{"id":44114,"date":"2015-10-30T16:02:22","date_gmt":"2015-10-30T14:02:22","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=44114"},"modified":"2015-10-30T16:02:22","modified_gmt":"2015-10-30T14:02:22","slug":"chiesa-e-islam-dialogo-possibile","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/chiesa-e-islam-dialogo-possibile\/","title":{"rendered":"Chiesa e islam, dialogo possibile"},"content":{"rendered":"
\"Un<\/a>
Un momento dell\u2019incontro sul tema \u201cCristianesimo e islam, quale dialogo \u00e8 possibile?\u201d che si \u00e8 svolto a Umbertide<\/figcaption><\/figure>\n

Due religioni e due culture a confronto, per avviare un dialogo che favorisca la conoscenza reciproca e l\u2019integrazione nella comunit\u00e0 locale. Era questo il filo conduttore dell\u2019incontro pubblico \u201cCristianesimo e islam, quale dialogo \u00e8 possibile?\u201d che si \u00e8 tenuto sabato 24 ottobre nel centro socio-culturale San Francesco, affollatissimo, promosso dal Comune insieme al Centro culturale islamico di Umbertide, parrocchia di Cristo Risorto, Ufficio per l\u2019ecumenismo e il dialogo interreligioso della diocesi di Gubbio e Centro francescano internazionale per il dialogo (Cefid) dei Frati minori conventuali di Assisi.<\/p>\n

L\u2019obiettivo era agevolare la socializzazione e il rapporto tra la popolazione umbertidese e la numerosa comunit\u00e0 islamica presente in citt\u00e0 attraverso il dialogo e la comprensione, nella convinzione che la riflessione e il confronto tra due diverse religioni e culture non possa che arricchire la vita della comunit\u00e0 umbertidese dove vive una comunit\u00e0 islamica di circa 1.500 unit\u00e0, il 10% della popolazione locale, per la maggior parte marocchini, ma anche algerini, tunisini, albanesi, oltre a persone dell\u2019Africa subsahariana.<\/p>\n

L\u2019incontro si \u00e8 aperto e concluso con i saluti del sindaco Marco Locchi<\/strong>, che ha parlato di Umbertide come di \u201cun piccolo laboratorio del dialogo islam-cristianesimo\u201d ricordando la realizzazione del Centro \u201cJerry Masslo\u201d nato e portato avanti in collaborazione con la Caritas diocesana. \u201cQuesto incontro \u00e8 stato di grande interesse per me\u201d ha detto il Sindaco a conclusione dell\u2019incontro, esprimendo la volont\u00e0 di proseguire con appuntamenti analoghi, periodici, nei quali confrontarsi su temi concreti.<\/p>\n

Si \u00e8 quindi proseguito con i contributi di illustri esponenti delle due religioni, moderati dalla giornalista de La Voce<\/em> Maria Rita Valli<\/strong>, che ha subito espresso la forte necessit\u00e0 del dialogo, ormai diventato imprescindibile tra le persone che credono in un Dio misericordioso ed ha sottolineato la diversit\u00e0 e variet\u00e0 sia dei cristiani che si articolano nelle tre grandi famiglie cattolica, ortodossa e evangelica, sia dei musulmani che oltre alle due grandi tradizioni sunnita e sciita, conoscono una variet\u00e0 di aggregazioni che si traducono, anche in Italia, in diverse associazioni quali, per esempio, l\u2019Ucoii, il Coreis, la Lega musulmana mondiale e la Confederazione islamica italiana fondata dall\u2019imam Abdallah Massimo Cozzolino<\/strong> e della quale fa parte anche l\u2019imam di Umbertide Chafiq El Oquayly.<\/p>\n

Sono intervenuti don Stefano Bocciolesi, direttore dell\u2019ufficio diocesano per l\u2019Ecumenismo e il dialogo interreligioso, padre Silvestro Bejan, delegato generale per l\u2019ecumenismo e il dialogo interreligioso dell\u2019Ordine dei frati minori Conventuali e direttore del Cefid, Chafiq El Oquayly, presidente del Centro culturale islamico di Umbertide e presidente della Federazione regionale islamica dell\u2019Umbria, e l\u2019imam Cozzolino.<\/p>\n

\u201cLa maggioranza dei musulmani ritiene inammissibile la violenza del Daesh e dell\u2019Is \u201cha detto Cozzolino, sottolineando la necessit\u00e0 del dialogo tra i credenti, perch\u00e9, ha aggiunto, \u201cnon sono le religioni a dialogare ma le persone\u201d. \u201cla bella integrazione che \u00e8 avvenuta a Umbertide (dove molti suoi confratelli hanno deciso di fermarsi e di far crescere i loro figli), pu\u00f2 diventare il modello ideale per stabilire corrette relazioni tra musulmani e cristiani\u201d.<\/p>\n

Il Centro islamico<\/h3>\n

Nel suo intervento l\u2019imam Chafiq El Oqayly<\/strong> si \u00e8 soffermato in particolare nel descrivere la vita di un centro islamico. \u201cIn un centro islamico – ha detto l\u2019imam – si prega, si studia il Corano, si impara la lingua italiana e si insegna ai bambini quella del Paese in cui sono, si ritrovano le proprie radici\u201d. Sulla questione del Centro culturale islamico l\u2019Amministrazione Comunale in una nota in risposta ad un ordine del giorno presentato da Umbertide Cambia, \u201cprecisa che da tempo ad Umbertide \u00e8 presente un centro islamico situato presso l\u2019area ex tabacchi\u201d in un edificio non pi\u00f9 adeguato e che \u201cnel 2011 l\u2019associazione Centro culturale islamico ha acquistato una porzione di terreno in zona Madonna del Moro al fine di realizzare una nuova struttura in cui trasferire il centro\u201d.<\/p>\n

Da parte cattolica<\/h3>\n

“In questo incontro – ha detto padre Silvestro Bejan<\/strong> – vogliamo parlare col vero islam, che \u00e8 capace di dialogare e di confrontarsi, non con quelli che strumentalizzano il Corano per fini politici, economici. \u00c8 chiaro che per parlare bisogna porsi davanti l\u2019uno all\u2019altro, come fece san Francesco, pieni dello Spirito di Dio che ci sapr\u00e0 guidare\u201d. E don Stefano Bocciolesi<\/strong>: \u201c\u00c8 importante riconoscerci in una apertura reciproca, senza cadere nei sincretismi, ma affrontando un dialogo vero che riconosca la propria identit\u00e0 e radici. Bisogna avere la voglia di incontrare la persona nella sua diversit\u00e0\u201d.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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