{"id":388,"date":"2012-01-03T09:47:37","date_gmt":"2012-01-03T07:47:37","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=388"},"modified":"2015-07-07T14:58:51","modified_gmt":"2015-07-07T12:58:51","slug":"arte-sacra-nelle-chiese-di-oggi-parliamone","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/arte-sacra-nelle-chiese-di-oggi-parliamone\/","title":{"rendered":"Arte sacra nelle chiese di oggi: parliamone"},"content":{"rendered":"
Siamo un gruppo di amici che vivono la propria esperienza di cristiani in stretta relazione con il loro fare arte, lavoriamo nell\u2019ambito della pittura, della scultura, dei paramenti liturgici. Provenienti da diversi cammini di fede, abbiamo iniziato ad incontrarci mossi dal bisogno di mettere in comune le nostre esperienze. Nelle conversazioni, le prime domande che ci siamo posti, molto sentite da ognuno di noi, sono state queste: come riusciamo a conciliare il nostro fare arte con la nostra fede? Come si pu\u00f2 vivere ed esprimere la propria fede attraverso l\u2019arte? Di conseguenza a queste prime questioni per noi fondamentali, si sono aperte altre strade, altre tracce da sviluppare e sulle quali riflettere. Il nostro desiderio di esporle pubblicamente nasce dal bisogno di ascoltare altri pareri, in un dibattito aperto, e conoscere il pensiero dei fedeli, dei consacrati, dei sacerdoti, dei vescovi, soprattutto all\u2019interno della nostra diocesi. Le nostre chiese sono piene di affreschi, sculture, tele, suppellettili, di raffigurazioni di santi ed episodi delle loro vite, di opere d\u2019arte che \u201craccontano\u201d gli episodi dell\u2019Antico e del Nuovo Testamento. Questi, come scrisse l\u2019allora cardinale Joseph Ratzinger nel testo Introduzione allo Spirito della liturgia<\/em> non sono \u201caffatto semplici immagini di eventi passati\u2026 ma una forma di racconto che, facendo memoria, attualizza una presenza (Haggada)\u201d, quella di Dio.<\/p>\n Il Concilio Vaticano II nella Sacrosantum Concilium<\/em> fa una chiara distinzione sui termini da utilizzare, distinguendo tra arti liberali (le belle arti), arte religiosa, che si distingue dalla prima perch\u00e9 rappresenta temi religiosi, e arte sacra considerata il vertice dell\u2019arte religiosa, pi\u00f9 strettamente legata alla liturgia ed alla preghiera. L\u2019architettura delle nostre chiese e le immagini sono un importante mezzo per accompagnare la liturgia, la preghiera pubblica e quella privata; se non adempiono a questo possono, al contrario, distrarre, allontanare o in alcuni casi essere un forte elemento di disturbo. Osservando molte chiese costruite negli ultimi decenni e le opere all\u2019interno di esse, ci chiediamo se alcuni principi dell\u2019arte moderna e contemporanea siano conciliabili con la Sacrosantum Concilium<\/em>, con l\u2019essere cristiani e con l\u2019arte sacra. Per esempio la necessit\u00e0 di esprimere se stessi, di avere un proprio linguaggio e un proprio stile, la continua esasperata ricerca di essere originali, porta a una infinit\u00e0 di stili e modi rappresentativi che possono essere una potenziale ricchezza ma possono portare anche ad una babele di linguaggi dove la comprensione e la comunicazione diventano difficili.<\/p>\n Quando si parla di arte sacra il riferimento principale \u00e8 la Scrittura. Attraverso le immagini la Parola si fa visibile ed entrambe sono a servizio della comunit\u00e0 dei fedeli. L\u2019arte nelle nostre chiese non deve, di conseguenza, essere chiara e comprensibile a tutti? Dal pi\u00f9 colto al meno colto, dall\u2019esperto al meno esperto, dal bambino all\u2019anziano? Confrontarsi con la cultura contemporanea, con l\u2019arte contemporanea, pu\u00f2 portare a non tenere conto di cosa si vuole comunicare nel modo migliore e di come farlo? Sarebbe interessante in questa sede sapere cosa pensano i parroci e le comunit\u00e0 parrocchiali dell\u2019architettura della loro chiesa e delle immagini che vi sono dentro. L\u2019arte spesso viene presentata come qualcosa che ci deve spiazzare, confondere, rompere i nostri pregiudizi, farci vedere quello che non avremmo mai pensato di poter vedere. Ma ci chiediamo: pu\u00f2 la non-comprensione diventare un valore in s\u00e9? Non dobbiamo nel nostro presente provare a discernere, imparare a separare ci\u00f2 che ha un valore da ci\u00f2 che non vale? E ancora, pu\u00f2 la firma dell\u2019artista o dell\u2019architetto affermato essere unica garanzia della validit\u00e0 dell\u2019opera? Nella tradizione cristiana troviamo le immagini \u201cnon fatte da mano d\u2019uomo\u201d (acheiropoietos), come le icone bizantine. Ora, nell\u2019arte sacra l\u2019artista dovrebbe rimettere le sue mani a servizio del Signore e della Chiesa, farsi guidare da essa.<\/p>\n L\u2019artigiano artista pu\u00f2 e deve cercare di soddisfare le richieste del committente e collaborare con esso mettendo da parte il proprio io creativo (senza chiaramente annullarlo), riporre la propria autoaffermazione a favore di un dialogo con la Chiesa, con gli storici dell\u2019arte, i teologi, i liturgisti, i pastori. Sarebbe bello poter creare delle scuole di arte sacra, come raccomanda la Sacrosantum Concilium, dove poter approfondire la riflessione su questi temi. Un ultimo pensiero sulla relazione tra arte e fede. Il credente vive un\u2019esperienza difficilmente comprensibile da chi non crede. Ora, ci si pu\u00f2 domandare come possa realizzare opere per la Chiesa un artista che non sperimenta la fede. Capiamo bene che non si pu\u00f2 chiudere le porte a tutti quegli architetti, pittori, scultori e artisti in genere, che non hanno questo vissuto, ma pensiamo anche che non si debba arrivare a ritenere questo aspetto per nulla rilevante. La riflessione teologica, soprattutto nella seconda met\u00e0 del Novecento, sottolinea l\u2019assenza di un\u2019adeguata considerazione dei fenomeni artistici nella Chiesa cattolica, avanzando l\u2019idea che l\u2019arte sacra possa essere affidata all\u2019artista credente o non credente, purch\u00e9 vero creatore capace di parlare all\u2019uomo moderno, mostrando che l\u2019autentica e perci\u00f2 libera espressione artistica, potesse mettere in contatto anche l\u2019uomo contemporaneo con le verit\u00e0 cristiane.<\/p>\n Queste idee, sulla carta, sono molto belle e pienamente condivisibili, (come tutta la riflessione su questi temi della nostra Chiesa di quegli anni, che tra i protagonisti ha visto lo stesso papa Paolo VI), sono espressione di una grande liberalit\u00e0, la conseguenza potrebbe per\u00f2 essere una forte perdita di identit\u00e0. Nel nostro presente possiamo osservare i risultati concreti che tali aperture hanno prodotto. Senza pregiudizio vi invitiamo a cercare con internet o con altri mezzi, le chiese costruite e le immagini sacre all\u2019interno di esse, nate dopo gli anni Sessanta e condividerne insieme le impressioni. Guardare soprattutto quelle della nostra diocesi e della nostra regione; invitiamo tutti anche a osservare le immagini che accompagnano le letture del nuovo Lezionario. Gli interrogativi e le riflessioni che portiamo in questo articolo sono quelle che da anni poniamo a noi stessi, spesso senza trovare risposta. Sarebbe bello aprire un dialogo, ricevere altri contributi, con sincero e aperto spirito di servizio.<\/p>\n <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Siamo un gruppo di amici che vivono la propria esperienza di cristiani in stretta relazione con il loro fare arte, lavoriamo nell\u2019ambito della pittura, della scultura, dei paramenti liturgici. 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