{"id":44781,"date":"2015-12-17T19:07:15","date_gmt":"2015-12-17T17:07:15","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=44781"},"modified":"2018-07-20T17:10:58","modified_gmt":"2018-07-20T15:10:58","slug":"cop21-la-posta-in-gioco-lunica-casa-comune-protagonista-lintera-famiglia-umana","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/cop21-la-posta-in-gioco-lunica-casa-comune-protagonista-lintera-famiglia-umana\/","title":{"rendered":"COP21. La posta in gioco? L\u2019unica casa comune. Protagonista: l\u2019intera famiglia umana"},"content":{"rendered":"
Nella serata di sabato 12 dicembre a Parigi \u00e8 stato approvato il testo di un accordo \u201cstorico\u201d, come lo hanno definito in molti, per limitare il cambiamento climatico. Un risultato per nulla scontato sino alle ultime ore della Conferenza delle Parti in cui da 21 anni, sotto l\u2019egida delle Nazioni Unite, a fronte dei richiami sempre pi\u00f9 pressanti degli scienziati, si sta cercando di giungere a un patto globale per limitare la febbre del Pianeta.<\/p>\n
L\u2019accordo di Parigi<\/strong> stabilisce l\u2019obiettivo di mantenere l\u2019aumento di temperatura media globale ben al di sotto dei 2\u00b0C rispetto ai livelli pre-industriali, con l’impegno a portare avanti sforzi per limitare l’aumento di temperatura a 1.5 \u00b0C, raccomandazione corale degli scienziati dell\u2019IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change). Ci\u00f2 potr\u00e0 essere conseguito attraverso un drastico taglio delle emissioni di gas serra (tra cui la CO2 ma anche il black carbon, lo smog e gli inquinanti a vita breve) che sar\u00e0 monitorato con un meccanismo di controllo quinquennale. L\u2019accordo stabilisce anche lo stanziamento di un fondo di 100 miliardi l\u2019anno per decarbonizzare l\u2019economia e attivare meccanismi internazionali per l\u2019adattamento e lo sviluppo sostenibile nei paesi pi\u00f9 vulnerabili e pi\u00f9 poveri.<\/p>\n Si tratta certamente del primo passo<\/strong> di un cammino lungo e per nulla semplice: tuttavia l\u2019accordo di Parigi assume una portata storica nella lotta al cambiamento climatico, emblema della crisi ambientale globale e locale, in quanto \u00e8 ad oggi l\u2019unico testo \u201cuniversale\u201d sul clima, approvato da 195 Paesi, che, pur partendo da posizioni differenti in termini di impronta ecologica e responsabilit\u00e0 storiche sull\u2019effetto serra, e pur subendo diverse conseguenze dal cambiamento climatico, hanno deciso di siglare una patto comune per cambiare rotta rispetto a quella che guida l\u2019attuale modello di sviluppo, a ragione definita \u201csuicidio\u201d da Papa Francesco.<\/p>\n La pressione esercitata dall\u2019opinione pubblica e dai leader religiosi ha giocato un ruolo importante nelle conquiste dell\u2019accordo di Parigi, in cui si menziona il concetto di giustizia climatica<\/em> e si d\u00e0 un segnale forte verso l\u2019affrancamento dalle fonti fossili mediante e nuovi e pi\u00f9 equi modelli di sviluppo.<\/p>\n L\u2019accordo di Parigi per la prima volta sancisce inequivocabilmente il legame tra cambiamento climatico, conseguenza di uso indiscriminato di risorse, e povert\u00e0,<\/strong> correlandone cos\u00ec anche la soluzione, che passa attraverso il riconoscimento della causa primaria della attuale crisi ambientale e umana: l\u2019inequit\u00e0 planetaria1.<\/p>\n Ovviamente c\u2019\u00e8 ancora molto da fare, e l\u2019accordo di Parigi \u00e8 sotto alcuni aspetti debole e incompleto: sancisce che i Paesi debbano periodicamente fare il punto circa l\u2019implementazione degli impegni ma il primo \u201cGlobal Stocktake\u201d \u00e8 fissato per il lontano 2023; in merito al \u201cfondo verde\u201d che i Paesi ricchi dovranno mettere a disposizione di quelli in via di sviluppo, non ci sono indicazioni attuative n\u00e8 procedure operative; non ci sono sanzioni economiche per i Paesi che non dovessero rispettare gli impegni presi. A tal riguardo, un ruolo fondamentale sar\u00e0 per\u00f2 svolto dalla societ\u00e0 civile, dalle associazioni e ONG che da anni si impegnano contro la crisi ambientale, dai cittadini. Sar\u00e0 compito della \u201ccittadinanza ecologica\u201d2 mettere i Governi di fronte agli impegni sottoscritti a Parigi di fronte al mondo e chiederne conto: qualunque politica non potrebbe reggere la spinta travolgente di una consapevolezza ecologica sempre pi\u00f9 diffusa, soprattutto tra le giovani generazioni.<\/p>\n Si fa riferimento ai diritti umani solo nelle premesse, cos\u00ec come non compare il concetto di clima come \u201cbene comune\u201d, bench\u00e8 nel preambolo siano stati mantenuti i riferimenti al diritto alla salute, alle comunit\u00e0 locali, ai migranti, ai bambini, alle donne, al diritto allo sviluppo e all\u2019equit\u00e0 intergenerazionale. Non vi sono espliciti riferimenti alle responsabilit\u00e0 storiche e al debito ecologico che i Paesi artefici in maggiore misura della crisi climatica dovrebbero pagare alle nazioni meno responsabili.<\/p>\n Per quanto riguarda le attivit\u00e0 di cooperazione per l\u2019adattamento e la mitigazione dei cambiamenti climatici,<\/strong> l\u2019accordo di Parigi punta sui meccanismi di trasferimento tecnologico e di capacity building (processo di sviluppo sostenibile dall\u2019interno che pu\u00f2 essere potenziato o accelerato da apporti esterni in grado di favorire il rafforzamento delle potenzialit\u00e0 attraverso l\u2019utilizzo di capacit\u00e0 gi\u00e0 esistenti). E\u2019 stato esplicitato l\u2019obiettivo ambizioso di raggiungere la \u201cneutralit\u00e0\u201d delle emissioni, ovvero emissioni di gas effetto serra nette pari a zero, nella seconda met\u00e0 del secolo.<\/p>\n L\u2019accordo di Parigi \u00e8 una \u201clegge quadro\u201d di portata storica per ambizione, obiettivi, coralit\u00e0: ora ciascuno (governi, istituzioni, ma anche associazioni e cittadini) \u00e8 chiamato a scriverne i \u201cdecreti attuativi\u201d.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Nella serata di sabato 12 dicembre a Parigi \u00e8 stato approvato il testo di un accordo \u201cstorico\u201d, come lo hanno definito in molti, per limitare il cambiamento climatico. 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