{"id":41852,"date":"2015-08-05T10:00:01","date_gmt":"2015-08-05T08:00:01","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=41852"},"modified":"2015-08-05T10:01:49","modified_gmt":"2015-08-05T08:01:49","slug":"il-pane-della-risurrezione","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/il-pane-della-risurrezione\/","title":{"rendered":"Il pane della risurrezione"},"content":{"rendered":"
Con il Vangelo di questa domenica continua la grande catechesi di Ges\u00f9 dopo il \u201csegno\u201d dei pani e dei pesci. La folla da una parte attende da lui altro pane, dall\u2019altra mormora perch\u00e9 egli afferma di essere il \u201cpane vivo disceso dal cielo\u201d. La mormorazione \u00e8 il tipico atteggiamento dei \u201ccuori induriti\u201d, che non vogliono accettare la logica di Dio.<\/p>\n
\u00c8 il mugugno ostile di chi non permette a Dio di essere Dio, e pretende anzi di imporgli i propri schemi miopi e meschini. \u00c8 inevitabile il ricordo della manna: Dio l\u2019aveva data ai \u201cpadri\u201d nel deserto perch\u00e9 avevano mormorato, ma anche dopo averla ricevuta essi hanno continuato a lamentarsi. Ma ora – insiste Ges\u00f9 – come si pu\u00f2 recriminare se il pane che egli dar\u00e0, a differenza della manna, permette di vivere in eterno?<\/p>\n
L\u2019eucaristia ci immette nell\u2019orbita della vita eterna. Cristo \u00e8 la vera manna, il pane venuto dal cielo: chi se ne nutre assimila la sua persona, e lo Spirito che lo abita diviene il nostro stesso spirito. Noi entriamo con lui nel regno dell\u2019amore diventando, come lui, un dono di Dio per la fame del mondo. Questa \u00e8 l\u2019eucaristia: la comunione con Cristo risorto.<\/p>\n
L\u2019eucaristia non \u00e8 solo il sacramento della risurrezione del Signore crocifisso; \u00e8 anche – proprio per questo – il sacramento della nostra risurrezione. Il messaggio centrale del Vangelo di questa domenica \u00e8: \u201cIo sono il pane vivo disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane, vivr\u00e0 in eterno\u201d.<\/p>\n
L\u2019eucaristia \u00e8 un pane celeste, spirituale e sorgente di Spirito, in cui la Pasqua del Signore diventa la nostra, non per aggiunta o per applicazione dal di fuori, ma per assimilazione interna: \u201cCome il Padre, che ha la vita – dice Ges\u00f9 – ha mandato me e io vivo per il Padre, cos\u00ec anche colui che mangia di me vivr\u00e0 per me. Chi mangia di questo pane vivr\u00e0 in eterno\u201d. Ecco cosa ci ottiene la partecipazione alla mensa eucaristica: ci fa vivere di Ges\u00f9, ci genera alla vita eterna; non ci estranea dalla storia di quaggi\u00f9, ma ci fa camminare nel tempo \u201ccome vivi tornati dai morti\u201d (Rm<\/em> 6,13), come uomini gi\u00e0 risorti, anche se non ancora in un \u201ccorpo spirituale\u201d.<\/p>\n I primi cristiani decantavano l\u2019eucaristia come \u201cantidoto contro la morte\u201d (sant\u2019Ignazio di Antiochia). Sapevano bene che tanti loro fratelli e sorelle avevano celebrato l\u2019eucaristia, eppure erano morti e sepolti. Lo stesso Ignazio, che pure utilizzava la formula citata prima, aspirava alla morte in cui sarebbe \u201cfinalmente nato in lui il cristiano\u201d.<\/p>\n \u00c8 vero: l\u2019eucaristia non ci impedisce di morire, ma opera in noi quello che avviene con la consacrazione del pane: una trasformazione radicale. Facendoci morire con Cristo, l\u2019eucaristia ci consacra nella sua Pasqua e la morte diviene una nascita filiale. Ora, quando la morte si trasforma in una nascita, la vita diventa eterna.<\/p>\n Il pane eucaristico non ci risparmia la morte fisica, ma ci proietta nella risurrezione di Cristo e ci fa partecipare alla sua vita immortale. La messa della domenica – \u00e8 bello ripeterlo – ci fa incontrare Ges\u00f9 risorto e rivivere la gioia della Pasqua. Nulla vi \u00e8 di pi\u00f9 grande al mondo! Ha ragione san Giovanni di Kronstadt, un santo russo, nel dire che \u201cl\u2019eucarestia \u00e8 un miracolo permanente\u201d.<\/p>\n Non dobbiamo mai perdere lo stupore partecipando alla messa. La tradizione della Chiesa d\u2019Oriente ci ricorda che l\u2019eucarestia domenicale \u00e8 il \u201ccielo\u201d che scende sulla terra e la trasfigura. Quando il principe della Rus\u2019, Vladimir, mand\u00f2 suoi messaggeri nelle varie capitali d\u2019Europa per scoprire i riti pi\u00f9 suggestivi, si sent\u00ec rispondere al loro ritorno che, partecipando alla divina liturgia a Costantinopoli, non sapevano pi\u00f9 se si trovavano in terra o nel cielo. In nessun altro luogo al mondo, aggiunsero, avevano trovato qualcosa di cos\u00ec bello.<\/p>\n Il principe, al termine dei racconti, si convert\u00ec al cristianesimo nella tradizione di Costantinopoli. la messa della domenica salva anche le nostre citt\u00e0. La messa, infatti, non \u00e8 un atto di piet\u00e0 privato, tanto meno un \u201cprecetto\u201d. Essa \u00e8 la fonte della santit\u00e0 per i credenti e per il mondo. Come il corpo ha bisogno del cuore per vivere, cos\u00ec hanno bisogno della messa domenicale anche coloro che non vi partecipano affatto.<\/p>\n Facciamo ciascuno la nostra parte perch\u00e9 la messa domenicale resti il cuore della nostra Chiesa e della nostra terra. A noi credenti \u00e8 affidata la responsabilit\u00e0 di questo cuore, perch\u00e9 sia un cuore che batta, e che amando sappia trasfondere il senso di Dio a un mondo che lo ha dimenticato.<\/p>\n <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Con il Vangelo di questa domenica continua la grande catechesi di Ges\u00f9 dopo il \u201csegno\u201d dei pani e dei pesci. La folla da una parte attende da lui altro pane, dall\u2019altra mormora perch\u00e9 egli afferma di essere il \u201cpane vivo disceso dal cielo\u201d. 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