{"id":43403,"date":"2015-09-23T12:04:52","date_gmt":"2015-09-23T10:04:52","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=43403"},"modified":"2015-09-24T10:51:45","modified_gmt":"2015-09-24T08:51:45","slug":"indicazioni-per-la-comunita","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/indicazioni-per-la-comunita\/","title":{"rendered":"Indicazioni per la comunit\u00e0"},"content":{"rendered":"

\"MESSALE<\/a>Il brano evangelico di questa domenica riporta espressioni pronunciate da Ges\u00f9 in varie occasioni e qui raccolte per fornire indicazioni sulla qualit\u00e0 del proprio essere discepoli nella dimensione comunitaria. Il tema del primo avvertimento – il tono generale del testo vuole spiccatamente mettere in guardia da alcuni \u201ceccessi\u201d\u00a0 – viene usato anche nella prima lettura per quanto avvenuto al popolo uscito dall\u2019Egitto in cammino verso la Terra promessa.<\/p>\n

Pensiamo per un momento alle nostre comunit\u00e0 parrocchiali o religiose, ai nostri gruppi, associazioni e movimenti: quando ci si struttura e ci si organizza, si vuole crescere, camminare lungo un itinerario di maturazione. Questo cammino, n\u00e9 facile n\u00e9 immediato, richiede tempo, ascolto, conoscenza e stima reciproche, capacit\u00e0 di valorizzazione delle caratteristiche di ogni persona, accoglienza e sopportazione delle inevitabili fragilit\u00e0, soprattutto il \u201cmiracolo\u201d\u00a0 di riuscire ad armonizzare, con impiego notevole di energie, tutte le componenti della comunit\u00e0 stessa.<\/p>\n

Il detto ripreso da Ges\u00f9: \u201cChi non \u00e8 contro di noi \u00e8 per noi\u201d sottolinea lo spirito di apertura e di accoglienza della risposta di Ges\u00f9 nei confronti dell\u2019atteggiamento precedente dei discepoli. Non dobbiamo leggere queste parole di Ges\u00f9 nella forma contraria dell\u2019altro detto: \u201cChi non \u00e8 con me \u00e8 contro di me\u201d (Mt<\/em> 12,30; Lc 11,23) e cos\u00ec farne una bandiera per escludere.<\/p>\n

C\u2019\u00e8 infatti una enorme differenza fra il noi (Lc<\/em> 9,50 usa \u201cvoi\u201d) e il me, vale a dire fra il gruppo dei discepoli e Ges\u00f9 stesso. Inoltre l\u2019espressione di Ges\u00f9 \u201cchi non \u00e8 con me \u00e8 contro di me\u201d, va letta anche con il seguito: \u201cChi non raccoglie con me, disperde\u201d, il che fa capire che si tratta di una constatazione, non di un giudizio.<\/p>\n

Senza Ges\u00f9, i discepoli non possono fare nulla, ma la potenza di Dio manifestata in Ges\u00f9 non \u00e8 possesso esclusivo dei discepoli. L\u2019accostamento al brano dei Numeri<\/em> della prima lettura accentua questa interpretazione: Ges\u00f9 rimprovera i discepoli, come Mos\u00e8 fa con Giosu\u00e8, che vuole impedire la profezia non autorizzata.<\/p>\n

Il dono dello Spirito di Dio, la profezia, e la potenza dello Spirito che agisce vanno riconosciuti, non autorizzati dai discepoli. Anzi, come testimonia l\u2019episodio dell\u2019incapacit\u00e0 dei discepoli a guarire un indemoniato (pure narrato da Marco), non \u00e8 l\u2019appartenere alla cerchia dei discepoli che abilita a \u201ccacciare i demoni\u201d, ma il dono di Dio e le disposizioni adatte ad accogliere questo dono.<\/p>\n

Quante volte, a partire dalla famiglia, si sperimenta che l\u2019auspicata armonia \u00e8 sempre precaria e necessita di attenta vigilanza e premurosa cura da parte di tutti i suoi membri, nessuno escluso. Ma con la grazia del Signore e tanta buona volont\u00e0, si possono raggiungere buoni, addirittura ottimi risultati!<\/p>\n

Le espressioni successive, accumunate dall\u2019espressione \u201cessere di intralcio, scandalizzare\u201d sembrano essere state poste con intento catechetico, con formule facili da tenere a memoria. Le rinunce sono in vista di \u201centrare nella vita\u201d, che nel Nuovo Testamento vuol indicare la vita in comunione con Dio. La Geenna, originariamente una valle a ovest di Gerusalemme dove si bruciavano i rifiuti, divenne in seguito simbolo di luogo di pena. \u201cEssere gettato nella Geenna\u201d in contrasto con \u201centrare nella vita\u201d significa la rovina spirituale e forse anche la distruzione.<\/p>\n

La precisazione \u201cnel fuoco inestinguibile\u201d \u00e8 messa per chiarire il simbolo della Geenna ad ascoltatori che non conoscevano la tradizione legata alla valle di Gerusalemme; e l\u2019aggiunta \u201cdove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue\u201d \u00e8 un riferimento al profeta Isaia (66,24). Pur senza spaventarci se le forze egocentriche dell\u2019uomo rialzano continuamente la testa, davvero la vigilanza e la revisione si impongono a tutti i livelli. Certo \u00e8 che se l\u2019efficienza – anche quella del bene – scalza il ruolo delle persone e diviene strumento per imporsi sugli altri, allora anche l\u2019altra, severissima, parola di Ges\u00f9, \u201cchi scandalizza uno di questi piccoli che credono, sarebbe meglio per lui che gli si mettesse una mola d\u2019asino al collo e fosse gettato nel mare\u201d, ci risulta forse meno strana e incomprensibile.<\/p>\n

Certamente un paradosso, da non prendere alla lettera, ma, appunto, un serio avvertimento. Non c\u2019\u00e8 \u201copera di bene\u201d che possa calpestare con diritto qualcuno! Quando si smarrisce l\u2019attenzione ai pi\u00f9 fragili, esposti, poco istruiti, umili – questo il senso del termine \u201cpiccoli\u201d, tali quindi non solo per et\u00e0 \u2013 \u00e8 necessario riaprirsi alla forza vivificante del Vangelo per ritrovare la grazia della salvezza, per ricordare innanzi tutto che siamo dei salvati dall\u2019amore del Signore.<\/p>\n

Allora anche il gesto semplice e alla portata di tutti del bicchiere d\u2019acqua offerto nel nome di Ges\u00f9, ovvero dato nella gratuit\u00e0 rispettosa e attenta alla singola persona, diviene manifestazione del Regno, speranza di un mondo migliore gi\u00e0 qui sulla terra.<\/p>\n

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