{"id":4012,"date":"2004-09-17T00:00:00","date_gmt":"2004-09-17T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=4012"},"modified":"2015-06-30T13:00:19","modified_gmt":"2015-06-30T11:00:19","slug":"una-parabola-difficile","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/una-parabola-difficile\/","title":{"rendered":"Una par(ab)ola difficile"},"content":{"rendered":"
L’interpretazione della parabola dell’amministratore disonesto “ha generato una sproporzionata quantit\u00e0 di discussioni specialistiche. Anche se l’idea fondamentale che viene espressa in realt\u00e0 non \u00e8 particolarmente complicata, il difficile sta nel far combaciare tutti i dettagli. Dal confronto con gli altri sinottici non ci viene nessun aiuto, poich\u00e9 in questa parte non c’\u00e8 niente che abbia un parallelo, a eccezione del detto finale” (Johnson).<\/p>\n
Abbiamo messo subito le carte in tavola, per dire che in questa domenica abbiamo a che fare con un vangelo particolarmente difficile da interpretare. Uno dei problemi \u00e8 il seguente: Ges\u00f9 sta forse lodando la scaltrezza dell’amministratore, approvando cos\u00ec il suo comportamento immorale? Leggere la Bibbia. Cogliamo l’occasione per dire – se non ce ne eravamo accorti – che leggere la Bibbia \u00e8 tutt’altro che semplice. Spesse volte invece, molti cristiani si avvicinano con faciloneria al testo sacro. A riguardo di passi difficili (come quello di oggi) pensano, ad esempio, che ogni frase della Bibbia possegga un solo e ben preciso significato, e che tutti i migliori esperti di studi biblici siano concordi, lo riconoscano e lo affermino; anzi: la Chiesa lo insegnerebbe con infallibile certezza. Non \u00e8 cos\u00ec.<\/p>\n
Scrive C. Buzzetti, in un volume pubblicato dall’Ufficio catechistico nazionale della Cei, che “gli studiosi della Bibbia, anche quelli molto competenti e molto ortodossi [cio\u00e8: cattolici], spesso non si trovano in perfetto accordo tra di loro (ma, al contrario, sostengono interpretazioni diverse). Inoltre, per la grande maggioranza delle pagine della Bibbia non esiste ‘l’interpretazione ufficiale della Chiesa’. A volte esistono orientamenti, che rimangono soltanto tali. Quindi, di fronte a opinioni diverse non abbiamo facili strumenti per risolvere le difficolt\u00e0 facendo ricorso a una autorit\u00e0”. Studiare la Bibbia.<\/p>\n
Queste osservazioni ci invitano ad una grande umilt\u00e0 e ci fanno cogliere l’importanza dell’accostamento scientifico alla Bibbia, di cui, “anche se potr\u00e0 sembrare talvolta un’operazione arida o anche profana, a lunga distanza se ne apprezzeranno i molti vantaggi e servizi. Questo sar\u00e0 uno studio che risparmier\u00e0 o aiuter\u00e0 a superare molte delle perplessit\u00e0 di tipo storico, letterario e teologico che chi legge la Bibbia solo in chiave religiosa si porta dentro, spesso per il timore di esternarle nel suo gruppo, che non prevede molto spazio per esse” (Ucn Cei, Incontro alla Bibbia<\/em>).<\/p>\n Cosa accade invece se si legge la Parola di Dio in modo “approssimativo”? Il rischio \u00e8 quello di anteporre un supposto senso spirituale (“cosa dice la Parola a me”) al senso letterale (“cosa dice la Parola in s\u00e9”). Invece, solo dopo aver capito il messaggio che l’autore sacro voleva dare \u00e8 possibile scoprire il significato per me. Anzi, il “per me” non pu\u00f2 mai mancare: se lo studio biblico non ha una qualche applicazione alla mia vita, allora non \u00e8 servito a nulla. Torniamo al nostro vangelo, e tralasciando molte questioni scegliamo tre chiavi diverse per entrarci, consultando alcuni commentari recenti ed accettando la diversit\u00e0 delle loro prospettive. Secondo B. Maggioni (Le parabole evangeliche), il messaggio del brano \u00e8 la scaltrezza: “il parabolista vuole che ci si lasci impressionare dalla prontezza e dalla furbizia con cui il fattore cerca – senza un attimo di esitazione – di mettere al sicuro il proprio avvenire. Appena si accorge che il suo futuro \u00e8 in pericolo, il fattore si mostra astuto, voltando a proprio vantaggio la difficile situazione in cui \u00e8 venuto a trovarsi.<\/p>\n Ebbene, il cristiano non dovrebbe essere altrettanto pronto, scaltro e risoluto nell’assicurarsi nel tempo presente il regno di Dio?”.Un’interpretazione simile \u00e8 quella di J. Fitzmyer (in un’opera fondamentale purtroppo non tradotta in italiano, The Gospel According to Luke<\/em>): il significato della parabola \u00e8 quello di prendere a modello l’amministratore non per la sua disonest\u00e0, ma per la sua prudenza. Anche i credenti in Cristo, come l’amministratore, sono in un periodo di crisi, e devono saggiamente amministrare i beni ricevuti dal loro Padrone.<\/p>\n Diversamente si pone R. Meynet (Il Vangelo secondo Luca. Analisi retorica<\/em>), che trova la chiave per entrare nella parabola nel perdono: “Quale che sia la maniera di comprendere il comportamento dell’amministratore di fronte ai debitori del padrone, si deve comunque notare che egli rimette loro una parte notevole dei loro debiti (vv. 5-7). Forse si limita a ristabilire la giustizia rinunciando a un margine, esagerato o meno, del suo profitto. Forse intende mettere il padrone alle strette. (…) Comunque sia, l’amministratore ha trovato il punto debole del padrone. Giocando sulla misericordia verso gli uomini, egli si attira la lode del Signore, e forse, il suo perdono.<\/p>\n Ecco dunque ci\u00f2 che il discepolo saggio deve capire: non c’\u00e8 nulla da perdere, anzi c’\u00e8 tutto da guadagnare nel rimettere ai suoi fratelli, debitori come lui, i loro debiti”. Tre visioni complementari, e se ne potrebbero citare molte di pi\u00f9, a dirci che la Parola di Dio \u00e8 di una ricchezza inesauribile, ci supera sempre e ci chiede di rispettarla.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" L’interpretazione della parabola dell’amministratore disonesto “ha generato una sproporzionata quantit\u00e0 di discussioni specialistiche. Anche se l’idea fondamentale che viene espressa in realt\u00e0 non \u00e8 particolarmente complicata, il difficile sta nel far combaciare tutti i dettagli. 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