{"id":4240,"date":"2005-01-07T00:00:00","date_gmt":"2005-01-06T22:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=4240"},"modified":"2015-08-25T15:11:59","modified_gmt":"2015-08-25T13:11:59","slug":"siamo-tutti-sulla-stessa-terra","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/siamo-tutti-sulla-stessa-terra\/","title":{"rendered":"Siamo tutti sulla stessa terra"},"content":{"rendered":"

Serve un impegno concreto per vincere il male e favorire la pace, ma questo impegno deve partire dal cuore di ciascuno. San Francesco invitava non solo a parlare di pace ma a viverla: ‘La pace che annunciate con la bocca, abbiatela ancor di pi\u00f9 nei vostri cuori. Non provocate nessuno all’ira e allo scandalo, ma tutti siano attirati alla pace, alla bont\u00e0, alla concordia dalla vostra mitezza’. E proprio ad Assisi, in occasione della 38\/a giornata mondiale della pace, nella basilica inferiore di San Francesco, la consulta regionale ‘Giustizia e pace’ della Conferenza episcopale umbra, il Sacro Convento e la Tavola della pace hanno voluto promuovere un momento di riflessione sul messaggio del Santo Padre sul tema ‘Non lasciarti vincere dal male, ma vinci con il bene il male’, presenti amministratori locali e sindacalisti, tra cui Savino Pezzotta. Mons. Vincenzo Paglia, vescovo di Terni e presidente della consulta regionale ‘Giustizia e pace’, ha ricordato, nell’omelia che ha seguito la riflessione, che ‘nell’Umbria vi \u00e8 un tesoro di pace che attende di essere ancora raccolto in tutta la sua ricchezza. E noi vorremmo raccoglierlo perch\u00e9 porti frutti. C’\u00e8 una vocazione alla pace che l’Umbria ritrova in particolare accanto a san Francesco. Ed \u00e8 per questo che insisto perch\u00e9 venga posta tale memoria nello Statuto regionale. Abbiamo qui un magistero di pace a cui tutti, cristiani, credenti, laici, uomini e donne di buona volont\u00e0, dobbiamo attingere se vogliamo offrire il nostro contributo perch\u00e9 questo millennio non sia pi\u00f9 segnato da conflitti, da guerre e da un crescente amore solo per i propri interessi’. La riflessione sul messaggio per la pace del pontefice ha riguardato anche la tragedia avvenuta nel sud-est asiatico. ‘L’amore vince la morte, il bene vince il male, la solidariet\u00e0 vince la discordia, \u00e8 un messaggio particolarmente significativo anche in questo tempo cos\u00ec drammatico, ha detto mons. Paglia. I terremoti e i disastri naturali non sono una punizione di Dio ma il risultato di quell’impasto terribile del potere del male con la storia dell’uomo e del creato. Siamo tutti perci\u00f2 chiamati a ricercare anche le responsabilit\u00e0 degli uomini per i disastri naturali che avvengono. Abbiamo sentito, per fare un solo esempio, di strumenti tecnici che preavvertono dai disastri naturali. Purtroppo li hanno solo i paesi ricchi. In quell’area non c’\u00e8 nulla di questo. Tra le molte riflessioni che sorgono da questa tragedia ce n’\u00e8 una che vorrei sottolineare: \u00e8 l’indispensabile coscienza universale che ciascuno di noi \u00e8 chiamato ad avere se vogliamo evitare il ripetersi di altri disastri. In nome di interessi particolari si sono fatte guerre e fomentati conflitti, si sono scelte aree da sviluppare e altre da sfruttare, sempre a proprio vantaggio. Oggi ci accorgiamo, drammaticamente, che non \u00e8 pi\u00f9 possibile difendere solo i propri interessi. Questa tragedia ci mostra che stiamo tutti sulla stessa piccola terra, e tutti ne siamo ugualmente responsabili. Oggi possiamo e dobbiamo avere una nuova cosicenza, quella di appartenere al mondo intero. Non a caso nel messaggio del Papa si parla di cittadinanza mondiale di ciascun individuo. S\u00ec, siamo tutti cittadini del mondo e potremmo aggiungere: fratelli e sorelle universali. Questa coscienza mondiale sta nascendo. Dobbiamo accorgercene e farla crescere: \u00e8 la via della pace’. Nel corso della funzione religiosa sono stati accesi ceri in omaggio alle nazioni colpite dal maremoto e in quelle dove ci sono conflitti in atto. Al termine della celebrazione \u00e8 stata collocata una targa nella cripta di San Francesco, accanto alla lampada della pace, con la scritta ‘Non lasciarti vincere dal male, ma vinci con il bene il male’. Cambier\u00e0 ogni anno. Il padre custode del Sacro Convento, Vincenzo Coli, ha detto che il messaggio del Papa ‘\u00e8 un mandato: occorre impegnarci a fare gesti di pace come regalare luce e speranza’. Flavio Lotti della Tavola della Pace ha sottolineato che il messaggio di Giovanni Paolo II ‘\u00e8 una sorta di programma, politico sociale ed economico che pu\u00f2 aiutarci ad uscire da questa catena della violenza, dell’odio, del terrore. Il Papa dice chiaramente che non si pu\u00f2 vincere il male con il male e che anzi se si cerca di vincere il male con il male si finisce per essere vinti dal male. Il Papa indica cose concrete da fare per uscire da questa spirale della violenza: l’impegno per la giustizia, l’impegno per la ricerca del bene comune, la distribuzione dei beni a tutti i componenti della famiglia umana. Facciamo nostro questo programma e cercheremo di svilupparlo nel corso dell’anno’. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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