{"id":43492,"date":"2015-09-24T11:13:34","date_gmt":"2015-09-24T09:13:34","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=43492"},"modified":"2015-09-25T12:46:15","modified_gmt":"2015-09-25T10:46:15","slug":"con-lo-sguardo-al-futuro","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/con-lo-sguardo-al-futuro\/","title":{"rendered":"Con lo sguardo al futuro"},"content":{"rendered":"
\"Da<\/a>
Da sinistra Pellegrini, Giovagnoli, Truffarelli, Massini, Bassetti, Camaiani<\/figcaption><\/figure>\n

Nella cornice dell\u2019elegante Sala Brugnoli del Palazzo della Regione dell\u2019Umbria, l\u2019Azione cattolica diocesana di Perugia-Citt\u00e0 della Pieve, nella mattinata di sabato 19 settembre ha concluso i festeggiamenti per il suo Centenario di presenza nel territorio perugino, con un convegno pubblico su \u201cUn impegno di Umanit\u00e0 e Santit\u00e0. La politica tanto denigrata, \u00e8 una vocazione altissima\u201d che ha visto coinvolta la Presidenza nazionale di Azione cattolica.<\/p>\n

Nel saluto di benvenuto il presidente diocesano di Ac, Alessandro Fratini<\/strong>, ha sottolineato che la scelta di concludere l\u2019anno del centenario con un incontro pubblico su un tema caldo come quello della politica \u00e8 stata dettata dalla volont\u00e0 di \u201cessere testimoni coraggiosi e credibili in tutti gli ambiti di vita\u201d secondo le indicazioni di Benedetto XVI, per dare un segno importante di attenzione e d\u2019impegno alla citt\u00e0.<\/p>\n

Nel titolo dell\u2019incontro, come ha sottolineato il card. Gualtiero Bassetti<\/strong> nel suo discorso di prolusione, erano gi\u00e0 delineate le due figure a cui l\u2019Azione cattolica ha deciso di far riferimento nella sua riflessione storica sull\u2019associazione e sulla Chiesa riguardo alla politica come vocazione: Giorgio La Pira e Papa Francesco.<\/p>\n

Il Cardinale ha sottolineato l\u2019emozione di poter parlare di queste due figure a lui molto care perch\u00e9 entrambe conosciute personalmente in tempi diversi della sua vita. Questi due grandi uomini, ha detto Bassetti, hanno in comune la logica del servizio che li ha portati a incarnare il Vangelo nella sua totalit\u00e0, come diceva don Primo Mazzolari \u201ccarit\u00e0 significa non dare qualcosa ma dare tutto. Chi non d\u00e0 tutto non \u00e8 nella carit\u00e0\u201d.<\/p>\n

Se per La Pira la vocazione di ciascuno \u00e8 costruire la citt\u00e0 dell\u2019uomo, per farlo adeguatamente bisogna saper pensare, per questo mons. Paolo Giulietti<\/strong>, vescovo ausiliare di Perugia, si \u00e8 rallegrato di vedere molti giovani tra i partecipanti, perch\u00e9 \u201coggi abbiamo bisogno che i giovani pensino\u201d e \u201coggi c\u2019\u00e8 bisogno di chi ha grandi pensieri, pensa al mondo e ha purezza d\u2019ideali\u201d.<\/p>\n

L\u2019Azione cattolica, ha aggiunto, \u00e8 attenta all\u2019organicit\u00e0 del percorso umano, pregando, pensando e agendo e per questo in questa giornata \u201cprova a dare – ha sottolineato Gigi Massini<\/strong> moderatore dei lavori – qualche coordinata su come amare Dio e l\u2019uomo\u201d. Ad aprire il convegno \u00e8 stato lo storico Giancarlo Pellegrini<\/strong>, che ha raccontato il fermento associativo in Umbria e le sue relazioni con la storia sociale e politica del nostro Paese. Una storia, quella dell\u2019Ac umbra e perugina in particolare, fatta di tanti nomi, volti e storie di gente che si \u00e8 spesa al servizio della spiritualit\u00e0, dell\u2019evangelizzazione e della carit\u00e0.<\/p>\n

Una vera \u201cpalestra di santit\u00e0\u201d in cui si cresce insieme nella fede e ci si rimbocca le maniche per contribuire in diverse forme (educative, culturali, artigianali,\u2026) alla vita sociale. Un luogo umano in cui si \u00e8 formato un uomo come Vittorio Trancanelli.<\/p>\n

Matteo Truffelli<\/strong>, docente presso l\u2019Universit\u00e0 degli Studi di Parma e presidente nazionale dell\u2019Azione cattolica italiana, ha aggiunto tanti altri nomi di rilievo tra cui Giuseppe Toniolo, Giorgio La Pira, Aldo Moro, Giovanni Leone, Oscar Luigi Scalfaro e lo stesso presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Un incontro come questo, ha sottolineato Truffelli, serve \u201ca fare memoria non con gli occhi all\u2019indietro ma con lo sguardo al futuro, per comprendere come l\u2019Ac ha avuto la capacit\u00e0 di rinnovarsi, ripensarsi e riorganizzarsi cercando le forme pi\u00f9 efficaci per stare con uno sguardo illuminato dalla fede nel proprio tempo\u201d.<\/p>\n

Una storia che ha visto l\u2019Associazione fare una scelta, ancora oggi a volte non compresa e contestata: la \u201cscelta religiosa\u201d con la quale si scelse di stare nel mondo rinunciando ai vantaggi del potere politico ed economico per puntare, disse il presidente Vittorio Bachelet in uno scritto del 1973, a \u201cessere fermento, servizio di carit\u00e0 nella costruzione di una citt\u00e0 comune in cui ci siano meno poveri, meno oppressi e meno gente che ha fame\u201d.<\/p>\n

Bruna Bocchini Camaiani<\/strong>, dell\u2019Universit\u00e0 degli Studi di Firenze, ha continuato su questo tema dei poveri e dell\u2019impegno \u201cpolitico\u201da cui i credenti sono chiamati, a partire dall\u2019esperienza di Giorgio La Pira e dal suo testo ancora molto attuale L\u2019attesa della povera gente<\/em>.<\/p>\n

Agostino Giovagnoli,<\/strong> dell\u2019Universit\u00e0 Cattolica del Sacro Cuore, ha evidenziato la relazione tra Chiesa e politica italiana a partire dalla figura di Papa Francesco, un papa non europeo e non italiano e per questo portatore di una visione pi\u00f9 globale del mondo. Ripercorrendo la storia del rapporto tra l\u2019Ac e la Democrazia Cristiana, e tra questa e i pontefici che si sono succeduti dopo il Concilio (con il sempre pi\u00f9 importante ruolo dato alla Conferenza episcopale italiana dai pontefici non italiani, da Woityla a Bergoglio), si \u00e8 arrivati a riflettere sul ruolo che i cattolici debbono avere oggi nel contesto ecclesiale e civile.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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