{"id":4415,"date":"2005-04-15T00:00:00","date_gmt":"2005-04-14T22:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=4415"},"modified":"2015-07-24T11:49:39","modified_gmt":"2015-07-24T09:49:39","slug":"gesu-pastore-e-porta","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/gesu-pastore-e-porta\/","title":{"rendered":"Ges\u00f9, pastore e porta"},"content":{"rendered":"
Il brano dal vangelo di Giovanni di oggi presenta tanti diversi livelli interpretativi, proprio perch\u00e9 suddiviso in due parti che sono – come scrive l’evangelista – similitudini (o “parabole”; cfr. Gv<\/em> 10,6): una ha come contenuto Ges\u00f9 “guardiano” o pastore delle pecore (vv. 1-5); l’altra dice di Ges\u00f9 come “porta”‘ delle pecore (vv. 7-9). Tra le molte possibilit\u00e0 di lettura, ne scegliamo due. Il primo livello’he apre un senso nel nostro brano \u00e8 quello dell’ambiente in cui \u00e8 collocato il discorso di Ges\u00f9, legato alla vita dei pascoli e dei greggi. Le due parabole dicono di un pastore che ha cura del suo gregge, che non \u00e8 un ladro che pensa solo a macellarne la carne, perch\u00e9 ha una relazione con quelli che gli appartengono. Ges\u00f9, pastore del suo gregge, conosce ciascuno con il proprio nome. Beasly-Murray dipinge una scena molto bella, tipica dell’ambiente degli allevatori del tempo del Nuovo Testamento, raccontando come spesso diversi greggi si confondono tra loro quando vengono portati ad abbeverarsi ad un’unica fonte.<\/p>\n Quando ciascun pastore si separa dall’altro, riprendendo la propria strada, questi pu\u00f2 ritrovare le pecore del suo gregge chiamandole nel suo modo peculiare: le pecore lo riconoscono, lo seguono e non sbagliano gregge. Come sappiamo, nel vangelo di Giovanni poco dopo il nostro brano vi \u00e8 la scena della risurrezione di Lazzaro. \u00c8 in quella occasione che compare Maria, discepola vera di Ges\u00f9, la quale ascolta la voce del suo Maestro (Gv<\/em> 11,29) che lo chiama (11,28), si alza in fretta e lo segue. Come la sorella di Lazzaro, ogni discepolo \u00e8 invitato ad ascoltare la voce del Signore che mai manca di chiamarlo. Il secondo livello \u00e8 ancora cristologico, e dice qualcosa di Ges\u00f9-porta delle pecore. San Giovanni Crisostomo scrive: “Quando Ges\u00f9 si prende cura di noi, chiama se stesso pastore; quando ci conduce al padre, porta”. L’immagine della porta \u00e8 ancorata al Primo Testamento, dove ricorre tante volte. Nel libro di Neemi<\/em>a, ad esempio, al cap. terzo, si parla di una porta delle pecore: “Elias\u00ecb, sommo sacerdote, con i suoi fratelli sacerdoti si misero a costruire la porta delle Pecore; la consacrarono e vi misero i battenti” (Ne<\/em> 3,1).<\/p>\n Secondo R. North, questo portale delle mura di Gerusalemme prendeva il nome dal mercato delle pecore che addirittura fino a qualche secolo fa veniva tenuto in quell’area di Gerusalemme, presso quella porta. La stessa porta compare anche in altro versetto del vangelo di Giovanni, 5,2 (“C’\u00e8 a Gerusalemme, presso la porta delle Pecore”): che Ges\u00f9 avesse in mente davvero una delle porte della citt\u00e0 santa? La porta \u00e8 un luogo dai molteplici usi, \u00e8 un luogo d’incontro per gli anziani, ad esempio (cfr. Sal<\/em> 69,13; 127,5); \u00e8 un modo per indicare la sicurezza di chi \u00e8 all’interno delle mura di una citt\u00e0. Essenzialmente per\u00f2, la porta \u00e8 fatta per essere oltrepassata, serve per entrare in una realt\u00e0. Se chiusa, crea una barriera che pu\u00f2 essere infranta solo da chi vi \u00e8 dentro; se oltrepassata, permette di accedere ad uno spazio altrimenti inaccessibile.<\/p>\n La porta \u00e8 spesso associata all’ingresso in aree di grande importanza sacra e liturgica. Basti pensare al tempio di Gerusalemme, i cui diversi spazi erano contrassegnati da staccionate e portali; l\u00ec il Santo dei santi, il luogo pi\u00f9 esclusivo del tempio, era sigillato dietro una porta per essere aperto solo una volta all’anno, durante la celebrazione del Kippur<\/em>, il giorno dell’espiazione. Come ricorda la Lettera agli Ebrei, il sommo sacerdote vi accedeva solo per compiere il rito della remissione dei peccati di Israele.Per quella porta ora possono passare tutti i credenti: Ges\u00f9 l’ha spalancata. Il segno di quanto \u00e8 accaduto \u00e8 che il velo del tempio si \u00e8 squarciato al momento della morte del Messia, e non \u00e8 mai stato pi\u00f9 sigillato (cfr. Mt<\/em> 27,51). Grazie alla sua morte, si \u00e8 compiuto il Kippur<\/em> per tutti gli uomini: egli \u00e8 perci\u00f2 colui che “Dio ha prestabilito a servire come strumento di espiazione per mezzo della fede, nel suo sangue, al fine di manifestare la sua giustizia, dopo la tolleranza usata verso i peccati passati, nel tempo della divina pazienza” (Rm<\/em> 3,25-26).<\/p>\n Le mura e le porte di Gerusalemme non sono pi\u00f9 destinate a chiudersi a coloro che l\u00e0 vogliono salire, sono tantissime, dodici mura splendenti come perle e capaci di accogliere chiunque (cfr. Ap<\/em> 21). Il tempio \u00e8 spalancato per Israele e per i pagani, per il popolo dell’alleanza ma anche per noi. Nel salmo 118 si legge: “Apritemi la porta della giustizia: entrer\u00f2 a rendere grazie al Signore. \u00c8 questa la porta del Signore, per essa entrano i giusti”. Questa profezia davvero si \u00e8 avverata, Gerusalemme \u00e8 la citt\u00e0 per tutti gli uomini, le sue porte non saranno mai pi\u00f9 serrate, fino alla fine dei tempi: “Le sue porte non si chiuderanno mai durante il giorno, poich\u00e9 non vi sar\u00e0 pi\u00f9 notte” (Ap<\/em> 21,25).<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Il brano dal vangelo di Giovanni di oggi presenta tanti diversi livelli interpretativi, proprio perch\u00e9 suddiviso in due parti che sono – come scrive l’evangelista – similitudini (o “parabole”; cfr. Gv 10,6): una ha come contenuto Ges\u00f9 “guardiano” o pastore delle pecore (vv. 1-5); l’altra dice di Ges\u00f9 come “porta”‘ delle pecore (vv. 7-9). Tra […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":0,"comment_status":"open","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"_acf_changed":false,"footnotes":""},"categories":[492],"tags":[1913],"acf":[],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/4415"}],"collection":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/1"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=4415"}],"version-history":[{"count":3,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/4415\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":40120,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/4415\/revisions\/40120"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=4415"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=4415"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=4415"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}