Hanno creato amarezza e sorpresa alcune strane proposte fatte in occasione di questo Natale. C’\u00e8 chi al posto del nome Ges\u00f9 ha inserito la parola virt\u00f9 e chi ha pensato di raffigurare Cappuccetto Rosso al posto del presepe. Queste proposte, vuote di contenuto ma pericolose perch\u00e9 simili a gocce che scavano la pietra, non sono partite da seguaci di altre religioni, che si guardano bene dal dire e proporre simili sciocchezze, ma da alcuni fanatici e incalliti laicisti nostrani, forse in cerca di facile pubblicit\u00e0. Ma la colpa di chi \u00e8? In parte anche nostra, perch\u00e9 il Natale non \u00e8 capito nella sua vera natura e nel suo profondo messaggio di vita. Lo sgretolamento ha radici lontane. Ci siamo lasciati affascinare dall’esteriorit\u00e0 e dall’edonismo. \u00c8 bello che in questo periodo le citt\u00e0 siano illuminate, poich\u00e9 Cristo \u00e8 luce e vita; \u00e8 significativo che in famiglia ci si ritrovi con i bambini, poich\u00e9 c’\u00e8 bisogno di semplicit\u00e0 e di innocenza; \u00e8 giusto che si condivida la gioia con gli amici, poich\u00e9 l’avvenimento ha diviso la storia in un prima e un dopo. Tuttavia non possiamo limitarci a questi aspetti importanti, ma minori: essi sono il contorno piacevole, ma non la sostanza del Natale. Il Natale rivela l’amore smisurato di Dio, esalta la straordinaria dignit\u00e0 dell’uomo, indica il cammino che la Chiesa \u00e8 chiamata a percorrere per incarnare il Vangelo nelle complesse vicende della storia. Il Dio riconosciuto dai cristiani non \u00e8 un Dio astratto e lontano e neppure un Dio che si limita a chiedere ai suoi fedeli la rassegnata e passiva sottomissione, ma un Dio vicino, che ha lasciato la sua impronta nel creato e ha creato l’uomo a sua immagine e somiglianza, che esprime il massimo della sua attenzione con l’incarnazione del Verbo eterno. Dio Padre ci ha fatto dono del Figlio e ogni uomo \u00e8 chiamato a diventare dono per gli altri. Le numerose forme di volontariato gratuito, le famiglie che arrivano ad accogliere anche bambini portatori di handicap, sposi che si donano totalmente anche in momenti difficili, ragazze madri che con coraggio affrontano la vita da sole, sono queste le perle preziose che illuminano il nostro tempo, frutto dell’invito a diventare dono per gli altri. In questa prospettiva diventano operatori di Dio anche coloro, che senza riconoscerlo, lavorano per la verit\u00e0, la giustizia, la pace. La vera ricchezza \u00e8 l’uomo. Dio \u00e8 presente in noi e in tutti gli altri, nel vicino e nel lontano, nel prospero e nel barbone che giace ai lati della strada. In ognuno va scoperto e rispettato il volto di Dio. Si parla molto di tolleranza, ma \u00e8 poco per un cristiano, perch\u00e9 il termine ha tutto il sapore dell’indifferenza, del permissivismo: occorrono il rispetto, il riconoscimento, l’amore. Ges\u00f9 non ebbe una vita facile. Anche oggi la Chiesa incontra molte difficolt\u00e0. La crisi morale, profonda e abilmente pilotata, potrebbe avere conseguenze peggiori della tanto discussa crisi economica. Guardando alla vita di Ges\u00f9, dura e contrastata da Betlemme al Calvario, anche la Chiesa deve andare avanti con fiducia e coraggio, guardando al bene che esiste, anche se nascosto e vilipeso, senza aver paura dei difetti e delle ombre del nostro tempo. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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