{"id":4288,"date":"2005-02-04T00:00:00","date_gmt":"2005-02-04T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=4288"},"modified":"2005-02-04T00:00:00","modified_gmt":"2005-02-04T00:00:00","slug":"la-paura-di-buttarsi","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/la-paura-di-buttarsi\/","title":{"rendered":"La paura di ‘buttarsi’"},"content":{"rendered":"
Dai, buttati! Non avere paura, ti prendo fra le mie braccia”. Cos\u00ec un pap\u00e0 gridava al proprio bambino: un incendio stava bruciando la casa, a partire dal piano terra e il bimbo era affacciato alla finestra del primo piano e rispondeva: ‘Pap\u00e0 non ti vedo, c’\u00e8 il fumo’. E il padre: ‘Tu non vedi me, ma io vedo te’ fidati e buttati”. Questo dialogo, poco importa se riconducibile ad un fatto di cronaca o a un moderno apologo, viene alla mente accostando i contenuti del messaggio per la 27’Giornata della vita, domenica 6 febbraio, intitolato ‘Fidarsi della vita’. Una vita oggi sempre pi\u00f9 minacciata da tanti roghi. Cominciando da quello dell’individualismo che, dietro la promessa di far cogliere la vita in pienezza, calice da bere e gustare fino in fondo, in realt\u00e0 la spegne e la soffoca. Chi stringe la propria vita, forte, nelle mani ingorde’ la uccide. L’invito della Giornata a ‘fidarsi’ della vita giunge come una provvidenziale boccata d’aria fresca. La vita non pu\u00f2 essere il segmento di giorni fra la nascita e la morte. La vita, nostra e altrui, ci rimanda ad un progetto pi\u00f9 grande di noi, alle braccia di un Padre che domanda di ‘buttarsi’. Chiuderci nella nostra paura, nel voler certezze e sicurezze ad ogni costo, nel voler ‘vedere’ sempre e comunque una meta diventa soffocante. Lo slancio di chi si fida diventa salvezza, gioia continuamente ritrovata, amore che guarisce e vince. La vita cresce l\u00e0 dove ci si apre all’incontro, al dialogo, all’amicizia superando ostacoli, barriere, incomprensioni. La vita cresce l\u00e0 dove all’altro, anche se diverso per idee, cultura, et\u00e0, si d\u00e0 fiducia. La vita cresce l\u00e0 dove si coglie sempre il positivo in tutti i suoi aspetti: la vita ha le sue stagioni e i limiti della vecchiaia, se si pu\u00f2 confidare in qualcuno, non abbruttiscano il vivere, cos\u00ec come un giardino d’inverno sotto la neve non \u00e8 meno bello di quando \u00e8 una festa di colori. Poter poggiarsi sulle braccia di qualcuno ed essere le braccia che accolgono qualcuno. Questo \u00e8 il segreto di una vita che riempie il cuore di pace, gratitudine e serenit\u00e0 anche nelle ore difficili. Malinconico \u00e8 il vivere senza fidarsi di nessuno, nemmeno di se stessi. Nel sospetto che tutto sia inganno e solitudine. La vita cresce l\u00e0 dove si accoglie con meraviglia nel ventre di una madre, fin dai primi giorni, abbandonandosi con fiducia al futuro. La vita cresce l\u00e0 dove bambini, adolescenti e giovani trovano chi li accoglie e cammina con loro. La vita cresce l\u00e0 dove uomini e donne maturi sanno creare relazioni positive, libere, costruttive. La vita cresce l\u00e0 dove il vecchio trova ascolto, comprensione, dedizione. La vita cresce l\u00e0 dove \u00e8 seminata con larghezza. La vita cresce dove \u00e8 donata. Ce lo ha insegnato Ges\u00f9. Lo dimostra chi lo ha seguito sulla stessa strada. Ieri come oggi. Come hanno fatto Gianna Beretta Molla o, solo pochi giorni fa, Rita Fedrizzi. Due donne, come tante, che hanno talmente capito e amato la vita’ da non temere la morte. Il loro non \u00e8 stato un salto nel buio e nel vuoto. Perch\u00e9 vita e amore sono pi\u00f9 forti della morte. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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