{"id":4436,"date":"2005-04-22T00:00:00","date_gmt":"2005-04-22T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=4436"},"modified":"2005-04-22T00:00:00","modified_gmt":"2005-04-22T00:00:00","slug":"a-baiano-messa-di-ringraziamento","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/a-baiano-messa-di-ringraziamento\/","title":{"rendered":"A Baiano messa di ringraziamento"},"content":{"rendered":"

A quasi due settimane dall’esplosione della polveriera di Baiano di Spoleto, la gente della pi\u00f9 popolosa frazione spoletina sta contando i danni e, soprattutto, sta aspettando delle risposte da parte delle istituzioni competenti circa la sicurezza dell’intera area. Nei giorni scorsi varie assemblee pubbliche hanno tentato di fare luce sulla situazione, fornendo anche dei dettagli per i rilevamenti tecnici dei danni. Tante le voci, poche le certezze. Fra le poche, tutta la popolazione \u00e8 convinta, anche quella parte pi\u00f9 ‘atea’, che la mancata strage sia stata una grazia della Madonna. La dimostrazione sono le oltre 2000 persone che hanno partecipato alla messa di ringraziamento, lo scorso venerd\u00ec 15 aprile, nella chiesa di San Giovanni di Baiano. L’eucarestia \u00e8 stata presieduta dall’Arcivescovo, insieme al quale concelebravano il parroco don Renzo Persiani e altri sacerdoti della forania. Alcune centinaia di persone sono rimaste all’esterno dell’edificio sacro, incapace di contenere tanta folla, seguendo la grande preghiera attraverso il collegamento audio installato per l’occasione. Erano presenti tra gli altri il sindaco di Spoleto Massimo Brunini, le gerarchie militari dello stabilimento di Baiano e una significativa rappresentanza dei lavoratori dello spolettificio. I baianesi hanno portato anche i bambini, nei cui banchi di scuola infinite schegge di vetro si sono conficcate nel legno, per ringraziare il Signore della grazia ricevuta. L’Arcivescovo in un passaggio della sua omelia ha affermato: ‘Come la pace e la giustizia, cos\u00ec anche il lavoro e la sicurezza vanno insieme. Siamo qui per ringraziare il Signore da cristiani. Polemiche e contrapposizioni non solo sono inutili, ma sono contrarie alla nostra cultura e al sentire comune della nostra gente. Non ci interessa drammatizzare l’evento di domenica sera, perch\u00e9 gi\u00e0 da solo \u00e8 drammatico. A tutti ha manifestato il pericolo in cui vivevamo. Ci interessa invece l’efficienza. Non possiamo pretendere che in futuro sia ancora la Madonna a stendere il suo manto. La virt\u00f9 della giustizia chiede che le istituzioni pubbliche facciano tutto quello che \u00e8 nella loro possibilit\u00e0, perch\u00e9 le centinaia di persone, tra militari e civili che lavorano a Baiano, non vivano sotto l’incubo di nuove, possibili deflagrazioni’. In un altro passaggio della sua omelia mons. Fontana ha ribadito la necessit\u00e0 di costruire un futuro migliore, rispettoso di tutti e senza semplificazioni: ‘la cultura della pace ci appartiene in Umbria in modo speciale. Bonum mihi, nemini malum, antico adagio del Diritto Romano, ci fa riaffermare la certezza che l’attivit\u00e0 principale dello stabilimento di Baiano, nello spirito della Costituzione Italiana, sia di rendere inoffensivi gli esplosivi e di rimediare fabbricazioni del passato, che ebbero scopo offensivo piuttosto che difensivo. Riteniamo che sia sempre vero che i nostri concittadini che lavorano nello stabilimento contribuiscano con il loro impegno quotidiano a dare corpo alla cultura della pace che, per i cristiani, non \u00e8 mai un velleitario sentimento privo di concretezza: Dio ci giudica sui fatti. La stessa cultura della pace ci fa chiedere a Dio in questi momenti di difficolt\u00e0 di liberarci dallo spirito di contrapposizione e di divisione. Non appartiene ai cristiani lo spirito di vendetta: se le indagini delle Istituzioni preposte troveranno che vi siano state delle responsabilit\u00e0, prevalga la Legge, non il furore di alcuno. Quello che ci interessa al momento presente \u00e8 che si costruisca un futuro rispettoso di tutti, senza semplificazioni. Tocca alle Autorit\u00e0 politiche fare ciscuno la parte propria, di modo che, da uno scampato pericolo, non ne venga un male certo per alcuno. La cultura della tolleranza, che \u00e8 ancella della pace, ci faccia rispettare gli uni gli altri, nei rispettivi diritti e nelle legittime aspirazioni. Questa messa di ringraziamento vuole essere un momento di gratitudine al Signore, ma anche un momento di unit\u00e0 tra tutti. Dice il salmo: ‘Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore: hai ascoltato le parole della mia bocca’ (Sal 137,1). La chiarezza e la correttezza istituzionale sono l’unico cemento che rende possibile l’edificio comune della concordia e della prosperit\u00e0, che si intende costruire. Il segreto militare in nessun modo pu\u00f2 impedire che chi \u00e8 deputato a tale scopo faccia luce sui fatti e che si prendano i provvedimenti adeguati a garantire tutti. Chi si comportasse diversamente, verebbe meno, oltre che alla legge, anche al sentire comune che stigmatizza chi \u00e8 reticente difronte alla verit\u00e0. Non vi \u00e8 niente al mondo di ineluttabile e di predestinato. Questo \u00e8 il miracolo che stasera chiediamo a santa Maria, a santa Barbara e ai santi del Paradiso, perch\u00e9 il pericolo scampato ci faccia ravvedere, se mai vi fu poca attenzione per le problematiche che hanno causato tanta paura, e rivedere quei programmi che assicureranno un futuro per tutti, ad un tempo prospero e sicuro’. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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