{"id":44163,"date":"2015-10-30T18:39:55","date_gmt":"2015-10-30T16:39:55","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=44163"},"modified":"2015-10-30T18:39:56","modified_gmt":"2015-10-30T16:39:56","slug":"il-nuovo-piano-sociale","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/il-nuovo-piano-sociale\/","title":{"rendered":"Il nuovo Piano sociale"},"content":{"rendered":"
Come annunciato nel numero 38 de La Voce<\/em>, il 30 ottobre sar\u00e0 presentato il nuovo Piano sociale<\/em> della Regione Umbria, definito dall\u2019assessore regionale alla Coesione sociale come \u201csempre pi\u00f9 rispondente ai bisogni delle famiglie, degli anziani, dei giovani e delle persone con disabilit\u00e0\u201d. Per valutare la fondatezza di questa affermazione di rispondenza, nel Piano devono essere verificate alcune condizioni, che prover\u00f2 a ricordare. Da un Piano sociale ci si attende che esso fornisca indicazioni riguardanti le politiche che la Regione intende attuare per assicurare protezione sociale adeguata alle fasce pi\u00f9 deboli della popolazione, in un\u2019ottica di prevenzione, ma anche di promozione della loro autonomia e possibilit\u00e0 di sviluppo umano integrale, e garantendo equit\u00e0 di intervento nelle varie zone sociali del territorio regionale. Sono appunto questi gli orizzonti del cosiddetto \u201cwelfare sociale\u201d.<\/p>\n Tali indicazioni devono consentire a chi legge il Piano di valutare l\u2019opportunit\u00e0 e la presumibile efficacia delle suddette politiche, e la loro importanza relativa, ovvero le priorit\u00e0 attribuite agli obiettivi da esse perseguiti (relativi a bambini, giovani, anziani non autosufficienti, disabili, famiglie in difficolt\u00e0\u2026). A tal fine \u00e8 necessario disporre, nel Piano, di una rappresentazione aggiornata dell\u2019entit\u00e0, negli ultimi anni, nel territorio regionale, delle categorie sociali sopra ricordate e oggetto di intervento, e della rete dei servizi nel sistema regionale di welfare (servizi domiciliari, residenziali e semiresidenziali, servizi alla prima infanzia\u2026). E sarebbero opportuni anche dati corrispondenti di altre Regioni (ad es. del Centro Italia) per effettuare comparazioni, e valutare la posizione relativa dell\u2019Umbria. Ma occorre anche prospettare le principali categorie di interventi di politica sociale compiuti in Umbria negli ultimi anni e le strutture impiegate, indicando volumi e valori. E sarebbe fondamentale disporre, il pi\u00f9 diffusamente possibile, di qualche stima dell\u2019efficacia degli interventi suddetti. Tutto ci\u00f2 presuppone una rappresentazione aggiornata e disaggregata degli impegni finanziari sostenuti per i vari target, integrando i vari livelli di governo (Regione e Comuni).<\/p>\n Insomma, il Piano sociale si pu\u00f2 vedere anche come occasione di trasparenza dell\u2019azione amministrativa, e strumento per una valutazione razionale delle politiche sociali effettuate dagli enti locali. Sull\u2019impianto della base conoscitiva indicata si pu\u00f2 collocare il cuore del Piano, e cio\u00e8 un quadro altrettanto organico e articolato degli impegni che la Regione intende sostenere per il futuro, e sul quale i cittadini e gli operatori possono esercitare una loro valutazione razionale, dando vera sostanza agli incontri di partecipazione. Purtroppo, di tutti gli elementi ricordati poco ho trovato in una bozza di questo Piano che ho avuto occasione di esaminare. Si considerino in particolare le aree tematiche: vi ho letto analisi generali appropriate dei fenomeni presi volta a volta in esame ed elenchi spesso assai lunghi di direttrici di intervento proposte dalla Regione. Ma non ho avuto modo, perlopi\u00f9, di comprendere quali siano le effettive priorit\u00e0 a esse attribuite, e l\u2019impegno con cui ci si prefigge di conseguirle. Neppure si ha notizia della portata degli interventi compiuti nel recente passato, e della loro efficacia. In mancanza di appropriate integrazioni, del tipo indicato, tale bozza di Piano non consente – a mio avviso – una valutazione sufficientemente consapevole delle intenzioni della Regione in tema di welfare sociale.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Come annunciato nel numero 38 de La Voce, il 30 ottobre sar\u00e0 presentato il nuovo Piano sociale della Regione Umbria, definito dall\u2019assessore regionale alla Coesione sociale come \u201csempre pi\u00f9 rispondente ai bisogni delle famiglie, degli anziani, dei giovani e delle persone con disabilit\u00e0\u201d. 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