{"id":38054,"date":"2015-07-09T11:10:52","date_gmt":"2015-07-09T09:10:52","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=38054"},"modified":"2021-03-26T16:51:17","modified_gmt":"2021-03-26T14:51:17","slug":"grecia-da-salvare-dal-precipizio","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/grecia-da-salvare-dal-precipizio\/","title":{"rendered":"Grecia da salvare dal precipizio"},"content":{"rendered":"
\"Festa<\/a>
Festa in piazza ad Atene dopo la vittoria dei \u201cno\u201d al referendum<\/figcaption><\/figure>\n

\u201cDeve essere accettato il piano d\u2019accordo consegnato dalla Commissione Ue, Bce e Fmi all\u2019eurogruppo del 25 giugno 2015 che si compone di due parti, le quali costituiscono la loro proposta unitaria?\u201d.<\/p>\n

Ora che i seggi sono chiusi, lo spoglio \u00e8 terminato e piazza Syntagma ha festeggiato l\u2019esito del referendum svoltosi in Grecia il 5 luglio, occorre tornare sul quesito sottoposto agli elettori ellenici.<\/p>\n

\u201cS\u00ec\u201d o \u201cno\u201d le due sole risposte possibili. Ma s\u00ec e no a cosa? Quale il contenuto effettivo \u2013 tecnico e finanziario, oltre che politico \u2013 della domanda stampata sulle schede, su cui oltre il 60% degli elettori ha apposto un convinto oxi<\/em>?<\/p>\n

La democrazia \u2013 insegna la storia greca \u2013 \u00e8 partecipazione pienamente cosciente e responsabile alla res publica<\/em>. Davvero tutti gli elettori erano a conoscenza del contenuto dell\u2019accordo? E veramente un popolo, provato da 7 anni di pesante crisi economica e sociale, pu\u00f2 accettare responsabilmente tutte le conseguenze che derivano da un semplice \u201cno\u201d piuttosto che da un altrettanto semplicistico \u201cs\u00ec\u201d?<\/p>\n

Se non si torna al senso del voto, alla sua origine, pu\u00f2 essere velleitario anche il tentativo di misurarne le conseguenze. Perch\u00e9 il referendum di domenica 5 luglio era stato indetto esattamente 8 giorni prima del suo svolgimento. Su una materia tanto complessa, e con ricadute potenzialmente esplosive, sono stati chiamati al voto 8 milioni di greci dopo una campagna esplicativa durata meno di una settimana.<\/p>\n

Cos\u00ec il voto \u2013 che resta la massima espressione democratica di una nazione moderna \u2013 ha offerto un responso sul quale \u00e8 almeno lecito avanzare dei dubbi: cosa vogliono davvero i greci per il loro futuro? Quali sono i grandi progetti per il futuro del Paese del governo di estrema sinistra – estrema destra guidato da Alexis Tsipras<\/strong>?<\/p>\n

Il premier greco, infatti, da quando \u00e8 entrato in carica dopo le elezioni del gennaio scorso, ha costantemente e coerentemente detto no all\u2019Europa, all\u2019eurogruppo, ai creditori esteri, ai piani di salvataggio \u201clacrime e sangue\u201d confezionati dalla ex Troika. Ma d\u2019altro canto non ha mosso un dito per ridare stabilit\u00e0 ai conti pubblici di Atene (completamente fuori controllo), per realizzare riforme credibili su pensioni, istruzione, sanit\u00e0, e per rilanciare l\u2019economia reale medianti investimenti per la crescita.<\/p>\n

Tsipras, salito al potere voltando le spalle al rigore europeo e dimenticando le centinaia di miliardi giunti proprio dall\u2019Europa per salvare la Grecia, sar\u00e0 per\u00f2 costretto a rivolgersi ancora una volta ai creditori internazionali e all\u2019Unione europea per ottenere \u201caperture di credito\u201d e abbondanti aiuti finanziari cos\u00ec da evitare il default<\/em>.<\/p>\n

Banche serrate, supermercati vuoti, pensioni non pagate, ospedali chiusi rischiano di essere lo scenario greco delle prossime settimane, con conseguente instabilit\u00e0 politica, preludio di sommovimenti civili che nessuno pu\u00f2 augurarsi.<\/p>\n

\u00c8 dunque nero il futuro della Grecia? Non per forza. Le dimissioni del ministro delle finanze Yanis Varoufakis<\/strong> – sacrificato dall\u2019amico Tsipras – sono un segnale della volont\u00e0 di trattare con l\u2019eurogruppo una via d\u2019uscita equa e ragionevole.<\/p>\n

Del resto, i mercati in fibrillazione e la montante marea populista, che ha cantato vittoria in tutta Europa assieme ai convenuti di piazza Syntagma, indicano ai governanti europei prudenza e, in fin dei conti, la necessit\u00e0 di una soluzione che tiri fuori la Grecia dal precipizio.<\/p>\n

\u201cNon lasceremo andare Atene alla deriva\u201d, ha dichiarato il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble<\/strong>, uno dei \u201cfalchi\u201d del rigore e alter ego<\/em> della cancelliera Angela Merkel.<\/p>\n

Grecia e Ue, dunque, costrette nuovamente a negoziare e a trovare presto un punto di incontro di lunga scadenza: che apra linee di solidariet\u00e0 verso Atene e che ottenga, dal Pireo, quella responsabilit\u00e0 – sinonimo di vere riforme e, purtroppo, altri sacrifici per il popolo greco – finora promessa e mai mantenuta.<\/p>\n

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