{"id":41906,"date":"2015-08-05T14:09:29","date_gmt":"2015-08-05T12:09:29","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=41906"},"modified":"2022-02-16T18:40:03","modified_gmt":"2022-02-16T16:40:03","slug":"le-altre-diocesi-che-esistevano-in-umbria","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/le-altre-diocesi-che-esistevano-in-umbria\/","title":{"rendered":"Le altre diocesi che esistevano in Umbria"},"content":{"rendered":"
Le diocesi umbre oggi sono otto per un territorio regionale in cui vivono circa 870mila persone. Tra le regioni italiane, l\u2019Umbria si caratterizza per l\u2019alto numero di sedi diocesane fin dalle origini del cristianesimo. Un segno, questo, dell\u2019elevato livello di urbanizzazione di questo territorio e della capacit\u00e0 della Chiesa di incardinarsi in esso in maniera assai capillare.<\/p>\n
Per comprendere l\u2019identit\u00e0 e le caratteristiche della presenza della Chiesa in Umbria, dunque, la dimensione territoriale assume un significato importante, pur nella consapevolezza che essa non esaurisce la storia di una Chiesa locale che nel XX secolo ha attivato numerose collaborazioni interdiocesane (vedi i convegni regionali<\/a> e questo stesso giornale \u201cLa Voce\u201d<\/a> nato dalla collaborazione tra le diocesi).<\/p>\n Tra i secoli III e V nell\u2019attuale Umbria sorgono numerose diocesi. Tale processo si compie entro il V secolo, quando l\u2019Umbria conta 22 diocesi.<\/p>\n Sul piano cronologico \u00e8 possibile individuare la seguente periodizzazione:<\/p>\n Nel corso del VI secolo la regione \u00e8 interessata dalla guerra greco-gotica (535-553), durante la quale cessano le notizie sulle diocesi di Arna<\/em>, Bettona, Forum Flaminii<\/em>, Plestia<\/em>, Spello e Trevi, che verosimilmente scompaiono a motivo delle gravi distruzioni riportate da questi centri durante la guerra: Arna<\/em> \u00e8 rasa al suolo, Ocriculum<\/em> e Trebiae<\/em> sono trasferite in altura e perdono la diocesi, gli abitanti di Tadinum<\/em> si rifugiano nel bosco soprastante dove edificano Gualdo. La scomparsa della citt\u00e0 e diocesi di Plestia<\/em> \u00e8 invece da legare a un fenomeno di origine naturale, l\u2019invasione delle acque del lago Plestius<\/em>.<\/p>\n Alla fine del secolo altre diocesi conoscono un periodo di grave crisi, talora associato a una lunga vacanza della sede episcopale, come documentato dall\u2019epistolario di papa Gregorio Magno<\/a>.<\/p>\n In questo periodo di riorganizzazione delle diocesi quella di Spoleto svolge il ruolo di polo centripeta per la parte sud-orientale della regione e ingloba quelle di Trevi, Bevagna e Spello.<\/p>\n Pi\u00f9 lento l\u2019assorbimento della diocesi di Norcia, che scompare dalla fine del VII secolo. Al centro della regione sono Perugia, Assisi e Foligno ad assorbire i territori di diocesi estinte.<\/p>\n Alla fine del VI secolo la diocesi di Tadinum<\/em> \u00e8 vacante e papa Gregorio Magno ne nomina visitatore il vescovo di Gubbio; ciononostante, le due diocesi rimangono separate e nel 1006-1007 il territorio di Tadinum<\/em> andr\u00e0 a costituire una consistente parte della diocesi di Nuceria<\/em> che assorbe anche l\u2019antica diocesi di Plestia<\/em> (nella seconda met\u00e0 dell\u2019XI secolo) e quella di Rosella<\/em> (non lontano da Sassoferrato).<\/p>\n Questa situazione permane a lungo, fino a che nel 1218 viene ricostituita la diocesi di Terni. Il territorio di 10.202 kmq \u00e8 dunque suddiviso in 12 diocesi, per una superficie media di 851 kmq, rispetto alla quale Spoleto, Citt\u00e0 di Castello, Perugia e Orvieto si situano al di sopra, arrivando insieme a coprire ben il 63% del territorio.<\/p>\n Una prima modifica di questo assetto si verifica a Citt\u00e0 di Castello nel 1325, quando, a motivo della creazione della diocesi di Cortona, quella castellana perde i \u201cplebati\u201d di Falzano e di Rubbiano.<\/p>\n In et\u00e0 moderna l\u2019Umbria non conosce quel fenomeno di aumento delle sedi diocesi che invece caratterizza la storia ecclesiastica di altre giorni dell\u2019Italia centrale. La sola diocesi di nuova istituzione \u00e8 quella di Citt\u00e0 della Pieve, creata dal papa Clemente VIII<\/a> nel 1600.<\/p>\n Lo smembramento di maggiori dimensioni \u00e8 sub\u00ecto da Citt\u00e0 di Castello, che nel 1520 perde gran parte del territorio settentrionale, quello compreso nel territorio della Repubblica fiorentina, che va costituire la nuova diocesi di Sansepolcro, eretta da papa Leone X. Ancora Citt\u00e0 di Castello nel 1636 perde le parrocchie situate nell\u2019alta valle del Metauro a seguito della creazione delle nuove diocesi di Sant\u2019Angelo in Vado e di Urbania, aeque et principaliter unitae<\/em>.<\/p>\n Nel 1649 Acquapendente \u00e8 smembrata dalla diocesi di Orvieto ed eretta in diocesi. Il territorio di Spello \u00e8 scorporato dalla diocesi di Spoleto e accorpato a quella di Foligno nel 1772.<\/p>\n Nel 1725 la diocesi di Gubbio diviene suffraganea di quella di Urbino.<\/p>\n L\u2019assetto territoriale nei secoli XIX e XX conosce modifiche profonde: nel 1818 Gubbio perde il territorio di Pergola, a sua volta eretta in diocesi; Norcia viene ricostituita in diocesi con territorio smembrato da quella di Spoleto nel 1820;\u00a0 il nome della diocesi di Nocera Umbra nel 1915 \u00e8 mutato in Nocera Umbra – Gualdo Tadino; il 12 aprile 1907 il vescovo di Terni diventa anche vescovo di Narni e le due diocesi vengono unite in persona episcopi<\/em>.<\/p>\n \u00c8 nel 1966 che, a livello nazionale, si apre il dibattito sul riordino delle diocesi italiane, alcune delle quali ritenute numericamente troppo piccole per avere una vita propria.<\/p>\n Cos\u00ec, tra gli anni \u201960 e \u201970, si compiono vari esprimenti, che implicano l\u2019affidamento di alcune diocesi a un unico vescovo, a volte coadiuvato da uno o pi\u00f9 ausiliari, e la perdita di quasi tutti i territori esterni alla regione Umbria.<\/p>\n Questa fase di sperimentazione si conclude nel 1986, quando vengono soppresse e accorpate fra di loro le diocesi di Perugia – Citt\u00e0 della Pieve<\/a>, Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino<\/a>, Orvieto – Todi<\/a>, Spoleto – Norcia<\/a> e Terni – Narni – Amelia<\/a>. In alcuni casi, come ad esempio quello di Citt\u00e0 di Castello e di Gubbio, si prefer\u00ec mantenere l\u2019assetto precedente.<\/p>\n Attualmente il territorio della regione ecclesiastica Umbria \u00e8<\/strong> di 9.129 kmq, suddivisi in otto diocesi<\/strong>.<\/p>\n L\u2019attuale assetto territoriale della regione ecclesiastica Umbria \u00e8 stato determinato il 30 settembre 1986. Questa situazione \u00e8 frutto di una prolungata fase di sperimentazione, avviata nel 1966 con l\u2019affidamento di pi\u00f9 diocesi allo stesso vescovo, per verificare la possibilit\u00e0 di una fusione delle circoscrizioni ecclesiastiche.<\/p>\n Una prima novit\u00e0, di portata storica, fu la creazione della provincia ecclesiastica di Perugia il 15 agosto 1972, con la bolla Animorum utilitate<\/em> di Paolo VI.<\/p>\n In tal modo si superava l\u2019antichissimo assetto ecclesiastico e si ponevano le basi per una crescita di comunione – e di collaborazione pastorale – tra le diocesi interessate, che furono quelle di Assisi, Citt\u00e0 della Pieve, Citt\u00e0 di Castello, Foligno, Gubbio e Nocera Umbra – Gualdo Tadino, oltre che, ovviamente, quella di Perugia.<\/p>\n Le altre sette diocesi allora esistenti (Amelia, Narni, Norcia, Orvieto, Spoleto, Terni, Todi) rimasero immediatamente soggette alla Sede apostolica. La diocesi di Spoleto (oggi Spoleto – Norcia) il 15 settembre 1821, con la bolla Pervetustam episcopalium<\/em>, fu elevata da papa Pio VII a sede arcivescovile non metropolitana, cio\u00e8 senza sedi suffraganee.<\/p>\n Se le diocesi sono otto, i vescovi sono di pi\u00f9, dal momento che ad oggi (agosto 2015) vi sono anche un vescovo ausiliare e 6 vescovi \u201cemeriti\u201d, cio\u00e8 che hanno cessato il servizio di governo nelle rispettive diocesi: mons. Giovanni Benedetti di Foligno<\/a> (dal 1992), mons. Pietro Bottaccioli<\/a> di Gubbio (dal 2004), mons. Pellegrino Tomaso Ronchi<\/a> di Citt\u00e0 di Castello (dal 2007), mons. Giuseppe Chiaretti<\/a> di Perugia – Citt\u00e0 della Pieve (dal 2009), mons. Giovanni Scanavino di Orvieto – Todi (dal 2011), mons. Vincenzo Paglia<\/a> di Terni – Narni – Amelia (dal 2012). Il vescovo ausiliare \u00e8 mons. Paolo Giulietti<\/a>, ausiliare del cardinale arcivescovo di Perugia – Citt\u00e0 della Pieve dal 2014.<\/p>\n L\u2019Umbria comprende l\u2019arcidiocesi metropolitana<\/strong> di Perugia – Citt\u00e0 della Pieve (card. Gualtiero Bassetti) con le diocesi suffraganee<\/strong> di Assisi – Nocera – Umbra – Gualdo Tadino (mons. Domenico Sorrentino), Citt\u00e0 di Castello (mons. Domenico Cancian), Foligno (mons. Gualtiero Sigismondi), Gubbio (mons. Mario Ceccobelli).<\/p>\n Sono immediatamente soggette alla Sede apostolica<\/strong> l\u2019arcidiocesi di Spoleto – Norcia (mons. Renato Boccardo) e le diocesi di Orvieto – Todi (mons. Benedetto Tuzia) e di Terni – Narni – Amelia (mons. Giuseppe Piemontese).<\/p>\n L\u2019origine dei \u201cvescovi titolari\u201d – cos\u00ec denominati a seguito della lettera apostolica In suprema<\/em> di papa Leone XIII del 10 giugno 1882 – risale al IV secolo. Essi non hanno nessuna giurisdizione territoriale sulla Chiesa \u201ctitolare\u201d (nel mondo, poco pi\u00f9 di 2.000), che corrisponde a un\u2019antica sede diocesana estinta dopo qualche secolo di vita propria. I vescovi titolari non fanno parte della Conferenza episcopale umbra. Ne fa parte, invece, mons. Paolo Giulietti, vescovo titolare di Termini Imerese e ausiliare dell\u2019arcivescovo metropolita di Perugia – Citt\u00e0 della Pieve.<\/p>\n Queste le SEDI TITOLARI esistenti nel territorio della Regione ecclesiastica Umbria e gli attuali vescovi:<\/strong><\/p>\n (post aggiornato il 16 febbraio 2022)<\/em><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Le diocesi umbre oggi sono otto per un territorio regionale in cui vivono circa 870mila persone. Tra le regioni italiane, l\u2019Umbria si caratterizza per l\u2019alto numero di sedi diocesane fin dalle origini del cristianesimo. 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Prime \u201csparizioni\u201d di diocesi<\/h2>\n
Le diocesi umbre dell\u2019epoca moderna<\/h2>\n
Il dibattito degli anni \u201960 sull’accorpamento delle diocesi<\/h2>\n
Come si \u00e8 arrivati alle attuali diocesi umbre<\/h2>\n
I vescovi \u201cemeriti\u201d<\/h3>\n
Diocesi umbre metropolitane e suffraganee\u00a0 e soggette alla Sede Apostolica<\/h3>\n
Le \u201csedi titolari\u201d in Umbria<\/h3>\n
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