{"id":3831,"date":"2004-06-04T00:00:00","date_gmt":"2004-06-03T22:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=3831"},"modified":"2015-08-05T16:48:32","modified_gmt":"2015-08-05T14:48:32","slug":"la-trinita-nel-vangelo-di-giovanni","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/la-trinita-nel-vangelo-di-giovanni\/","title":{"rendered":"La Trinit\u00e0 nel Vangelo di Giovanni"},"content":{"rendered":"
Nella prima parte del nostro commento vedremo da vicino, per quanto possibile, il vangelo che oggi il Lezionario ci offre. Nella seconda cercheremo collegamenti tra il nostro brano e la solennit\u00e0 celebrata in questa domenica. Lo Spirito che ascolta. Di nuovo, il vangelo \u00e8 tratto da Giovanni; ancora – come gi\u00e0 per alcune domeniche nel tempo recente – siamo all’interno dell’ultimo discorso di Ges\u00f9 che prende i capitoli 14-17. Ges\u00f9 sta parlando di un futuro che \u00e8 oltre l’immaginazione dei discepoli, ed \u00e8 pertanto necessario l’aiuto continuo dello Spirito, che dar\u00e0 non “un pi\u00f9” di rivelazione, ma un “nuovo modo” per riceverla, nella Chiesa. L’insegnamento sar\u00e0 dato in modo sicuro, sotto una buona “guida”. \u00c8 quanto dice Ges\u00f9: lo Spirito “guider\u00e0 alla verit\u00e0 tutta intera” (Gv<\/em> 16,13), perch\u00e9 i discepoli possano portare il peso della rivelazione di Ges\u00f9.<\/p>\n Senza voler entrare nei dettagli del significato di queste espressioni, ci concentriamo sul fatto che si tratta di una rivelazione data dallo Spirito e comunque donata dal Cristo: la frase “lo Spirito dir\u00e0 tutto ci\u00f2 che avr\u00e0 udito” (16,13) significa, secondo Beasley-Murray, che “quanto poi dir\u00e0 ai discepoli, il Par\u00e0clito lo riceve da Ges\u00f9, proprio come Ges\u00f9 l’ha ricevuto dal Padre”. Ad onore del vero, per\u00f2, dobbiamo notare che Giovanni non dice esplicitamente da chi il Paraclito ode ci\u00f2 che dice (se da Ges\u00f9 o dal Padre). Ma la questione per l’evangelista non deve essere importante: poco dopo scrive: “lo Spirito prender\u00e0 del mio e ve l’annunzier\u00e0” (16,14), ma, soprattutto, tutto ci\u00f2 che Ges\u00f9 ha viene comunque dal Padre (cfr. 16,15). Insomma, \u00e8 mostrata una catena di comunione e di comunicazione incessante all’interno della Trinit\u00e0.<\/p>\n Pi\u00f9 che mai si tratta di un modello da presentare nel nostro contesto culturale, nel quale – nonostante gli strumenti tecnologici abbiano ridotto le distanze e globalizzato il pianeta – paradossalmente sembrano aumentate le difficolt\u00e0 a comunicare. Lo Spirito che dice “tutto ci\u00f2 che avr\u00e0 udito” (16,13) \u00e8 un esempio: prima di dire qualsiasi cosa, anche lo Spirito deve ascoltare. Lo Spirito che annuncia. La rivelazione non pu\u00f2 restare una verit\u00e0 semplicemente “data” una volta per sempre, ma il suo peso deve sempre essere “portato” con fatica (16,12), cio\u00e8 compreso, da chi la rivelazione riceve: c’\u00e8, per dirla con Brown, “una tensione tra la completezza del messaggio e il bisogno di applicazione continua, tensione che attraversa tutta l’opera sia di Ges\u00f9 che del Par\u00e0clito, poich\u00e9 essi hanno lo stesso compito di rivelazione”.<\/p>\n La Trinit\u00e0, potremmo dire, non finisce mai di parlare, e non si esaurisce lo sforzo di chi vuole ascoltarne la Parola. Ad aiutare interviene lo Spirito. La Chiesa non rimane da sola nell’impegno di ascoltare e comprendere il messaggio di Dio, e da subito \u00e8 cosciente che Ges\u00f9, mandato dal Padre, attraverso lo Spirito parla ancora. Emblematica, a proposito, \u00e8 la formula con la quale nella comunit\u00e0 primitiva vengono prese decisioni che risolvono gravi problemi ecclesiali: “Abbiamo deciso, lo Spirito Santo e noi…” (At<\/em> 15,28). L’unit\u00e0 nella Trinit\u00e0. Qui si aggancia il nostro percorso verso la solennit\u00e0 odierna. Ora notiamo che nel nostro brano sono presenti in modo esplicito le tre persone della Trinit\u00e0: \u00e8 il Figlio, Ges\u00f9 Cristo, che parla; sta parlando dello Spirito santo, il quale a sua volta parler\u00e0 per conto del Figlio; la presenza del Padre dei cieli, parimenti, \u00e8 evocata dal Figlio.<\/p>\n La Trinit\u00e0, come detto gi\u00e0 sopra, \u00e8 vista non solo nelle sue relazioni, nella sua immanenza, ma anche nel suo sforzo “economico” di comunicazione e rivelazione. Giovanni ne mostra, soprattutto, la profonda unit\u00e0. Infatti, “nella tradizione giovannea del Nuovo Testamento troviamo gi\u00e0 i primi cenni di riflessione trinitaria. Nella prima parte del Vangelo di Giovanni<\/em> (cap. 1-12), in fondo si tratta sempre del rapporto del Figlio con il Padre; nei discorsi di congedo della seconda parte (cap. 14-17) il tema \u00e8 invece quello dell’invio di un altro Par\u00e0clito (14,16), del suo procedere dal Padre (15,26), della sua missione ad opera di Ges\u00f9 Cristo (16,7) e del suo compito di attualizzare l’opera di Cristo ricordando ci\u00f2 che lui ha detto (16,13s.)” (Kasper).<\/p>\n Continua il Cardinale: nel Quarto vangelo “l’unit\u00e0 tra il Padre e il Figlio diventa cos\u00ec, per mezzo dello Spirito, possibilit\u00e0 e fondamento vitale di un’unit\u00e0 che i fedeli devono mostrare come segno al mondo (17,21)”. Da qui un ulteriore messaggio che viene dalla odierna solennit\u00e0. Nella festa di Pentecoste abbiamo ricordato come lo Spirito valorizzi le diversit\u00e0 e le molteplicit\u00e0, in quanto ricchezze, come ogni lingua umana \u00e8 buona e deve essere imparata. Oggi, nella comunione che lega le tre persone divine, ci viene ricordato il valore dell’unit\u00e0. Scrive ancora Kasper: “L’Antico e il Nuovo Testamento, con questo loro messaggio del Dio unico, riprendono il problema originario dell’umanit\u00e0: quello dell’unit\u00e0 in ogni molteplicit\u00e0 e dispersione del reale”. Per queste intenzioni possiamo pregare oggi. Il mistero del Dio trino, unit\u00e0 nella distinzione delle tre persone, mistero della fede “in senso stretto, uno dei misteri nascosti in Dio, che non possono essere conosciuti se non sono divinamente rivelati” (Catechismo della Chiesa cattolica<\/em>, 237), componga le tensioni che lacerano il nostro mondo e le nostre vite, e ci conduca alla via della salvezza.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Nella prima parte del nostro commento vedremo da vicino, per quanto possibile, il vangelo che oggi il Lezionario ci offre. Nella seconda cercheremo collegamenti tra il nostro brano e la solennit\u00e0 celebrata in questa domenica. Lo Spirito che ascolta. Di nuovo, il vangelo \u00e8 tratto da Giovanni; ancora – come gi\u00e0 per alcune domeniche nel […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":0,"comment_status":"open","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"_acf_changed":false,"footnotes":""},"categories":[492],"tags":[2502,1913],"acf":[],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/3831"}],"collection":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/1"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=3831"}],"version-history":[{"count":5,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/3831\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":42015,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/3831\/revisions\/42015"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=3831"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=3831"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=3831"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}