{"id":4287,"date":"2005-02-04T00:00:00","date_gmt":"2005-02-04T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=4287"},"modified":"2005-02-04T00:00:00","modified_gmt":"2005-02-04T00:00:00","slug":"la-politica-delleucarestia","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/la-politica-delleucarestia\/","title":{"rendered":"La politica dell’Eucarestia"},"content":{"rendered":"

Mi riallaccio al puntualissimo articolo precedente del nostro Vescovo emerito, mons. Decio Lucio Grandoni, per estendere la riflessione al tema che sta a cuore a tutta la Chiesa in questo momento, in questo anno dichiarato ‘eucaristico’ dal Papa Giovanni Paolo II. La Chiesa, che nasce dall’Eucaristia ‘ ‘Ecclesia de Eucaristia’ \u00e8 il titolo della recente Enciclica dell’attuale Papa ‘ ha proprio in questo ‘mistero della fede’ la sua identit\u00e0 e da esso attinge l’ispirazione per la sua azione apostolica che risponde ad una politica ben precisa. Per cui non solo la Chiesa pu\u00f2 fare politica, ma ha tutto il diritto di esercitare la sua politica e di proclamarla anche ai grandi della terra, ‘che governano le nazioni, hanno il potere su di esse e si fanno chiamare benefattori’ (Vangelo di Luca 22, 25). \u00c8 Ges\u00f9 stesso che ci ha presentato l’Eucaristia come una nuova politica, in contrasto con la solita politica di chi vuole dominare e fare i propri interessi, a scapito di chi invece deve promuovere e ‘servire’. L’evangelista Luca pone una tipica discussione politica (‘chi \u00e8 il pi\u00f9 grande’) nel contesto dell’istituzione dell’eucaristia e ci d\u00e0 la chiara risposta di Ges\u00f9: \u00e8 pi\u00f9 grande chi si fa pi\u00f9 piccolo e si pone al servizio. ‘I re delle nazioni ‘ afferma Ges\u00f9 ‘ le governano, e coloro che hanno il potere su di esse si fanno chiamare benefattori. Per voi per\u00f2 non sia cos\u00ec; ma chi \u00e8 il pi\u00f9 grande tra voi diventi come il pi\u00f9 piccolo e chi governa come colui che serve. Infatti chi \u00e8 pi\u00f9 grande, chi sta a tavola o chi serve? Non \u00e8 forse colui che sta a tavola? Eppure io sto in mezzo a voi come colui che serve’ (Lc 22, 25-27). Sulla stessa linea si pone l’evangelista Giovanni, che invece di soffermarsi sull’istituzione dell’Eucaristia ci parla dello stile di servizio con cui Ges\u00f9 ha voluto celebrare l’ultima cena, mettendosi a lavare i piedi dei discepoli e raccomandando lo stesso gesto come interpretazione autentica dello stile eucaristico. ‘Sapete ci\u00f2 che vi ho fatto? Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perch\u00e9 lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato infatti l’esempio, perch\u00e9 come ho fatto io, facciate anche voi’ (Gv 13, 12-15). La politica dell’Eucaristia \u00e8 il servizio, fino a dare la propria vita. Lo stesso Ges\u00f9, in quanto Figlio di Dio, si fa Parola di Dio per illuminare ogni situazione e risvolto della nostra vita, e si fa pane di vita per darci le sue stesse capacit\u00e0 di servizio e di offerta. Questo stile vale per ogni tipo di vocazione cristiana e riguarda tutto l’arco del nostro compito e della nostra responsabilit\u00e0: si comincia da casa per finire l\u00e0 dove dobbiamo esercitare la nostra professione. Non c’\u00e8 aggregazione o partito che tenga: l’ispirazione e la regola ci vengono dall’unico Maestro e Signore. Celebrare l’Eucaristia allora non significa solo fare una liturgia, un rito, ma allenarsi alla politica pi\u00f9 efficace e coerente: servire, dare la vita, dare da mangiare a chi non ne ha, condividendo quanto abbiamo ricevuto e che va oltre la nostra necessit\u00e0. Se questa non \u00e8 politica, scusate, allora quella che chiamiamo politica \u00e8 solo aria fritta o mera ipocrisia.\t<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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