{"id":4149,"date":"2004-11-19T00:00:00","date_gmt":"2004-11-18T22:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=4149"},"modified":"2022-08-26T13:33:17","modified_gmt":"2022-08-26T11:33:17","slug":"un-nuovo-modello-di-vita-monastica","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/un-nuovo-modello-di-vita-monastica\/","title":{"rendered":"A Fonte Avellana un nuovo modello di vita monastica"},"content":{"rendered":"

Il Monastero di Fonte Avellana \u00e8 stato edificato a 700 m alle pendici del massiccio del Catria (1702 m), il pi\u00f9 alto della provincia di Pesaro e Urbino, e fino a circa vent’anni fa faceva parte della diocesi di Gubbio.<\/p>\n

L’eremo di Santa Croce venne fondato intorno all’anno 1000, forse per opera del beato Lodolfo, nobile e vescovo eugubino che si ritir\u00f2 in questa zona edificando un oratorio in onore di Sant’Andrea.<\/p>\n

A Fonte Avellana<\/a> san Pier Damiani svilupp\u00f2 un nuovo modello di vita monastica, codific\u00f2 il dettato di san Romualdo sul monachesimo eremitico. Il servizio reso alla Chiesa da Fonte Avellana lungo i suoi mille anni di storia non si esaurisce nell’opera del Damiani; in questo eremo si formarono circa cinquanta vescovi e un folto stuolo di monaci noti per santit\u00e0 e dottrina.<\/p>\n

Eremo ricco di storia e spiritualit\u00e0<\/h2>\n

E anche Dante Alighieri sent\u00ec il fascino dell’eremo del Damiani, forse ne fu ospite, lo cant\u00f2 nella Divina Commedia<\/em> (Paradiso, canto XXI). La chiesa odierna fu costruita nel 1171 sopra un edificio pi\u00f9 antico, di cui restano tracce nella cripta. Di stile romanico, con accenti gotici, fu rimaneggiata in et\u00e0 barocca e nel 1950. La sala del Capitolo appartiene invece ad epoche successive. Nel 1931 venne aperto a Fonte Avellana un piccolo seminario, che a tutt’oggi \u00e8 rimasto sede di noviziato.<\/p>\n

Vale la pena, visitando il monastero, accedere alle sale pi\u00f9 antiche, a piano terra, costruite tra la fine del X e la fine del XII secolo. Il primo ambiente che si incontra \u00e8 lo Scriptorium<\/em> (sec. XI), voluto da san Pier Damiani e oggi a lui dedicato.<\/p>\n

\u00c8 il luogo dove i monaci lavoravano come amanuensi, trascrivendo su carta pergamena antichi testi classici greci e latini realizzando i preziosi codici miniati, alcuni dei quali sono conservati nella Biblioteca Vaticana. Delle due serie di finestre che presenta, quelle originarie sono solo le monofore delle arcate superiori.<\/p>\n

Sulla parete di fronte all’entrata c’\u00e8 un dipinto su tavola raffigurante sant’Albertino, priore avellanita morto nel 1294, attribuito ad Antonio Alberti da Ferrara e databile attorno al 1427.<\/p>\n

L’ospitalit\u00e0 dei monaci a Fonte avellana<\/h2>\n

I monaci di Fonte Avellana accettano chiunque voglia essere ospitato. \u00c8 richiesta una predisposizione al silenzio, alla meditazione e alla riflessione personale. Agli ospiti si propongono incontri di Lectio Divina, giornate di ritiro individuale o di revisione di vita, e possibilit\u00e0 di confronto sui problemi del mondo e della Chiesa.<\/p>\n

Le giornate sono ritmate dalla preghiera corale della comunit\u00e0 (Ora dell’ascolto, Lodi, Eucaristia e Vespri). L’ospitalit\u00e0 dei singoli o dei gruppi (anche autogestiti) \u00e8 praticata durante tutto l’anno.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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