{"id":4493,"date":"2005-05-27T00:00:00","date_gmt":"2005-05-27T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=4493"},"modified":"2005-05-27T00:00:00","modified_gmt":"2005-05-27T00:00:00","slug":"prove-di-laboratorio-la-cavia-luomo-nella-sua-fase-embrionale","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/prove-di-laboratorio-la-cavia-luomo-nella-sua-fase-embrionale\/","title":{"rendered":"Prove di laboratorio. La cavia? L’uomo nella sua fase embrionale"},"content":{"rendered":"
Forse ci siamo. Dopo una serie di annunci risultati sistematicamente falsi, venuti per lo pi\u00f9 dai paesi dell’estremo oriente, pare che questa volta la clonazione umana sia qualcosa di pi\u00f9 che una notizia ad effetto. A differenza delle notizie precedenti, infatti, l’annuncio \u00e8 ora suggellato da un articolo su una seria rivista scientifica, Science. A firmarlo sono una sfilza di scienziati coreani dell’Univertsit\u00e0 di Seoul e uno statunitense. Scopo degli esperimenti \u00e8 la produzione di cellule staminali embrionali compatibili, sotto il profilo immunologico, con i portatori di alcune gravi malattie come diabete giovanile, lesioni del midollo e immunodeficienze. Le cellule staminali embrionali, totipotenti perch\u00e9 capaci di differenziarsi in tutti i tipi cellulari presenti in un organismo adulto, potrebbero, in teoria, essere usate per sostituire le cellule malate o morte che provocano le patologie elencate ed altre ancora. Le staminali, per\u00f2, come tutte le altre cellule, i tessuti o gli organi, se trapiantate in un organismo diverso da quello di provenienza, scatenano le reazioni immunitarie di rigetto che portano alla loro eliminazione. Per risolvere alla radice questo problema, i ricercatori di Seoul sono ricorsi alla tecnica della clonazione che, unita a quella della produzione in vitro di embrioni, ha permesso di ottenere staminali compatibili con gli organismi dei portatori delle gravi patologie sopra elencate. In pratica – e semplificando al massimo – hanno fatto questo. Hanno prelevato da alcune cellule del corpo dei pazienti i nuclei cellulari e li hanno usati per sostituire quelli di altrettante cellule uovo (185 in tutto). Hanno poi lasciato che avvenissero i conseguenti processi di formazione degli embrioni e li hanno poi fatti crescere fino allo stadio di blastocisti nel quale l’embrione \u00e8 costituito, quasi per intero, da cellule staminali embrionali totipotenti. A questo punto hanno staccato l’una dall’altra le cellule degli embrioni e le hanno messe separatamente in coltura, ottenendo cos\u00ec 11 ceppi diversi. Le staminali cos\u00ec preparate, avendo lo stesso patrimonio genetico dei pazienti, non dovrebbero essere riconosciute come estranee dagli organismi dei pazienti stessi e quindi non dovrebbero scatenare reazioni di rigetto. Parlo al condizionale perch\u00e9 i ricercatori coreani non sono passati a questa fase dell’esperimento. Si sono fermati alla produzione delle 11 linee cellulari. Gli interventi successivi di vera e propria terapia dei pazienti con le staminali non sono stati compiuti, ma i passi fatti sono di per s\u00e9 molto significativi e capaci di aprire strade nuove per la cura di stati patologici ad oggi ancora incurabili. Certo, non ci si deve fare illusioni su una rapida introduzione di questa tecnica nella comune pratica clinica. Moltissime e di varia tipologia sono ancora le difficolt\u00e0 che dovono essere superate. Tralasciando quelle pi\u00f9 propriamente scientifico-mediche che pure non sono n\u00e9 di facile risoluzione n\u00e9 di rapida attuazione, la prima e pi\u00f9 evidente difficolt\u00e0 \u00e8 di ordine etico. Per produrre cellule staminali embrionali \u00e8 necessario distruggere l’embrione. \u00c8 necessario, cio\u00e8, negare vita e futuro ad un essere umano che ha appena iniziato ad esistere. E questo nel nome della ricerca di una possibile, futura cura di malattie devastanti. Che senso ha, per\u00f2, uccidere un uomo oggi per curarne, forse, un altro domani? Si stanno sperimentando, in vari laboratori, nuove vie che, spero, porteranno entro tempi non molto lontani alla prepazione di staminali umane embrionali senza nuocere all’embrione. A quel punto sar\u00e0 risolto il problema etico fondamentale e resteranno da risolvere tutti gli altri. Nel frattempo, invece di intestardirsi a fare esperimenti direttamente sull’uomo, perch\u00e9 non studiare questi problemi sugli animali da laboratorio in modo da conoscere meglio questa materia ancora notevolmente oscura?<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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