{"id":4110,"date":"2004-10-29T00:00:00","date_gmt":"2004-10-28T22:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=4110"},"modified":"2015-07-28T15:34:04","modified_gmt":"2015-07-28T13:34:04","slug":"stupore-raffaello-virtu-eugubine-di-unopera-prima","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/stupore-raffaello-virtu-eugubine-di-unopera-prima\/","title":{"rendered":"Stupore Raffaello, virt\u00f9 eugubine di un’opera “prima”"},"content":{"rendered":"
Ha ottenuto rilievo internazionale ed ampi consensi, contribuendo a rafforzare l’autenticit\u00e0 dell’attribuzione a Raffaello giovane (1483-1520), la presentazione del ‘Gonfalone processionale: Cristo portacroce con Sant’Ubaldo e San Francesco’ svoltasi nella sala capitolare della cattedrale nel giorno stesso in cui a Londra veniva inaugurata una mostra del grande urbinate. I contributi di esperti e relatori hanno aggiunto ulteriori elementi probatori, valorizzati dal fascino di gustare, per la prima volta dopo un restauro ancora parziale, il ‘Raffaello eugubino’ (tempera su tela, 208×180 cm, chiesa di S. Maria al Corso). La conferenza stampa, coordinata dal direttore del museo diocesano don Pietro Vispi ed introdotta dal saluto del vescovo mons. Pietro Bottaccioli, ha avuto tre momenti chiave. Paolo Salciarini, direttore dell’Ufficio ecclesiale Beni ecclesiastici (il primo ad aver intuito l’importanza di quel gonfalone, ‘accartocciato come uno straccio strizzato’, come lo ha descritto con efficacia Giordana Benazzi, storico dell’arte cui va il merito dell’attribuzione) ha ripercorso la storia del reperto, con abbondanza di richiami storici utili per definirne la contestualizzazione. La Benazzi, per suo conto, \u00e8 stata molto convincente nel sintetizzare tre anni di studio e di ricerca, favoriti da un finanziamento parziale della Fondazione Cariperugia; ha descritto le emozioni vissute man mano che Tiziana Monacelli e Roberta Mancini, ripulendolo dalla patina di interventi susseguitisi nel corso degli anni tanto da sfigurare quasi l’opera originale, portavano in superficie colori e forme di qualit\u00e0 superiore, ma soprattutto la sensazione incredibile quando sul piviale di S. Ubaldo \u00e8 stato scoperto il primo dei monogrammi del ‘divino urbinate’. \u00c8 stato l’inizio di confronti con altre opere dell’artista, di indagini sul Gonfalone condotte con tecnologie di avanguardia e collaborazioni specialistiche. Tutto ha portato a concludere che ‘l’opera appena scoperta’ \u00e8 ‘la pi\u00f9 antica che si sia conservata della produzione autografa raffaellesca'(1498-1502). ‘Oltre al monogramma ‘ ha sottolineato ‘ convincente \u00e8 un disegno di Raffaello della collezione Antoldi di Pesaro, molto simile al Cristo del gonfalone’. La Benazzi ha citato poi documenti del 1502 e 1503 che accostano Gubbio e l’urbinate, oltre ad una cronaca del 1725 che parla di ‘un gonfalone di Raffello’ a proposito di una confraternita eugubina che si recava a Roma per l’anno giubilare. Sull’autenticit\u00e0 del monogramma ‘Rav’ si \u00e8 soffermato a lungo il paleografo Massimiliano Bassetti prima di concludere che ‘caratteri grafici, finezza dell’esecuzione, accordo con sigle certe dell’artista sembrano convergere nell’indicare come altamente probabile l’attribuzione alla mano ancora giovane di Raffaello’. Il fatto che sia stato ripetuto pi\u00f9 volte \u00e8 stato motivato come ‘rafforzativo’ e ‘decorativo’; appare tra l’altro sotto una coppia di uccelli, molto simile a quella ricamata su una tela del ‘300 che ha ricoperto il corpo di S.Ubaldo, e ritrovata anni fa in Cattedrale, circostanza che rafforza la certezza di una presenza a Gubbio del giovane artista. Resta il richiamo alla prudenza, fatto proprio dagli studiosi eugubini Ettore Sannipoli, Francesco Mariucci e Fabrizio Cece non completamente convinti dell’attribuzione; il restauro mette a disposizione la base sulla quale discutere. Tra l’altro il Raffaello potr\u00e0 essere visto presso il Museo diocesano fino al 2 novembre, quando ritorner\u00e0 in laboratorio.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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