{"id":45088,"date":"2016-01-22T14:03:04","date_gmt":"2016-01-22T12:03:04","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=45088"},"modified":"2016-01-28T03:29:12","modified_gmt":"2016-01-28T01:29:12","slug":"viva-gli-animali-di-casa-che-sono-anzitutto-di-dio","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/viva-gli-animali-di-casa-che-sono-anzitutto-di-dio\/","title":{"rendered":"Viva gli animali di casa… che sono anzitutto di Dio"},"content":{"rendered":"
\"San<\/a>
San Francesco predica agli uccelli, Benozzo Gozzoli, Montefalco<\/figcaption><\/figure>\n

\u00c8 evidente come oggi la cura e l\u2019affetto per gli animali domestici sia una delle principali attenzioni degli italiani. Secondo Eurispes, oltre il 55% degli italiani vive con un cane o un gatto; questi ultimi risultano pi\u00f9 numerosi, con un numero stimato di circa 7,5 milioni, a fronte di 7 milioni di cani. Il 75% dei possessori di questi animali \u00e8 addirittura convinto che cani e gatti \u201ccontribuiscono a tenere unita la famiglia\u201d. Questi dati non devono affatto allarmarci, perch\u00e9 la consuetudine di avere un animale domestico in casa appartiene alla storia dell\u2019umanit\u00e0.
\nAl contrario, oggi possiamo dire che aver cura di un animale \u00e8 divenuta una forma educativa nella crescita e nello sviluppo della persona, ma anche terapeutica per esempio nel combattere la solitudine degli anziani e alcune forme di malattie. Ci\u00f2 che ci fa riflettere \u00e8 la contraddizione della nostra societ\u00e0, appunto il paradosso, che sembra essere divenuto la sua chiave di lettura migliore.
\nSe da una parte si riconosce il legittimo amore per gli animali domestici, contraccambiato dagli stessi animali in varie forme di affetto, dall\u2019altra si assiste alla \u201cdivinizzazione\u201d degli stessi in forme caustiche, che arrivano addirittura a preferire gli animali come veri e propri compagni di vita, meritevoli di maggiore attenzioni rispetto a persone che non le meritano a causa del loro comportamento giudicato inaffidabile e incomprensibile rispetto ai propri fidati animali.
\nBasti pensare che questa \u201cesagerata considerazione\u201d verso i pet si traduce in un business economico da 3 miliardi all\u2019anno solo in Italia; tali cifre sono cos\u00ec elevate da convincere i maggiori produttori di mangimi per animali dell\u2019industria alimentare a convertirsi in produttori di cibo per cani e gatti. Si stima che questo settore non abbia risentito per nulla della crisi, con un incremento del fatturato dal 2008 del 2% all\u2019anno.
\nIl problema non \u00e8 dunque nella giusta cura responsabile degli animali domestici, che \u00e8 un dovere morale, ma nell\u2019equiparazione o addirittura nella preferenza degli stessi alla cura responsabile delle persone con le quali si vive. Ricordiamo che anche questo \u00e8 un dovere morale, e – se ci \u00e8 consentito – primario e fondamentale rispetto all\u2019altro.
\nSan Francesco e il giusto rapporto tra creature e Creatore Non vi \u00e8 dubbio che nella tradizione ecclesiale san Francesco occupa un posto privilegiato quando si parla del rapporto tra uomo e natura. Tuttavia, proprio a partire da questo rapporto, la figura di san Francesco deve essere ben compresa. Al contrario di quello che molti pensano, non ha afmilioni fatto divinizzato la natura, ma al contrario l\u2019ha demitizzata ridonandole la sua essenza creaturale, denunciando cos\u00ec quelle forme di religione olistica gi\u00e0 presenti al suo tempo nei catari.
\nInstancabile ricercatore delle orme di Dio, san Francesco considerava la natura, sulla strada tracciata dai Padri della Chiesa, come il secondo libro di Dio dopo la sacra Scrittura. La natura in tutte le sue forme ed espressioni dunque parla di Dio. Non solo ne \u00e8 segno e simbolo, ma in essa si rivela lo stesso operare provvidenziale di Dio per l\u2019uomo, anche lui creatura \u201ccon\u201d le creature, e chiamato a lodare e ringraziare Dio come le stesse creature insegnano.
\n\u201cSan Francesco come i profeti, guarda alle creature come esempio di fedelt\u00e0 morale alla legge del Padre, esempio da imitare e interrogare; le creature, infatti, nella pratica dell\u2019obbedienza e del servizio, ci conducono per il cammino della conoscenza del Signore, dimostrandosi figlie riconoscenti e fedeli\u201d (C. Garzena, Terra fidelis manet , Leo S. Olschki editore, Firenze 1997, pp. 119-120).
\nQuesta esemplarit\u00e0 morale appare evidente nel Cantico di frate Sole , dove le creature sono nominate non per le loro caratteristiche, ma per l\u2019utilit\u00e0 dell\u2019uomo e per la \u201csignificazione\u201d che esse portano di Dio. L\u2019uomo ha perso questa \u201csignificazione\u201c di Dio, che pu\u00f2 ritrovare solo attraverso il recupero della sua dimensione creaturale.
\nSi pu\u00f2 affermare, senza forzature, che san Francesco proprio nel suo modo cavalleresco, romanzato di intendere la realt\u00e0, sia portato ad usare le creature come veri e propri exempla moralis . Essi esaltano le virt\u00f9 che Dio stesso ha, e che simbolicamente sono presenti in tutte le creature in modo perfetto e luminoso perch\u00e9 pi\u00f9 obbedienti rispetto all\u2019uomo, in quanto \u201cri-conoscenti\u201d al loro Creatore. L\u2019uomo deve guardare con sguardo ammirato e profondo le creature per scorgervi quei segni delle virt\u00f9 che Dio possiede, e imparare da loro l\u2019assunzione delle virt\u00f9 divine e la lode perfetta, che solo a Lui spetta – non alle semplici creature, per quanto stimate e utili all\u2019uomo.<\/p>\n

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