{"id":42587,"date":"2015-08-18T18:29:29","date_gmt":"2015-08-18T16:29:29","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=42587"},"modified":"2021-12-02T21:06:08","modified_gmt":"2021-12-02T19:06:08","slug":"in-una-cattedrale-gremita-lultimo-saluto-a-monsignor-elio-bromuri","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/in-una-cattedrale-gremita-lultimo-saluto-a-monsignor-elio-bromuri\/","title":{"rendered":"In una cattedrale gremita e commossa l’ultimo saluto a monsignor Elio Bromuri"},"content":{"rendered":"
Non c’erano solo i Vescovi dell’Umbria, i sacerdoti e i religiosi della diocesi di Perugia-Citt\u00e0 della Pieve. Non c’erano solo i rappresentanti delle Istituzioni locali – come Comune e Regione – e nazionali.<\/p>\n
Non c’erano solo i collaboratori, gli amici e i familiari. C’era l’intera citt\u00e0 di Perugia a salutare questo pomeriggio, 18 agosto, monsignor Elio Bromuri nella cattedrale di San Lorenzo all’indomani della sua scomparsa, avvenuta ieri dopo una lunga malattia<\/a>.<\/p>\n C’era la Perugia citt\u00e0 universitaria, la Perugia citt\u00e0 di culture e religioni diverse – presenti l’Imam, sacerdoti ortodossi e rappresentanti di numerose confessioni cristiane -, la Perugia che ha trovato in questi anni in mons. Bromuri il proprio punto di riferimento.<\/p>\n Erano tutti l\u00ec – in una cattedrale gremita, ma raccolta e commossa – a dare l’ultimo saluto all’intellettuale, al sacerdote, al filosofo, ma soprattutto all’uomo.<\/p>\n La cerimonia – <\/strong>Dell’uomo ha parlato l’arcivescovo di Perugia-Citt\u00e0 della Pieve, il cardinale Gualtiero Bassetti, che ha presieduto le esequie. Insieme a lui il vescovo ausiliare Paolo Giulietti, l\u2019emerito Giuseppe Chiaretti, l\u2019arcivescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro Riccardo Fontana e i confratelli dell\u2019episcopato umbro Renato Boccardo, Pietro Bottaccioli, Domenico Cancian, Mario Ceccobelli, Gualtiero Sigismondi, Domenico Sorrentino e Benedetto Tuzia. A concelebrare anche una sessantina di sacerdoti e religiosi.<\/p>\n L’omelia –<\/strong> Nel corso della sua omelia, il cardinale Bassetti ha ricordato con affetto mons. Bromuri: “Per noi \u00a0rester\u00e0 sempre ‘don Elio’: un uomo, un sacerdote di grande valore, un intellettuale acuto, un vero perugino. Concretamente e fin dai primi passi della vocazione sacerdotale, ha cercato di incarnare l\u2019aspetto oblativo dell\u2019esistenza umana: donarsi con tutto quello che si ha e che si \u00e8; mettersi a completa disposizione per servire la Parola e\u00a0 il Popolo di Dio”.<\/p>\n Richiamandone la vita e le opere, il cardinale ha posto l’accento sulla missione prima di mons. Bromuri: “La carit\u00e0 – ha dichiarato -, in forma di servizio all\u2019unit\u00e0 della Chiesa e del genere umano, \u00e8 stata la missione pastorale di don Elio: se n\u2019\u00e8 giovata la citt\u00e0 e la diocesi perugina, ma anche l\u2019intera regione. Parafrasando una frase di Paolo VI circa la Chiesa, possiamo dire che anche il nostro don Elio \u00e8 stato un ‘esperto in umanit\u00e0’, non solo per le tantissime persone che nel corso della sua vita si sono avvicinate a lui e tramite lui a Cristo, ma, soprattutto, per aver saputo cogliere in profondit\u00e0 i drammi, le incertezze, le euforie di un\u2019umanit\u00e0 che ha trovato troppo spesso nel mito del progresso sociale l\u2019alibi per una vita dissipata e incurante dei valori della tradizione cristiana, ossia umana. Tutto questo egli ha vissuto, annotato e giudicato, sempre nell\u2019ottica della misericordia, alla cui luce anche un mondo disperso e dilaniato trover\u00e0 la sua trasfigurazione”. Per il testo integrale dell’omelia vedi qui<\/a>.<\/p>\n Il ricordo della citt\u00e0 –<\/strong>\u00a0Ma la vita e l’attivit\u00e0 di don Elio sono state raccontate, nel corso delle esequie, dalle parole e dal ricordo dei suoi pi\u00f9 stretti collaboratori: Annarita Caponera per il Centro ecumenico e universitario San Martino, Carlo Cirotto per il Centro Internazionale d’accoglienza di via Bontempi e Maria Rita Valli per il settimanale La Voce<\/em> e per il Meic (Movimento ecclesiale di impegno culturale). “Don Elio era l’uomo del dialogo, sapeva metterci intorno a un tavolo e formarci, insegnarci e confrontarsi con noi – ha sottolineato Anna Rita Caponera -. Il pi\u00f9 grande insegnamento che mi ha lasciato \u00e8 quello di puntare sempre all’essenziale e di trovare l\u00ec la chiave per il dialogo ecumenico ed interreligioso”. “L’ostello \u00e8 stato la casa di don Elio – ha raccontato commosso Cirotto -, dove, dalla sua stanzetta, ha incontrato e accolto i mille giovani che hanno varcato il portone di via Bontempi. Don Elio, siamo sicuri che ora sarai nei Cieli a costruire un ostello ancora pi\u00f9 bello!”. Infine Maria Rita Valli: “Don Elio diceva sempre: ‘C’\u00e8 una gerarchia delle verit\u00e0’. Per lui, in cima a tutto c’era la Verit\u00e0 di Ges\u00f9 Cristo e del Vangelo. Cos\u00ec ha speso tutta la sua vita per diffondere la Parola con la ‘p’ maiuscola attraverso le parole con la ‘p’ minuscola”.<\/p>\n