{"id":43968,"date":"2015-10-21T17:24:02","date_gmt":"2015-10-21T15:24:02","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=43968"},"modified":"2015-10-21T17:24:02","modified_gmt":"2015-10-21T15:24:02","slug":"una-fede-nonostante","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/una-fede-nonostante\/","title":{"rendered":"Una fede \u201cnonostante\u201d"},"content":{"rendered":"

\"MESSALE<\/a>Siamo di nuovo lungo la strada. Ges\u00f9 \u00e8 ancora una volta in cammino: il suo \u00e8 un eterno movimento, un percorso che fa per incontrare tutti gli uomini, ricchi e potenti, o emarginati e mendicanti, persone sole o malate che, seguendo Cristo, si avvicinano tra loro e creano relazioni forti. Viene in mente la Lettera ai Romani<\/em>, dove Paolo fa tanti di nomi di gente che ha conosciuto. La Chiesa voluta da Cristo \u00e8 una famiglia di persone che un giorno decidono di seguirlo. Per commentare questa pagina del Vangelo ricorriamo all\u2019aiuto del biblista padre Ernesto della Corte, amico del nostro vescovo, mons. Mario Ceccobelli, e da lui chiamato per una settimana biblica memorabile tenutasi nella nostra diocesi nel settembre 2014. L\u2019episodio ci presenta una persona, un cieco e mendicante, dunque qualcuno che \u2018non contava niente\u2019, tuttavia il Vangelo non solo dice come si chiamava lui, ma anche suo padre! Non pu\u00f2 essere un caso; si vuol far capire che \u00e8 un personaggio \u2018importante\u2019 (non dimentichiamo che, del tale ricco che se ne and\u00f2 triste, il nome non si \u00e8 mai saputo\u2026). Il cieco \u00e8 seduto: questo particolare, di nuovo non \u00e8 casuale, sembra stare l\u00ec seduto come uno che non crede possa accadere qualcosa di bello, uno che non si aspetta niente, non cerca pi\u00f9, ripiegato com\u2019\u00e8 nella propria drammatica condizione. Poi un fatto di nuovo inaspettato: il mendicante \u201csente\u201d che Ges\u00f9 sta passando, e lo invoca con un\u2019espressione che ritroveremo durante l\u2019ingresso a Gerusalemme: \u201cfiglio di Davide\u201d. Incredibile, ma il cieco sta svelando a tutti il \u201csegreto messianico\u201d, la vera identit\u00e0 di Ges\u00f9, ossia ci\u00f2 che Ges\u00f9 ha fin qui sempre impedito di rivelare agli altri miracolati. Sembra che, ora che sta per avere luogo la Passione, Ges\u00f9 lasci pian piano capire che lui \u00e8 veramente il Messia. Perch\u00e9? Tra poco sar\u00e0 evidente a quale \u201cgloria\u201d Ges\u00f9 sta andando incontro e qual \u00e8 il suo vero \u201ctrono\u201d, la croce. Dunque il pericolo di equivoci non sussiste pi\u00f9. Il cieco grida verso il Signore, ed ecco la folla che lo rimprovera. Persone che si mettono in mezzo – e possiamo essere anche noi, che, pensando di fare bene, rischiamo di far allontanare chi vorremmo avvicinare a Lui. Ges\u00f9 lo permette e la fede di quell\u2019uomo viene messa alla prova, ma ne esce rafforzata, ch\u00e9 lui grida pi\u00f9 forte. Ges\u00f9 si ferma ma non lo chiama direttamente, lo fa chiamare da\u2026 quelli che volevano tappargli la bocca. In questo modo avvicina lui e recupera loro: che stile educativo!<\/p>\n

Quante volte<\/strong> ci troviamo di fronte a un figlio che si \u00e8 comportato male, a un alunno per nulla diligente o con evidenti difficolt\u00e0; se facessimo in modo che un fratello, un compagno lo avvicinasse e aiutasse, uno sarebbe risollevato, ma l\u2019altro crescerebbe enormemente! Le persone andrebbero avvicinate, non fatte oggetto di chiacchiere e isolamento. Ora che Ges\u00f9 lo fa chiamare, Bartimeo, con il suo \u201cbalzare in piedi correre e gettare il mantello\u201d, ci dice l\u2019entit\u00e0 della sua fede. Lui s\u00ec che lascia tutto quello che ha (il mantello lo salvava dal freddo della notte), ora \u00e8 il piedi. Facciamo attenzione a questo fatto: Ges\u00f9 non fa alcun gesto, l\u2019uomo riacquista la vista solo per la sua fede, una fede nonostante<\/em> l\u2019essere cieco, emarginato, senza oggettive possibilit\u00e0 di salvezza. Da qui l\u2019immagine finale: Bartimeo inizia a seguire Ges\u00f9. Questa \u00e8 la salvezza, un uomo che si rimette in cammino ricomincia a cercare, ad aspettare, a sperare. Ma Ges\u00f9 sta andando a Gerusalemme per subire la sua Passione, lo attende una nuova pi\u00f9 drammatica \u201cbatosta\u201d? Al contrario, il cammino dietro a Ges\u00f9, se \u00e8 autentico, passa attraverso il dono della propria vita, fino alla croce, avendo fede nonostante<\/em>. Si potrebbe fare un \u201cgioco\u201d, provando a continuare la frase: Nonostante i difetti della propria \/ del proprio sposo\/a\u2026 nonostante un figlio si sia comportato male… nonostante una persona sia stata scortese… nonostante questo mese abbiamo finito i soldi… nonostante questo dolore\/malattia… nonostante questa difficolt\u00e0 nel lavoro\u2026 la fede in Ges\u00f9 cosa mi porta a fare e dire? Scopriamo che viene fuori sempre qualcosa di inaspettato, paradossale, che ci fa essere migliori a beneficio nostro e degli altri! Queste contrariet\u00e0, chiamiamole pure \u201ccroci\u201d, unite a quella di Cristo, possono farci scoprire possibilit\u00e0 inaspettate, che non pensavamo, e ci scopriamo non essere pi\u00f9 nervosi, arrabbiati per ogni stupidaggine. Questa settimana abbiamo conosciuto l\u2019esperienza di Giacomo \u201cJack\u201d Sintini, campione di pallavolo che, guarito da un brutto linfoma, \u00e8 tornato a vivere – e a vincere! – e che ora, grazie a questa esperienza vissuta con la forza della fede e dell\u2019amore della sua famiglia, trascorre la vita – oltre a giocare – a portare a tutti un messaggio di speranza, con la raccomandazione a non sprecare la vita dietro a cose che non valgono niente, ma di amare ogni momento, dedicandosi anche a coloro che la malattia (lui l\u2019ha sperimentato!) costringe all\u2019isolamento, fino<\/em> al punto di non lottare pi\u00f9, di mettersi seduti. Insomma, una fede nonostante<\/em>.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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