Evangelii gaudium<\/em> traccia due immagini di Chiesa utili a un serio discernimento ecclesiale. Da un lato scorge una Chiesa con la \u201cfaccia da funerale\u201d, dall\u2019altra prospetta la gioia. All\u2019immagine di un cristianesimo triste e senza slancio corrisponde la tentazione di possedere l\u2019immagine di Dio. Quando ci affidiamo alle \u201cstrutture\u201d, quando pensiamo che le abitudini siano irreversibili, quando ci accontentiamo di pensieri standardizzati e rassicuranti, allora Dio viene catturato nella presunzione – da parte dell\u2019uomo – di conoscerne l\u2019identit\u00e0. Questo simulato possesso genera l\u2019orgoglio di detenere la verit\u00e0, e si aprono cos\u00ec le porte alla violenza e al fanatismo.<\/p>\nAl contrario, una Chiesa che va \u201cin uscita\u201d e affronta la sfida della conversione alla gioia rinnova la consapevolezza del mistero inesauribile di Dio. L\u2019immagine biblica di Mos\u00e8 che contempla le \u201cspalle\u201d di Dio (Es 33,23) e quella evangelica di Pietro, invitato a \u201critornare dietro\u201d (Mt 16,23), sono indicative del corretto modo di porsi. La Chiesa \u00e8 chiamata a riprendere confidenza con un atteggiamento umile e contemplativo.<\/p>\n
Di pari passo con il cambiamento dell\u2019idea di Dio, cambia anche l\u2019idea dell\u2019Uomo. Quando prevale la preoccupazione di assicurarsi punti fermi, quando il primato viene dato ai risultati e quando si vuole stare al sicuro, la Chiesa incorre nell\u2019errore di affidarsi a umanesimi di basso profilo.<\/p>\n
Una Chiesa che vive invece la priorit\u00e0 di una pastorale missionaria non si alletta con le illusorie immagini antropologiche di turno, ma riscopre il senso dell\u2019altissima vocazione umana. L\u2019uomo \u00e8 veramente se stesso quando viene divinizzato. Avere lo sguardo fisso su questo \u201cumanesimo non umano\u201d permette di curare la malattia antropologica dell\u2019uomo contemporaneo e smentisce l\u2019errore di un\u2019eccessiva insistenza sul moralismo e su un cristianesimo concepito solo in forma etica.<\/p>\n
Il problema della pace si radica su queste basi. Finch\u00e9 l\u2019uomo sar\u00e0 \u201cdetto\u201d a partire da definizioni contingenti, e finch\u00e9 Dio sar\u00e0 concepito rigidamente a partire da precomprensioni e modelli fissi, la convivenza umana sar\u00e0 appesantita da varie tare e sfocer\u00e0 in una inevitabile deriva.<\/p>\n
Occorre superare queste strettoie, occorre navigare al largo. Ma come fare? Qui si innesta il pensiero sulla misericordia. Essa, intesa secondo il suo autentico significato biblico, \u00e8 un\u2019esperienza di negazione di s\u00e9 e, come decentramento della propria vita, invita a scoprire il valore trascendente dell\u2019altro e di Dio. Solo la misericordia che rovescia le prospettive \u00e8 capace di curare le ferite della pace mediante l\u2019amore. L\u2019Incarnazione \u00e8 misericordia poich\u00e9 costituisce l\u2019evento del Dio che, assumendo la natura umana, diventa solidale con la nostra esperienza. Cos\u00ec intesa, prospetta l\u2019uomo dal punto di vista di Dio e ci fa incontrare Dio nelle piccolezza del frammento. Riscoprendo questo linguaggio di amore servizievole e donativo, riscoprendo il volto della prossimit\u00e0 di un Dio che non pu\u00f2 essere catturato in definizioni, rivolgendo lo sguardo all\u2019amore, l\u2019uomo diventa capace di tenere a freno la sua \u201cvolont\u00e0 di potenza\u201d e di vincere la tentazione dell\u2019amore egoistico di s\u00e9, aprendosi alla prospettiva inedita di un Amore che trasfigura le cose, le persone, le realt\u00e0.<\/p>\n
Solo nella misura in cui in atteggiamento contemplativo, alla scuola della Misericordia, il cristiano di oggi si porr\u00e0 al cospetto del Mistero divino e riscoprir\u00e0 l\u2019altezza della vocazione divina dell\u2019Uomo, si dar\u00e0 la possibilit\u00e0 di instaurare una pace veritiera.<\/p>\n
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Di fronte al dramma della pace ferita vengono spesso paventate ricette di tipo sociologico, militare, economico, politico. In realt\u00e0 il problema della pace va ricondotto alle sue radici spirituali e religiose che riguardano l\u2019idea di Dio e dell\u2019uomo. Papa Francesco nella Evangelii gaudium traccia due immagini di Chiesa utili a un serio discernimento ecclesiale. Da […]<\/p>\n","protected":false},"author":393,"featured_media":0,"comment_status":"open","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"_acf_changed":false,"footnotes":""},"categories":[9,8],"tags":[2668,2664,1877,1182],"acf":[],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/44062"}],"collection":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/393"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=44062"}],"version-history":[{"count":4,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/44062\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":44064,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/44062\/revisions\/44064"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=44062"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=44062"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=44062"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}