{"id":4411,"date":"2005-04-15T00:00:00","date_gmt":"2005-04-15T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=4411"},"modified":"2005-04-15T00:00:00","modified_gmt":"2005-04-15T00:00:00","slug":"la-gratitudine-degli-umbri","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/la-gratitudine-degli-umbri\/","title":{"rendered":"La gratitudine degli umbri"},"content":{"rendered":"

In Umbria si \u00e8 pregato ovunque e da parte di tutti, nelle cattedrali e nelle piccole e grandi chiese di citt\u00e0 e di campagna. Ma si \u00e8 voluto dare anche un segnale unitario nella preghiera per il Papa defunto. In maniera solenne e ufficiale, con tutti i vescovi, i sacerdoti, i religiosi e religiose delle otto diocesi ed anche le autorit\u00e0 civili e militari. Era presente il Governo con il Prefetto, il sindaco Locchi con il gonfalone del Comune, la direttrice della Galleria nazionale dell’Umbria e soprattutto moltissime persone, intere famiglie, tanto che molti sono dovuti rimanere in piedi nella cattedrale di san Lorenzo gremita e insieme perfettamente raccolta. La liturgia \u00e8 stata partecipata con fervore, animata dalla Corale Laurenziana e guidata dal canonico sacrista don Paolo Giulietti e dal suo assistente p. Giancarlo. Unica nota stonata qualche assenza di Provincia e Regione. Il motivo di questa celebrazione regionale voluta dalla Conferenza episcopale umbra \u00e8 stato il desiderio di esprimere profonda gratitudine ad un Papa che ha amato l’Umbria in maniera particolare e privilegiata. Si dir\u00e0 che forse sono molte le comunit\u00e0 sparse nel mondo a sentirsi privilegiate dal Papa. Ma \u00e8 indubbio che in Umbria Giovanni Paolo II si \u00e8 recato ben 12 volte, e le sue visite hanno scandito il suo programma apostolico con note di marcato segno. Si \u00e8 recato ad Assisi all’inizio del suo pontificato a chiedere a san Francesco, patrono d’Italia, un bagno di italianit\u00e0 perch\u00e9 lui, polacco, senza rinnegare la sua amata patria, potesse essere considerato a tutti gli effetti cittadino italiano riconosciuto tale dal pi\u00f9 santo degli italiani. L’elenco e il ricordo di tutte le visite lo abbiamo riportato nel precedente numero de La Voce, con riflessioni dei vescovi e cronaca degli avvenimenti, che qui non ripeteremo. Anche se mons Chiaretti, che ha presieduto la celebrazione eucaristica di domenica scorsa, li ha voluti ricordare, dichiarando che queste visite di un ‘grande Papa’ stanno a dimostrare che egli ‘ha amato e onorato la nostra piccola regione, ed anzi l’ha elevata solennemente al rango di ambasciatrice di pace in tutto il mondo con le celeberrime giornate del 27 ottobre 1986 (‘La pace \u00e8 un cantiere aperto a tutti – disse – e non soltanto agli specialisti, agli strateghi. La pace \u00e8 una responsabilit\u00e0 universale’), del 9 – 10 gennaio 1993 per la pace nei Balcani, del 24 gennaio 2002 per la condanna del terrorismo e d’ogni guerra motivata religiosamente (‘Mai pi\u00f9 la violenza! – grid\u00f2 – Mai pi\u00f9 la guerra! Mai pi\u00f9 il terrorismo! In nome di Dio ogni religione porti sulla terra giustizia e pace, perdono e vita, amore!’). Mons Chiaretti ha esaltato il ministero esercitato da Giovanni Paolo II in tutti i campi della fede e della vita cristiana ed ha insegnato agli uomini, ovunque si \u00e8 recato, a trovare persorsi di giustizia e di riconciliazione. Non ha avuto paura di misurarsi con la societ\u00e0 attuale e con le ideologie dominanti, mostrando sempre grande apertura d’animo e comprensione per le sofferenze degli uomini e dei popoli. L’Umbria pertanto deve essergli grata e deve ricordare che Giovanni Paolo II l’ha amata e prescelta soprattutto per i suoi santi Francesco e Benedetto e non \u00e8 mancato, quando molti umbri sono stati colpiti dal terremoto, di dimostrare la sua partecipazione solerte e affettuosa. Non si deve neppure dimenticare che Giovanni Paolo \u00e8 stato a Perugia, si \u00e8 incontrato con la popolazione ed ha svolto un importante discorso all’Universit\u00e0 nella quale ha lasciato una traccia che rimarr\u00e0 negli annali dell’Ateneo e nella memoria di chi ha avuto la fortuna di accoglierlo. A nome di tutti gli umbri mons. Chiaretti, arcivescovo metropolita, a conclusione della sua ispirata omelia ha detto: ‘Dio benedica il grande papa Giovanni Paolo II, amatissimo’.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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