{"id":4564,"date":"2005-07-01T00:00:00","date_gmt":"2005-07-01T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=4564"},"modified":"2005-07-01T00:00:00","modified_gmt":"2005-07-01T00:00:00","slug":"dal-concetto-al-contatto","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/dal-concetto-al-contatto\/","title":{"rendered":"Dal concetto al contatto"},"content":{"rendered":"
C’\u00e8 stato un tempo in cui un buon parroco stendeva un suo catechismo adatto per i suoi fedeli. I Padri della Chiesa fin dalle origini si sono impegnati nella elaborazione di una dottrina cristiana da offrire alla popolazione anche semplice e ignorante (De Catechizandis rudibus di Sant’Agostino). La Chiesa \u00e8 intervenuta in ogni periodo della sua storia per dare delle direttive e dei veri e propri testi e cos\u00ec hanno fatto anche famosi riformatori quali Lutero (Il Grande e il Piccolo catechismo). La fede cristiana in quanto tale \u00e8 sempre identica e tuttavia nei catechismi si riflette la vita e la storia di un determinato periodo della Chiesa. Dopo il Concilio Vaticano II c’\u00e8 stato il rinnovamento della teologia e di conseguenza si \u00e8 proceduto al rinnovamento della Catechesi di cui da pi\u00f9 tempo si sentiva l’esigenza e che ha impegnato molto le chiese cattoliche locali nel mondo. Si sono fatti accesi dibattiti e si \u00e8 fatto un punto di paragone con il Catechismo di Pio X, considerato un modello da non ripetere in quanto troppo freddo, concettuale e astratto, preoccupato della illustrazione del dogma pi\u00f9 che della narrazione della storia della salvezza, facile da memorizzare ma meno adatto a muovere in profondit\u00e0 dei sentimenti. Ma a fronte di questi sforzi molti hanno constatato, (Joseph Ratzinger tra i primi), ‘l’esito catastrofico della catechesi moderna’ e la crescita dell’ignoranza religiosa. Dopo il Concilio Vaticano II (1962-65), non si \u00e8 riusciti concretamente a trasmettere i contenuti della fede cristiana. Nel 1992 \u00e8 stato pubblicato il Catechismo della chiesa cattolica, punto fermo e alto di sintesi della fede cattolica tradizionale e delle modalit\u00e0 di ‘aggiornamento’ avvenute nel Concilio del XX secolo. Ma fin da allora si \u00e8 sentita l’opportunit\u00e0 di un riassunto breve, semplice, agile, in forma di domanda e risposta, che racchiudesse tutti gli aspetti essenziali della fede. \u00c8 toccato alla stessa persona che lo ha ideato e realizzato, divenuto Papa, di affidarlo alla Chiesa e al mondo. A prima vista ricorda il catechismo di Pio X. Ma ritengo che la somiglianza sia solo formale oltrech\u00e9 nella dottrina. Nello specifico, in quanto genere letterario, mi pare diverso fin dalle prime domande. Facciamo un esempio. Le prime domande del catechismo di Pio X suonano: Chi ti ha creato? Risposta: Mi ha creato Dio. Seconda domanda: Chi \u00e8 Dio? Risposta: Dio \u00e8 l’essere perfettissimo creatore del cielo e della terra. Cosa vuol dire perfettissimo? ecc. Il nuovo catechismo inizia: Qual \u00e8 il disegno di Dio per l’uomo? La risposta di cinque righe e mezza \u00e8 gi\u00e0 una piccola narrazione dell’opera di Dio Padre che ha creato l’uomo e nella pienezza dei tempi ha inviato il Figlio per farci diventare suoi figli attraverso l’opera dello Spirito santo. Nel primo catechismo abbiamo il concetto, nel secondo si cerca di pi\u00f9 il contatto. Il primo \u00e8 conoscenza, intelligenza della fede, il secondo \u00e8 coinvolgenza, appartenenza all’Autore della vita. Detto in modo schematico e prescindendo da ogni nostra opinione \u00e8 certo che Benedetto XVI sta chiudendo in questo modo il cerchio aperto con il Concilio e mettendo in chiaro i termini della fede e della vita cattolica in un linguaggio facilmente comunicabile anche attraverso i nuovi media.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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