<\/a>Alla fine, dopo la grave crisi di quattro banche di medie dimensioni (Banca Marche, CariFerrara, CariChieti e Banca Etruria) di fatto \u201cfallite\u201d e sulle cui ceneri sono nati quattro nuovi istituti ripuliti dei crediti inesigibili, \u00e8 arrivata nei giorni scorsi la decisione del Governo. \u00c8 stato infatti varato un \u201cfondo di solidariet\u00e0\u201d da 100 milioni di euro, alimentato non da denaro pubblico bens\u00ec dalle banche italiane tramite il \u201cFondo interbancario di tutela dei depositi\u201d. Al momento non si conoscono le modalit\u00e0 operative e si attende un decreto del ministero dell\u2019Economia e finanze in tale senso. Il fondo verr\u00e0 in soccorso solo di persone fisiche, imprenditori individuali e agricoli e non di societ\u00e0 che avessero investito in obbligazioni subordinate.<\/p>\nSui 12.500 clienti colpiti per un totale di 431 milioni di euro, ne verranno \u201csalvati\u201d di fatto uno su quattro, a partire dai 1.010 clienti pi\u00f9 piccoli (per un totale di 27 milioni).<\/p>\n
Difficile dire al momento cosa possa succedere agli altri clienti che hanno o una concentrazione di tali obbligazioni inferiori al 30% del patrimonio totale, oppure che, pur avendole in misura pi\u00f9 alta, dispongono di patrimoni superiori a 100 mila euro. Perderanno invece tutto il loro capitale i 130 mila azionisti che detenevano titoli delle quattro banche fallite. Ma come \u00e8 stato possibile arrivare a questo, e ora cosa ci attende? Lo abbiamo chiesto all\u2019economista Leonardo Becchetti, dell\u2019Universit\u00e0 \u201cTor Vergata\u201d di Roma.<\/p>\n
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Con il 1\u00b0 gennaio entrer\u00e0 in vigore il bail-in, cio\u00e8 il salvataggio di banche in crisi a carico di azionisti, obbligazionisti e clienti. Si apre una nuova era, di che tipo?<\/p>\n
\u201c\u00c8 un\u2019era in cui i proprietari di azioni, obbligazioni subordinate, obbligazioni ordinarie e conti correnti per la parte eccedente i 100 mila euro saranno chiamati a coprire nell\u2019ordine indicato le perdite in caso di fallimento bancario. Non rischiano nulla, invece, i correntisti con depositi sotto i 100 mila euro\u201d.<\/p>\n
La decisione del Governo di dar vita a un fondo di salvataggio ha un senso, oppure costituisce un brutto precedente per il quale la gente penser\u00e0 che \u201ctanto se succede qualcosa, lo Stato ci aiuta\u201d?<\/p>\n
\u201cForse il Governo poteva battersi di pi\u00f9 nei confronti dell\u2019Ue. Subito dopo la crisi, sono stati spesi miliardi e miliardi pubblici per salvare le banche nel Nord Europa, e il Governo italiano non ha speso nulla. Ma non abbiamo accumulato un credito, e ora che c\u2019\u00e8 stata la difficolt\u00e0 delle nostre banche purtroppo il sistema \u00e8 cambiato e i salvataggi pubblici non sono pi\u00f9 possibili\u201d.<\/p>\n
Perch\u00e9 a pagare sono azionisti e possessori di obbligazioni e non primariamente i vertici delle banche, che hanno provocato le perdite?<\/p>\n
\u201cOgni attivit\u00e0 economica porta con s\u00e9 un rischio. Il fallimento pu\u00f2 avvenire per circostanze non previste, e non \u00e8 necessariamente una colpa. Chi finanzia attivit\u00e0 economiche con azioni e obbligazioni deve sapere che corre un rischio. I veri errori sono due. Se chi ha venduto il prodotto non ha avvisato correttamente del rischio; e se chi ha comprato non ha diversificato il suo portafoglio. Purtroppo il livello di educazione finanziaria del Paese \u00e8 molto basso. Oggi \u00e8 nostra responsabilit\u00e0 di cittadini avere un livello di educazione finanziaria pi\u00f9 elevato\u201d.<\/p>\n
Un cliente inesperto pu\u00f2 essere indotto a sottoscrivere un titolo rischioso, con la scusa che ha \u201cfirmato la Mifid\u201d. Perch\u00e9 non separare la profilazione di rischio dall\u2019investimento vero e proprio, tramite un ente indipendente da tutte le banche e finanziarie?<\/p>\n
\u201cQuesto \u00e8 un punto fondamentale. I risparmiatori trovano normale andare a chiedere consiglio a un dipendente di una banca come se parlassero con il loro padre spirituale. Ma se io vado in una concessionaria di una certa marca e chiedo un consiglio su quale macchina comprare, quale consiglio pensa che ricever\u00f2? Muovere verso consulenti indipendenti \u00e8 fondamentale\u201d.<\/p>\n
C\u2019\u00e8 il balletto delle responsabilit\u00e0: da una parte Banca d\u2019Italia che non avrebbe controllato abbastanza; dall\u2019altra la Consob che non avrebbe vigilato sulla bont\u00e0 dei singoli titoli ed emissioni. Alla fine nessuno sar\u00e0 responsabile?<\/p>\n
\u201cI titoli bancari erano effettivamente meno rischiosi prima dell\u2019avvio del bail-in, di fatto gi\u00e0 partito con questa storia, in quanto si pensava godessero dell\u2019opzione di salvataggio implicito da parte dello Stato. E magari i consigli dati al momento dell\u2019acquisto risentivano di questo. L\u2019introduzione del bail-in li ha resi di fatto pi\u00f9 pericolosi\u201d.<\/p>\n
Non si potrebbe pensare a una legge che obblighi alla diversificazione degli investimenti, cos\u00ec da abbassare il rischio per la clientela minuta?<\/p>\n
\u201c\u00c8 un argomento interessante. Sarebbe un intervento \u2018paternalistico\u2019 e un limite alla libert\u00e0 di scelta, ma senz\u2019altro una regola utile per evitare i casi pi\u00f9 dolorosi. In fondo, anche il sistema pensionistico nato nel dopoguerra ha seguito la stessa logica: obbligare il lavoratore ad accantonare somme che saranno conferite solo alla fine della vita lavorativa, per evitare che la mancanza di autodisciplina nel risparmio impedisse di mettere da parte il necessario per il periodo della pensione\u201d.<\/p>\n
Ora si parla anche di una altra decina di Banche di credito cooperativo piccole che potrebbero fare la stessa fine…<\/p>\n
\u201cIl sistema del credito cooperativo ha meccanismi di solidariet\u00e0 interna in cui le banche migliori contribuiscono in caso di dissesto di quelle peggiori. La verit\u00e0 \u00e8 che esistono banche ben gestite e banche mal gestite, e che molto dipende dalla qualit\u00e0 dei vertici\u201d.<\/p>\n
Che morale si pu\u00f2 trarre da queste ultime vicende: che non \u00e8 possibile applicare i valori etici agli affari finanziari?<\/p>\n
\u201cSe continuiamo a pensare che in economia l\u2019etica la debbano avere le sole istituzioni; che noi cittadini non possiamo essere che soggetti passivi, inconsapevoli, da proteggere, quasi dei minus habens senza possibilit\u00e0 di crescita e di apprendimento, stiamo freschi. Allora vuol dire che siamo fermi a un modello a due mani – Mercato e istituzioni – che non potr\u00e0 mai funzionare. L\u2019etica nel sistema va alimentata dai comportamenti civici di tutti noi. Attraverso le scelte di consumo e risparmio responsabile. Se i cittadini partecipano, si informano e \u2018votano col portafoglio\u2019 per le banche migliori nel creare valore economico in modo sostenibile, il sistema migliora\u201d.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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