{"id":44817,"date":"2015-12-28T09:00:47","date_gmt":"2015-12-28T07:00:47","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=44817"},"modified":"2018-07-20T16:45:33","modified_gmt":"2018-07-20T14:45:33","slug":"giornata-per-la-pace-il-messaggio-vinci-lindifferenza-e-conquista-la-pace","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/giornata-per-la-pace-il-messaggio-vinci-lindifferenza-e-conquista-la-pace\/","title":{"rendered":"Giornata per la pace. Il messaggio: \u201cVinci l\u2019indifferenza e conquista la pace\u201d"},"content":{"rendered":"

\"Papa-pace-1\"<\/a>(Offriamo un\u2019ampia sintesi del messaggio di Papa Francesco per la 49a Giornata mondiale della pace, che si celebrer\u00e0 il prossimo 1\u00b0 gennaio\u00a0 – testo integrale su www.vatican.va<\/a>).<\/em><\/p>\n

Dio non \u00e8 indifferente! A Dio importa dell\u2019umanit\u00e0, Dio non l\u2019abbandona! All\u2019inizio del nuovo anno, vorrei accompagnare con questo mio profondo convincimento gli auguri di abbondanti benedizioni e di pace, nel segno della speranza, per il futuro di ogni uomo e ogni donna, di ogni famiglia, popolo e nazione del mondo, come pure dei Capi di Stato e di Governo e dei Responsabili delle religioni. Che il 2016 ci veda tutti fermamente impegnati a operare per la pace. La pace \u00e8 dono di Dio, ma affidato a tutti gli uomini e a tutte le donne, che sono chiamati a realizzarlo.<\/p>\n

Le ragioni della speranza<\/strong><\/p>\n

Le guerre e le azioni terroristiche, con le loro tragiche conseguenze, i sequestri di persona, le persecuzioni per motivi etnici o religiosi, le prevaricazioni, hanno segnato dall\u2019inizio alla fine lo scorso anno moltiplicandosi dolorosamente in molte regioni del mondo, tanto da assumere le fattezze di quella che si potrebbe chiamare una \u201cterza guerra mondiale a pezzi\u201d. Con il Giubileo della Misericordia voglio invitare la Chiesa a pregare e lavorare perch\u00e9 ogni cristiano possa maturare un cuore umile e compassionevole, capace di annunciare e testimoniare la misericordia. Ci sono molteplici ragioni per credere nella capacit\u00e0 dell\u2019umanit\u00e0 di agire insieme in solidariet\u00e0, nel riconoscimento della propria interconnessione e interdipendenza, avendo a cuore i membri pi\u00f9 fragili e la salvaguardia del bene comune.
\nLa dignit\u00e0 e le relazioni interpersonali ci costituiscono in quanto esseri umani, voluti da Dio a sua immagine e somiglianza. Come creature dotate di inalienabile dignit\u00e0 noi esistiamo in relazione con i nostri fratelli e sorelle, nei confronti dei quali abbiamo una responsabilit\u00e0 e con i quali agiamo in solidariet\u00e0. Al di fuori di questa relazione, ci si troverebbe ad essere meno umani. E\u2019 proprio per questo che l\u2019indifferenza costituisce una minaccia per la famiglia umana. Mentre ci incamminiamo verso un nuovo anno, vorrei invitare tutti a riconoscere questo fatto, per vincere l\u2019indifferenza e conquistare la pace.<\/p>\n

Forme di indifferenza<\/strong><\/p>\n

La prima forma di indifferenza \u00e8 quella verso Dio, dalla quale scaturisce anche l\u2019indifferenza verso il prossimo e verso il creato. \u00c8 questo uno dei gravi effetti di un umanesimo falso e del materialismo pratico, combinati con un pensiero relativistico e nichilistico. L\u2019uomo pensa di essere l\u2019autore di s\u00e9 stesso, della propria vita e della societ\u00e0; egli si sente autosufficiente e mira non solo a sostituirsi a Dio, ma a farne completamente a meno; di conseguenza, pensa di non dovere niente a nessuno, eccetto che a s\u00e9 stesso, e pretende di avere solo diritti. L\u2019indifferenza nei confronti del prossimo assume diversi volti. C\u2019\u00e8 chi \u00e8 ben informato, ascolta la radio, legge i giornali o assiste a programmi televisivi, ma lo fa in maniera tiepida, quasi in una condizione di assuefazione: queste persone conoscono vagamente i drammi che affliggono l\u2019umanit\u00e0, non vivono la compassione. In altri casi, l\u2019indifferenza si manifesta come mancanza di attenzione verso la realt\u00e0 circostante, specialmente quella pi\u00f9 lontana.
\nAlcune persone preferiscono non cercare, non informarsi e vivono il loro benessere e la loro comodit\u00e0 sorde al grido di dolore dell\u2019umanit\u00e0 sofferente. Quasi senza accorgercene, siamo diventati incapaci di provare compassione per gli altri, per i loro drammi. L\u2019inquinamento delle acque e dell\u2019aria, lo sfruttamento indiscriminato delle foreste, la distruzione dell\u2019ambiente, sono sovente frutto dell\u2019indifferenza dell\u2019uomo verso gli altri, perch\u00e9 tutto \u00e8 in relazione. L\u2019indifferenza provoca soprattutto chiusura e disimpegno, e cos\u00ec finisce per contribuire all\u2019assenza di pace con Dio, con il prossimo e con il creato.<\/p>\n

La pace minacciata<\/strong><\/p>\n

L\u2019indifferenza verso Dio supera la sfera intima e spirituale della singola persona ed investe la sfera pubblica e sociale. A livello individuale e comunitario l\u2019indifferenza verso il prossimo, figlia di quella verso Dio, assume l\u2019aspetto dell\u2019inerzia e del disimpegno, che alimentano il perdurare di situazioni di ingiustizia e grave squilibrio sociale, le quali, a loro volta, possono condurre a conflitti o, in ogni caso, generare un clima di insoddisfazione che rischia di sfociare, presto o tardi, in violenze e insicurezza. Quando poi investe il livello istituzionale, l\u2019indifferenza nei confronti dell\u2019altro, della sua dignit\u00e0, dei suoi diritti fondamentali e della sua libert\u00e0, unita a una cultura improntata al profitto e all\u2019edonismo, favorisce e giustifica azioni e politiche che finiscono per costituire minacce alla pace. Tale atteggiamento di indifferenza pu\u00f2 anche giungere a giustificare alcune politiche economiche deplorevoli, foriere di ingiustizie, divisioni e violenze, in vista del conseguimento del proprio benessere o di quello della nazione. Inoltre, l\u2019indifferenza nei confronti dell\u2019ambiente naturale, favorendo la deforestazione, l\u2019inquinamento e le catastrofi naturali che sradicano intere comunit\u00e0 dal loro ambiente di vita, costringendole alla precariet\u00e0 e all\u2019insicurezza, crea nuove povert\u00e0 e nuove situazioni di ingiustizia.<\/p>\n

La conversione del cuore<\/strong><\/p>\n

L\u2019indifferenza cerca spesso pretesti: nell\u2019osservanza dei precetti rituali, nella quantit\u00e0 di cose che bisogna fare, negli antagonismi che ci tengono lontani gli uni dagli altri, nei pregiudizi di ogni genere che ci impediscono di farci prossimo.
\nLa misericordia \u00e8 il cuore di Dio. Perci\u00f2 dev\u2019essere anche il cuore di tutti coloro che si riconoscono membri dell\u2019unica grande famiglia dei suoi figli. Ges\u00f9 avverte: l\u2019amore per gli altri \u2013 gli stranieri, i malati, i prigionieri, i senza fissa dimora, perfino i nemici \u2013 \u00e8 l\u2019unit\u00e0 di misura di Dio per giudicare le nostre azioni. Da ci\u00f2 dipende il nostro destino eterno. Siamo chiamati a fare dell\u2019amore, della compassione, della misericordia e della solidariet\u00e0 un vero programma di vita, uno stile di comportamento nelle nostre relazioni.<\/p>\n

Cultura di solidariet\u00e0<\/strong><\/p>\n

La solidariet\u00e0 come virt\u00f9 morale e atteggiamento sociale, frutto della conversione personale, esige un impegno da parte di una molteplicit\u00e0 di soggetti, che hanno responsabilit\u00e0 di carattere educativo e formativo.
\nIl mio primo pensiero va alle famiglie, chiamate ad una missione educativa primaria ed imprescindibile: costituiscono il primo luogo in cui si vivono e si trasmettono i valori dell\u2019amore e della fraternit\u00e0, della convivenza e della condivisione, dell\u2019attenzione e della cura dell\u2019altro. Per quanto riguarda gli educatori e i formatori che, nella scuola o nei diversi centri di aggregazione infantile e giovanile, hanno l\u2019impegnativo compito di educare i bambini e i giovani, sono chiamati ad essere consapevoli che la loro responsabilit\u00e0 riguarda le dimensioni morale, spirituale e sociale della persona. Anche gli operatori culturali e dei mezzi di comunicazione sociale hanno responsabilit\u00e0 nel campo dell\u2019educazione e della formazione, specialmente nelle societ\u00e0 contemporanee, in cui l\u2019accesso a strumenti di informazione e di comunicazione \u00e8 sempre pi\u00f9 diffuso. E\u2019 loro compito innanzitutto porsi al servizio della verit\u00e0 e non di interessi particolari.<\/p>\n

Cosa porta alla pace<\/strong><\/p>\n

Consapevoli della minaccia di una globalizzazione dell\u2019indifferenza, non possiamo non riconoscere che, nello scenario sopra descritto, si inseriscono anche numerose iniziative ed azioni positive che testimoniano la compassione, la misericordia e la solidariet\u00e0 di cui l\u2019uomo \u00e8 capace.
\nCi sono tante organizzazioni non governative e gruppi caritativi, all\u2019interno della Chiesa e fuori di essa, i cui membri, in occasione di epidemie, calamit\u00e0 o conflitti armati, affrontano fatiche e pericoli per curare i feriti e gli ammalati e per seppellire i defunti. Accanto ad essi, vorrei menzionare le persone e le associazioni che portano soccorso ai migranti che attraversano deserti e solcano mari alla ricerca di migliori condizioni di vita. Queste azioni sono opere di misericordia corporale e spirituale, sulle quali saremo giudicati al termine della nostra vita.
\nIl mio pensiero va anche ai giornalisti e fotografi che informano l\u2019opinione pubblica sulle situazioni difficili che interpellano le coscienze, e a coloro che si impegnano per la difesa dei diritti umani, in particolare quelli delle minoranze etniche e religiose, dei popoli indigeni, delle donne e dei bambini, e di tutti coloro che vivono in condizioni di maggiore vulnerabilit\u00e0. Tra loro ci sono anche tanti sacerdoti e missionari che, come buoni pastori, restano accanto ai loro fedeli e li sostengono nonostante i pericoli e i disagi, in particolare durante i conflitti armati.
\nQuante famiglie, poi, in mezzo a tante difficolt\u00e0 lavorative e sociali, si impegnano concretamente per educare i loro figli \u201ccontrocorrente\u201d, a prezzo di tanti sacrifici, ai valori della solidariet\u00e0, della compassione e della fraternit\u00e0! Quante famiglie aprono i loro cuori e le loro case a chi \u00e8 nel bisogno, come ai rifugiati e ai migranti! Infine, vorrei menzionare i giovani che si uniscono per realizzare progetti di solidariet\u00e0, e tutti coloro che aprono le loro mani per aiutare il prossimo bisognoso nelle proprie citt\u00e0, nel proprio Paese o in altre regioni del mondo. Voglio ringraziare e incoraggiare tutti coloro che si impegnano in azioni di questo genere, anche se non vengono pubblicizzate.<\/p>\n

Nel segno del Giubileo<\/strong><\/p>\n

Nello spirito del Giubileo della Misericordia, ciascuno \u00e8 chiamato a riconoscere come l\u2019indifferenza si manifesta nella propria vita e ad adottare un impegno concreto per contribuire a migliorare la realt\u00e0 in cui vive, a partire dalla propria famiglia, dal vicinato o dall\u2019ambiente di lavoro.
\nAnche gli Stati sono chiamati a gesti concreti, ad atti di coraggio nei confronti delle persone pi\u00f9 fragili delle loro societ\u00e0, come i prigionieri, i migranti, i disoccupati e i malati.
\nPer quanto concerne i detenuti, in molti casi appare urgente adottare misure concrete per migliorare le loro condizioni di vita nelle carceri, accordando un\u2019attenzione speciale a coloro che sono privati della libert\u00e0 in attesa di giudizio. Rinnovo l\u2019appello per l\u2019abolizione della pena di morte.
\nPer quanto riguarda i migranti, vorrei rivolgere un invito a ripensare le legislazioni sulle migrazioni, affinch\u00e9 siano animate dalla volont\u00e0 di accoglienza, nel rispetto dei reciproci doveri e responsabilit\u00e0, e possano facilitare l\u2019integrazione dei migranti.
\nDesidero, inoltre, in quest\u2019Anno giubilare, formulare un pressante appello ai responsabili degli Stati a compiere gesti concreti in favore dei nostri fratelli e sorelle che soffrono per la mancanza di lavoro, terra e tetto. Un\u2019attenzione speciale dovrebbe essere dedicata alle donne \u2013 purtroppo ancora discriminate in campo lavorativo \u2013 e ad alcune categorie di lavoratori, le cui condizioni sono precarie o pericolose e le cui retribuzioni non sono adeguate all\u2019importanza della loro missione sociale. Infine, vorrei invitare a compiere azioni efficaci per migliorare le condizioni di vita dei malati, garantendo a tutti l\u2019accesso alle cure mediche e ai farmaci indispensabili per la vita, compresa la possibilit\u00e0 di cure domiciliari.<\/p>\n

Papa Francesco<\/strong><\/em><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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