{"id":43780,"date":"2015-10-09T13:44:20","date_gmt":"2015-10-09T11:44:20","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=43780"},"modified":"2015-10-09T13:44:20","modified_gmt":"2015-10-09T11:44:20","slug":"natura-e-cultura-formano-le-persone","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/natura-e-cultura-formano-le-persone\/","title":{"rendered":"Natura e cultura formano le persone"},"content":{"rendered":"
\"Uno<\/a>
Uno striscione della manifestazione romana di \u201cLa Manif pour tous Italia\u201d<\/figcaption><\/figure>\n

Il mio intervento prende in esame l\u2019 Art. 3 comma 1;2;3, della proposta di legge \u201cNorme contro le discriminazioni e le violenze determinate dall\u2019orientamento sessuale\u201d. (\u2026) Quando la politica entra nel mondo della scuola \u00e8 chiamata a farlo in punta di piedi, tenendo presente che l\u2019educazione spetta in primo luogo ai genitori (Articolo 30 della Carta Costituzionale<\/em> e art. 26 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell\u2019uomo<\/em>) si tratta dunque di una corresponsabilit\u00e0 educativa, di una alleanza tra Famiglia e Stato che in democrazia non pu\u00f2 essere progettata e attuata in una forma impositiva, come avviene invece nelle dittature, ma sempre propositiva e collaborativa, il cui complesso di contenuti educativi, in una societ\u00e0 non pi\u00f9 omogenea sul piano valoriale come quella attuale, non pu\u00f2 e non deve entrare in contraddizione con i valori sentiti e vissuti dalle famiglie. L\u2019articolo 3 di questo Atto, pur definendo pi\u00f9 volte i suoi obiettivi non esprime contenuti sostanziali e non fa riferimento ad un progetto educativo esaustivo. Inoltre, non fornisce spiegazioni in merito alle competenze educative e didattiche di coloro che (cito articolo: enti locali, associativi, professionali o di categoria) potranno essere chiamati dalla Regione per espletare questo compito. (\u2026) Ogni proposta educativa \u00e8 sempre prospettica e intenzionale: prospettica perch\u00e9 non si coniuga al presente ma al futuro, non guarda solo al soggetto di oggi, ma a quello che sar\u00e0 domani; intenzionale perch\u00e9 non pu\u00f2 essere lasciata al caso, ma prevede obiettivi, programmi e contenuti che devono essere stati preventivamente condivisi tra genitori e professori, comprovati a livello scolastico e forniti di dati scientifici basati sul banco di prova della valutazione sperimentale. Si deve poi dare alle famiglie la libert\u00e0 di rifiutare qualsiasi proposta inserita nel \u201cpatto educativo\u201d che non corrisponda al proprio sentire o al proprio panorama esistenziale. E questa possibilit\u00e0 decisionale si deve allargare a tutto il corpo docente. Ci si domanda: i corsi di formazione previsti per il personale scolastico saranno obbligatori? (\u2026) Ci si potr\u00e0 appellare al diritto\/dovere dell\u2019obiezione di coscienza?<\/p>\n

Molti errori pedagogici sono fondati sull\u2019idea che basta dare contenuti e informazioni per poter educare alla giustizia e al bene, ma l\u2019essere umano ha bisogno di \u201centrare\u201d dentro le cose per capirle, di sporcarsi le mani e di ricondurre ogni contenuto a criteri generali. (\u2026) Faccio ancora un esempio: se come educatore rifletto sul sesso, la domanda non \u00e8 tanto a che serve? Ma che cosa significa? La prima \u00e8 una domanda funzionale in chiave descrittiva e rientra nell\u2019istruire, ma per comprendere la portata di ci\u00f2 che voglio far conoscere, devo presentare il concetto di \u201cpersona\u201d, che \u00e8 molto pi\u00f9 complesso di quello d\u2019identit\u00e0 di genere e di orientamento sessuale. Devo trasmettere le ragioni sostanziali dell\u2019\u201cessere persona\u201d e queste sono ragioni di carattere antropologico. Le domande allora saranno: chi \u00e8 la persona, perch\u00e9 esiste, quale \u00e8 il suo scopo nella vita? Una persona pu\u00f2 essere definita secondo il suo gusto sessuale? Una persona non \u00e8 anzitutto una persona a prescindere dai suoi orientamenti sessuali? L\u2019identit\u00e0 di un individuo come si sviluppa e perch\u00e9?<\/p>\n

(\u2026) Si pu\u00f2 educare a partire da ci\u00f2 che siamo biologicamente, dalla storia che si \u00e8 vissuta, dalle relazioni che abbiamo avuto e da quelle che viviamo oggi. I \u201cconfini del mondo reale\u201d formano i \u201cconfini della mente\u201d, \u00e8 attraverso il contatto con il dato reale che il cervello configura le dimensioni dello spazio e del tempo, del possibile e dell\u2019impossibile, del bene e del male. Fuori da questi \u201cconfini reali\u201d cio\u00e8 a prescindere da questi assiomi generali, non pu\u00f2 esistere educazione. Dobbiamo ammettere che siamo esseri di relazione, nessuno si educa da solo e nessuno diviene un adulto realizzato, nel pieno senso del termine, fuori da una comunit\u00e0, a cominciare da quella primaria della famiglia. (\u2026) Si potrebbe dire che l\u2019Io nasce e cresce nel Tu che antropologicamente parlando significa: io so chi sono, solo se so da chi vengo! Ecco perch\u00e9 abbiamo il sacrosanto diritto di sapere chi sono o sono stati i nostri genitori biologici.<\/p>\n

Ma l\u2019essere umano non \u00e8 solo relazione e non si auto-comprende solo grazie alla presenza di altri, non \u00e8 solo cultura, \u00e8 anche una delle numerose forme di materia vivente che esistono su questo pianeta, i nostri sentimenti sono chimica, e tutta la nostra vita risente profondamente delle Leggi fondamentali della Natura. (\u2026). In natura non esiste niente d\u2019indifferente, tutto \u00e8 profondamente correlato e interdipendente; se questi principi, dal latino princeps<\/em> \u2013cipis<\/em>, nel senso di ci\u00f2 che viene prima di noi, che precede la ragione, non vengono presi in considerazione, si annulla ogni realismo ontologico e si acconsente ad un mondo senza pi\u00f9 regole universali ed evidenti, fino al punto che: io potrei non essere io, tu potresti non essere tu e tutta la realt\u00e0 \u00e8 fantasia che ciascuno pu\u00f2 ricostruire come vuole. I bambini, dal canto loro, conoscono naturalmente la differenza tra fantasia e realt\u00e0, perch\u00e9 il gioco \u00e8 la loro attivit\u00e0 principale, vi entrano e vi escono quando vogliono, ma per giocare non solo devono conoscere le regole del gioco, devono anche attenersi ad esse. (\u2026) Una mela \u00e8 una mela e non pu\u00f2 essere una pera! Mela e pera sono due frutti buoni da mangiare, ma non sono la stessa cosa (\u2026). Ma il vero problema \u00e8 che l\u2019uomo non genera una cultura a partire dal nulla, la riceve e la trasforma in funzione di quello che \u00e8 a livello ontologico, secondo i dati oggettivi che riceve dalla realt\u00e0 naturale con le sue leggi e facendo tesoro di conoscenze ereditate dalle generazioni precedenti. Quando si afferma che l\u2019uomo e la donna non sono altro che dei prodotti culturali, senza tenere in considerazione lo sviluppo dell\u2019interiorizzazione del corpo sessuato, significa smentire 150 anni di studi di psicologia dell\u2019et\u00e0 evolutiva. Concludo: chiedo che all\u2019Art. 3, comma 1,2,3, di questo Atto II, possa essere respinto, essendo manchevole di quelle prerogative essenziali che esige un progetto educativo condiviso ed esauriente.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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