{"id":4101,"date":"2004-10-29T00:00:00","date_gmt":"2004-10-29T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=4101"},"modified":"2004-10-29T00:00:00","modified_gmt":"2004-10-29T00:00:00","slug":"ad-assisi-religiosi-da-tutta-italia","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/ad-assisi-religiosi-da-tutta-italia\/","title":{"rendered":"Ad Assisi religiosi da tutta Italia"},"content":{"rendered":"

Dall’8 al 12 novembre, l’Umbria sar\u00e0 la regione italiana col maggior numero di religiosi presenti nel territorio. In quei giorni, infatti, ai 519 consacrati che ci vivono abitualmente, dislocati sia nei grandi centri (Perugia, Terni, Spoleto, Foligno, Assisi), come nei piccoli paesi sparsi sulle colline (Amelia, Pascelupo, Stroncone), si aggiungeranno i 170 che si riuniranno in Assemblea generale ad Assisi per discutere problemi riguardanti i rispettivi istituti. All’assemblea parteciperanno i Superiori provinciali di quasi tutti gli Ordini e le Congregazioni maschili presenti in Italia, in rappresentanza degli oltre 20 mila religiosi impegnati in ogni settore dell’apostolato nei conventi, nelle parrocchie, nei santuari, nelle universit\u00e0, nelle caserme, sulle navi, negli ospedali, nelle carceri e in tutti i luoghi in cui c’\u00e8 chi desidera conoscere e avvicinarsi alla Parola salvatrice di Dio. L’assemblea costituisce un ‘ritorno’ dei religiosi nella regione in cui essi praticamente sono nati. Se si pensa, infatti, che il monachesimo occidentale si deve alla pietas di san Benedetto da Norcia, e il movimento francescano alla geniale fantasia di Francesco d’Assisi, vissuti rispettivamente nel IV e nel. XIII sec, si capisce bene quanto gli Ordini religiosi debbano alla gente umbra. Benedetto nacque dalla romana gente Anicia quando la civilt\u00e0 occidentale pareva definitivamente sommersa dall’alluvione barbarica; lui la ricostru\u00ec pian piano con pazienza contadina (dei contadini umbri) insieme ai suoi monaci, prendendo come insegna l’aratro e la croce e per motto due parole che sono passate alla storia: prega e lavora. Una storia che dura anche oggi, portata avanti da ottomila monaci benedettini sparsi per il mondo e prossimi a recarsi in Cina. I religiosi di tutti i tempi si sono riferiti e si riferiranno a questi santi umbri che hanno avvicinato la Chiesa al popolo, vivendo fondamentalmente secondo le regole da loro scritte e impegnandosi per gli stessi scopi. Per questo, con l’assemblea in programma, si pu\u00f2 dire che i religiosi ricominciano da dove sono partiti. Lo fanno perch\u00e9 il ritorno alle sorgenti permetta loro di riscoprire il segreto per rinnovare prima se stessi e poi la societ\u00e0 in cui vivono e che per molti aspetti assomiglia a quella in cui vissero i due santi. Quella di Benedetto, infatti, era sconvolta, e lui le ricord\u00f2 il principio dell’ordine; aveva sovvertito i valori, e lui le impose il rispetto dell’autorit\u00e0; era in preda all’anarchia generale, e lui la radic\u00f2 nella regola. La societ\u00e0 dei tempi di Francesco correva dietro al guadagno (cominciava allora l’ascesa economica e politica dei mercanti); all’arricchimento e al piacere, e lui le insegn\u00f2 come correre verso la ricchezza spirituale della povert\u00e0; verso il guadagno dell’anima e verso il godimento della perfetta letizia. L’Umbria \u00e8 lieta di essere stata scelta dalla Cism (Conferenza italiana Superiori maggiori) come luogo di incontro di quanti la compongono, e augura loro non solo un felice soggiorno nella terra dei suoi santi, ma soprattutto la possibilit\u00e0 di riscoprire, con il loro aiuto, il segreto per rivitalizzare gli Istituti che dirigono perch\u00e9 contribuiscano a formare una societ\u00e0 nuova.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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