia per tutti noi che, in maniera diversa, siamo parte di una famiglia. Chi lo legge, chi legge in particolare la parte centrale dedicata all’amore in famiglia o il capitolo sull’educazione dei figli, avverte che qui si sta parlando proprio di lui, che il Papa conduce per mano a scoprire la bellezza delle nostre famiglie, imperfette, fragili, ma straordinarie, perch\u00e9 sorrette nel loro quotidiano cammino dall’amore del Signore che non si stanca, non viene meno, e che fa nuove tutte le cose.<\/p>\n \u00c8 un’esperienza incredibilmente bella: quella dell’aprirsi del cuore, dell’allargarsi dello sguardo, e di riuscire finalmente a vedere il tesoro che abbiamo tra le mani, il bene grande che \u00e8 nella normalit\u00e0 della nostra vita. \u00c8 come se il Papa dicesse: fermiamoci un attimo, lasciamoci per un attimo alle spalle i rumori, le corse, gli affanni, la ridda di voci che quotidianamente ci investe fino a sommergerci, e proviamo ad ascoltare, ad ascoltare la nostra vita in quello che ha da dirci veramente, ascoltiamo quello che accade dentro di noi, quello che muove il nostro cuore. Perch\u00e9 \u00e8 in questo ascolto che impariamo a scorgere la presenza del Signore che rende le nostre storie “terra sacra” davanti alla quale togliersi i calzari.<\/p>\n Il linguaggio di Papa Francesco \u00e8 coinvolgente, delicato e rigoroso, intriso di tenerezza e di meraviglia. \u00c8 un linguaggio che lascia parlare la vita concreta delle famiglie. Le sue parole nascono da quell’umile ascolto a cui aveva invitato i padri sinodali in apertura del sinodo del 2014 e di cui egli stesso ha dato testimonianza nelle intense giornate di lavoro dei due sinodi dedicati alla famiglia (ed \u00e8 bellissima questa Chiesa che si lascia istruire dalla famiglia…). Si avverte in queste pagine l’ascolto attento della concretezza delle situazioni che fanno la vita delle famiglie. Un ascolto al quale veniamo educati, nel quale cresciamo man mano che si procede nella lettura.<\/p>\n \u00c8 la grammatica delle relazioni quella che viene cos\u00ec disegnata con tratti di grande sapienza, una grammatica delle relazioni che la Chiesa non detta dall’alto ma che essa stessa impara dalla vita delle famiglie. Non \u00e8 una Chiesa che sale in cattedra, \u00e8 una Chiesa che sa di essere per strada e che sceglie di starci fino in fondo, ma che proprio per questo pu\u00f2 farsi maestra che aiuta a fare chiarezza e a ritrovare ogni volta il senso del procedere. Una Chiesa che \u00e8 popolo di Dio in cammino.<\/p>\n La categoria del cammino \u00e8 fondamentale per capire il senso della vita della famiglia che traspare da queste pagine. Che la vita della famiglia sia un cammino viene ripetuto con chiarezza; un cammino in cui non bisogna stancarsi di guardare avanti, di avere grandi orizzonti, non bisogna smettere di sognare, e di cui imparare a gustare e ad apprezzare ogni passo senza temere il divenire, le trasformazioni che il cammino porta con s\u00e9, avendo piuttosto il senso dell’imperfezione e della crescita.<\/p>\n Un amore che \u00e8 nel tempo<\/strong><\/p>\n Colpisce il fatto che l’inno alla carit\u00e0, paradigma della perfezione cristiana dell’amore e posto al cuore di questa esortazione, sia declinato dal Papa nel tempo e nei giorni della vita delle famiglie. L’inno alla carit\u00e0 dice “il nostro amore quotidiano” e le sue parole fondamentali si comprendono nella semplicit\u00e0 e nella concretezza dei gesti, degli sguardi, dei comportamenti, nella forza degli atteggiamenti da maturare, nella intensit\u00e0 e nella fatica delle scelte che ogni giorno ci chiede.<\/p>\n L’amore nella vita della famiglia \u00e8 fatto prima di tutto di pazienza (La carit\u00e0 \u00e8 paziente) e la pazienza \u00e8 benevola (benevola \u00e8 la carit\u00e0) aiuta l’altro a crescere senza avvertirne i successi come una minaccia (non \u00e8 invidiosa). “L’amore non \u00e8 arrogante” (non si gonfia, non si vanta), rende amabili e capaci di posare sull\u2019altro uno sguardo amabile. Non mette in primo piano l\u2019amore per se stessi (non cerca il proprio interesse); non alimenta l’ira fino a farla diventare un atteggiamento permanente (non si adira) ed evita che il rancore cresca fino ad annidarsi nel cuore (non tiene conto del male ricevuto). L\u2019amore nella vita della famiglia esige la disponibilit\u00e0 a perdonare che passa attraverso l\u2019esperienza liberante dell\u2019accettare se stessi con i propri limiti e l\u2019avvertire che Dio ci ama senza condizione e senza meriti. Ma la famiglia \u00e8 soprattutto il luogo in cui impariamo a rallegrarci per il bene dell’altro (si rallegra della verit\u00e0). “La famiglia deve essere sempre il luogo in cui chiunque faccia qualcosa di buono nella vita, sa che l\u00ec lo festeggeranno insieme a lui”(110).<\/p>\n L’amore nella famiglia abbraccia il tutto della vita. Per questo: “tutto scusa”, \u00e8 ampiezza di sguardo che comprende che l\u2019altro \u00e8 \u201cmolto di pi\u00f9 di quello che a me da fastidio\u201d e sa apprezzarne l\u2019amore pur nel suo essere imperfetto (L’amore convive con l’imperfezione”113); “tutto crede” perch\u00e9 d\u00e0 fiducia, rinuncia a controllare, a dominare l\u2019altro consentendogli cos\u00ec di essere se stesso; “tutto spera” perch\u00e9 sa che l\u2019altro pu\u00f2 cambiare, che le sue potenzialit\u00e0 possono fiorire accettando anche \u201cche certe cose accadano non come uno le desidera\u201d; “tutto sopporta” perch\u00e9 \u00e8 capace di superare qualsiasi sfida.<\/p>\n \u201cIl matrimonio \u00e8 l\u2019icona dell\u2019amore di Dio per noi\u201d (121), ma lo \u00e8 in quanto \u201cprocesso dinamico\u201d, una sfida che richiede di lottare e di rinascere, di reinventarsi e di ricominciare sempre di nuovo, fino alla morte.<\/p>\n Un amore che \u00e8 gioia<\/strong><\/p>\n Questo amore che \u00e8 cammino nel tempo verso la pienezza \u00e8 gioia che dilata il cuore. Ma della gioia dell\u2019amore bisogna avere cura. \u00c8 una gioia da coltivare, crescendo nella capacit\u00e0 di uno sguardo che apprezza. Molte ferite e crisi hanno la loro origine quando non siamo pi\u00f9 capaci di questo sguardo, “smettiamo di contemplarci\u201d (128): tra coniugi, tra genitori e figli, tra fratelli. La gioia dell\u2019amore si rafforza nelle sofferenze e nelle battaglie vissute insieme, cresce attraverso le parole e i gesti che alimentano l\u2019amore giorno dopo giorno. La gioia dell\u2019amore matura attraverso il dialogo, il \u201cdarsi tempo\u201d l\u2019ascoltare l\u2019altro facendogli spazio. In famiglia si ha bisogno prima di tutto di ascoltarsi: l\u2019altro \u201cdeve percepire che \u00e8 stata colta la sua pena, la sua delusione, la sua paura, la sua ira, la sua speranza, il suo sogno\u201d (137). Questo richiede per\u00f2 che si maturi una ampiezza mentale, una flessibilit\u00e0, una ricchezza interiore senza di cui la vita familiare diventa asfittica e il dialogo si impoverisce.<\/p>\n In questo amore che \u00e8 gioia le emozioni hanno allora una grande importanza e non vanno soffocate (\u00e8 un amore appassionato quello che regge la vita delle famiglie), ma aiutate ad armonizzarsi in una crescita di sensibilit\u00e0 verso l\u2019altro. \u201cSi pu\u00f2 compiere un bel cammino con le passioni\u201d (148) scrive il Papa. In questa prospettiva la dimensione erotica dell\u2019amore non \u00e8 “un male permesso” o “un peso da sopportare”, bens\u00ec “dono di Dio che abbellisce l\u2019incontro tra gli sposi\u201d (152). Ed \u201c\u00e8 importante essere chiari\u201d nel rifiutare nella vita della famiglia qualsiasi forma di “sottomissione” che non sia il \u201cvivere rivolti agli altri\u201d, l\u2019 \u201cappartenenza reciproca liberamente scelta\u201d in cui tutto \u00e8 orientato a \u201cfare in modo che l\u2019altro viva in pienezza\u201d (156).<\/p>\n Un amore che non teme il cambiamento<\/strong><\/p>\n Questo amore, che \u00e8 nel tempo e che \u00e8 gioia, \u00e8 un amore che non ha paura del cambiamento.<\/p>\n Il prolungarsi della vita fa emergere con forza l’esigenza di \u201critornare a scegliersi a pi\u00f9 riprese\u201d. Non il trascinarsi stanco di relazioni prive di luce ma la ricchezza di una intimit\u00e0 che \u00e8 nella forza di una condivisione cresciuta nel tempo intorno ad un progetto comune, affrontando insieme le difficolt\u00e0 e godendo insieme delle cose belle.<\/p>\n Nella storia di un matrimonio l\u2019aspetto fisico muta, ma quando gli altri non possono pi\u00f9 riconoscere la bellezza dell\u2019identit\u00e0 dell\u2019altro, il coniuge innamorato continua ad essere capace di percepirla con l\u2019istinto dell\u2019amore, e l\u2019affetto non scompare\u201d, la sceglie nuovamente attraverso \u201cuna vicinanza fedele e colma di tenerezza\u201d. Nel volgere delle stagioni \u201cil vincolo trova nuove modalit\u00e0 ed esige la decisione di riprendere sempre nuovamente a stabilirlo. Non solo per conservarlo, ma per farlo crescere\u201d (164). Nulla di questo \u00e8 per\u00f2 possibile senza la grazia dello Spirito che rafforza, orienta e trasforma il nostro amore in ogni nuova situazione, una grazia che occorre imparare a riconoscere e ad invocare.<\/p>\n Un amore che genera vita<\/strong><\/p>\n La gioia dell\u2019amore si esplicita e si concretizza nell\u2019accoglienza della vita e in particolare di una nuova vita. Nelle parole del Papa abbiamo riassaporato la bellezza del nostro essere genitori, avvertito l\u2019amore di Dio attraverso il dono dei figli, il senso dell\u2019attesa dei figli, l\u2019accoglierli nella peculiarit\u00e0 di ognuno. Sono molto belle e immediate, le pagine dedicate al padre e alla madre, che mostrano il volto paterno e materno del Signore, figure considerate sia separatamente sia nella loro reciprocit\u00e0, viste nell\u2019evolversi dei tempi, nella sottolineatura di un ruolo altamente positivo della donna nella societ\u00e0 da conciliare con l\u2019essere testimone, attraverso la maternit\u00e0, della bellezza della vita, e nella messa in risalto della necessit\u00e0 di riscoperta della figura paterna, oggi sbiadita nella cultura occidentale e bisognosa di rinnovata valorizzazione (172-177). Altrettanto belli sono i richiami al valore di una fecondit\u00e0 che si allarga sempre oltre l\u2019orizzonte della vita familiare. Il Papa si sofferma sull\u2019importanza della procreazione, sulla gioia che per la Chiesa rappresentano le famiglie numerose, e insieme sulla necessit\u00e0 di una paternit\u00e0 responsabile(167), sulla generosit\u00e0 che contraddistingue la scelta dell\u2019adozione e, nello stesso tempo, sottolinea che \u201cla famiglia non deve pensare se stessa come un recinto chiamato a proteggersi dalla societ\u00e0. Non rimane ad aspettare, ma esce da s\u00e9 nella ricerca solidale\u201d(181). Anzi sul modello della famiglia di Ges\u00f9 \u2013 di cui ben conosciamo la straordinaria normalit\u00e0 \u2013 il compito fondamentale \u00e8 quello di far crescere la cultura dell\u2019incontro, portando nella realt\u00e0 uno spirito autenticamente famigliare.<\/p>\n Un amore che si fa incontro<\/strong><\/p>\n La cultura dell\u2019incontro cresce con la testimonianza e insieme con la parola, e in questo modo, le famiglie rendono presente l\u2019amore di Dio per tutti e nella societ\u00e0. E c\u2019\u00e8 una dimensione di cultura dell\u2019incontro che riguarda anche la famiglia intesa in senso pi\u00f9 ampio rispetto alla famiglia nucleare (padre, madre, figli). Il Papa ricorda il valore della presenza di nonni, zii, cugini, vicini. Non possiamo chiuderci nell\u2019individualismo del \u201cpiccolo nido\u201d (187). Non sembri una considerazione marginale, al contrario il Papa invita le famiglie a ritrovare il gusto di relazioni autentiche partendo da chi ti \u00e8 o dovrebbe essere pi\u00f9 vicino. Ai coniugi giunge chiaro l\u2019invito ad avere a cuore le proprie famiglie d\u2019origine nel senso anche della famiglia dell\u2019altro e non solo della propria, ad avere un cuore pi\u00f9 grande capace di trattare i suoceri, i parenti del coniuge con \u201cdelicatezza\u201d evitando di considerarli \u201ccome dei concorrenti, come persone pericolose, come invasori\u201d(198).<\/p>\n Un amore che educa<\/strong><\/p>\n La vita della famiglia \u2013 l\u2019invito del Papa \u00e8 chiaro e provocatorio \u2013 oggi richiede una rinnovata significazione dell\u2019essere e dei compiti di ogni suo componente. Accanto all\u2019essere padri e madri (di cui abbiamo detto) il Papa dedica passaggi decisivi all\u2019essere figli (e all\u2019essere figli una volta costituita una propria famiglia), all\u2019essere fratelli (la prima esperienza di fraternit\u00e0 e di convivenza umana si fa in famiglia), agli anziani (vittime della cultura dello scarto), cos\u00ec come dedica il settimo capitolo all\u2019educazione dei figli sottolineando la necessit\u00e0 di rafforzare l\u2019impegno educativo nella consapevolezza che la funzione educativa della famiglia appare oggi sempre pi\u00f9 importante e insieme sempre pi\u00f9 complessa. Papa Francesco si sofferma sui diversi aspetti della formazione etica dei figli, sulla necessit\u00e0 che i genitori non abdichino al loro ruolo e sappiano esercitarlo mirando alla crescita di libert\u00e0 e senso di responsabilit\u00e0 dei figli, con paziente realismo, con gradualit\u00e0, con senso di incoraggiamento che non esclude in qualche caso l\u2019uso della sanzione come stimolo. L\u2019educazione \u201ccomporta il compito di promuovere libert\u00e0 responsabili che nei punti di incrocio sappiano scegliere con buon senso e intelligenza, persone che comprendano che la loro vita e quella della loro comunit\u00e0 \u00e8 nelle loro mani\u201d(262). Persone libere e coraggiose, da sostenere ma anche da rispettare nella loro libert\u00e0. In ogni caso \u2013 e il Papa lo sottolinea efficacemente – \u201cla famiglia \u00e8 la prima scuola dei valori umani dove si impara il buon uso della libert\u00e0\u201d(274). Ma la famiglia \u00e8 tale in quanto contesto educativo globale non semplicemente per le singole scelte dei suoi componenti. Famiglia come contesto educativo globale vuol dire luogo adatto alla socializzazione primaria, alla creazione di stile e mentalit\u00e0, alla coltivazione dell\u2019attesa, ad adeguate aperture che vanno oltre la famiglia stessa imparando a guardare agli altri. Famiglia come contesto educativo globale vuol dire anche luogo adeguato per una positiva e prudente educazione sessuale, nonch\u00e9 adeguato per la trasmissione della fede stessa.<\/p>\n Come si afferma in Amoris laetitia<\/em> riprendendo la Relatio finalis<\/em> 2015 pi\u00f9 in generale la famiglia nella sua globalit\u00e0 \u201csi costituisce come soggetto dell\u2019azione pastorale attraverso l\u2019annuncio esplicito del Vangelo e l\u2019eredit\u00e0 di molteplici forme di testimonianza: la solidariet\u00e0 verso i poveri, l\u2019apertura alle diversit\u00e0 delle persone, la custodia del creato, la solidariet\u00e0 morale e materiale verso le altre famiglie soprattutto verso le pi\u00f9 bisognose, l\u2019impegno per la promozione del bene comune anche mediante la trasformazione delle strutture sociali ingiuste, a partire dal territorio nel quale essa vive, praticando le opere di misericordia corporale e spirituale\u201d(290).<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Alle 11.30 di questa mattina, nell\u2019Aula Giovanni Paolo II della Sala Stampa della Santa Sede, si \u00e8 tenuta la Conferenza Stampa di presentazione dell\u2019Esortazione Apostolica post-sinodale di Papa Francesco \u201cAmoris laetitia\u201d, sull\u2019amore nella famiglia. 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