{"id":3981,"date":"2004-08-13T00:00:00","date_gmt":"2004-08-13T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=3981"},"modified":"2004-08-13T00:00:00","modified_gmt":"2004-08-13T00:00:00","slug":"messaggera-e-ambasciatrice-di-pace","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/messaggera-e-ambasciatrice-di-pace\/","title":{"rendered":"Messaggera e ambasciatrice di pace"},"content":{"rendered":"

Il 28 agosto, per gli ortodossi festa della Dormizione della Vergine (l’equivalente della Assunzione per i cattolici), con gesto nobile e degno, e con una ricca e festosa ritualit\u00e0, \u00e8 stata consegnata ad Alessio II, patriarca ortodosso di Mosca, l’Icona della Madre di Dio di Kazan. \u00c8 una copia antica di un pi\u00f9 antico originale perduto. La storia di questa immagine \u00e8 altamente simbolica e travagliata, come la storia della Russia con la quale si intreccia. Smarrita e poi miracolosamente ritrovata da una fanciulla, venduta e poi ricomprata, pellegrina a Fatima e poi regalata al Papa, custodita dal 1993 in Vaticano nello studio privato di Giovanni Paolo II, e finalmente riconsegnata a quel popolo russo che l’ha sempre desiderata e amata, magari in segreto. Accolta con solennit\u00e0 e grande partecipazione di popolo nella chiesa della Dormizione al Cremlino, non si sa ancora dove sar\u00e0 collocata, ma il sindaco musulmano di Kazan ha gi\u00e0 fatto richiesta che sia riportata nella cattedrale della citt\u00e0 di origine. Giovanni Paolo II, nonostante la perdurante rigidit\u00e0 di Alessio nel lamentare il presunto ‘proselitismo’ dei cattolici in terra russa (vedi intervista al Corr. d.Sera del 27 agosto), ha compiuto un gesto che si inquadra in una serie di iniziative rivolte all’Ortodossia in generale e a quella russa in particolare, per ricostruire nella pazienza una storia di relazioni positive tra cattolici e ortodossi. Alle parole di rassicurazione e di stima e agli sforzi per comporre il contenzioso ecclesiastico, il dono della sacra icona vuol essere un attestato di garanzia della sincerit\u00e0 dei sentimenti e della volont\u00e0 di riconciliazione piena e senza riserve della Santa Sede. Il Papa affida alla sacra Icona della Madre di Dio di Kazan il compito di essere messaggera e ambasciatrice del fermo proposito di perseguire senza indugi e incertezze la meta indicata da Cristo ai suoi discepoli di essere in piena fraterna comunione visibile. Avrebbe voluto essere lui stesso, Giovanni Paolo, a scambiare con le sue mani nelle mani di Alessio, insieme all’immagine della Madre di Dio e comune Madre dei cristiani, un segno decisivo, se non definitivo di pace. Per il momento ci\u00f2 non \u00e8 stato possibile. E il Papa malato ha rinunciato al suo personale gesto facendolo risultare un gesto ancora pi\u00f9 largo inviando una delegazione di Chiesa con ecclesiastici monaci e laici. Ci\u00f2 che conta \u00e8 Lei, la Madre di Dio che sorpassa, nella sua umana trascendenza, e nella sua verginale trasparenza, le piccole miserie territoriali e amministrative per suggerire, come a Cana: ‘Fate quello che vi dir\u00e0’, che pu\u00f2 essere tradotto: ‘Tutto quello che vi dir\u00e0, fatelo’. Nella solenne cerimonia che si \u00e8 svolta nell’Aula Paolo VI il Papa ha composto una preghiera in russo che \u00e8 stata letta al termine della liturgia. Giovanni Paolo II ha invocato la ‘Madre del popolo ortodosso’ affinch\u00e9 ‘si affretti il tempo della piena unit\u00e0 tra l’Oriente e l’Occidente, della piena comunione tra tutti i cristiani’. \u00c8 questa la preghiera che la Madonna di Kazan suscita in tutti i cristiani che potranno considerarla, cattolici e ortodossi insieme, Icona dell’Unit\u00e0, come ha ricordato il Patriarca, quando ha affermato: ‘La Vergine di Kazan ci richiama i tempi della nostra Chiesa indivisa. Sia lei, Madre della nostra speranza, a guidarci sulla via dell’unit\u00e0 e della pace’. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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