{"id":3803,"date":"2004-05-21T00:00:00","date_gmt":"2004-05-20T22:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=3803"},"modified":"2015-07-24T16:11:10","modified_gmt":"2015-07-24T14:11:10","slug":"gesu-interprete-delle-scritture","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/gesu-interprete-delle-scritture\/","title":{"rendered":"Ges\u00f9 interprete delle Scritture"},"content":{"rendered":"

Il Vangelo di questa domenica \u00e8 facilmente divisibile in due parti: nella prima (vv. 46-49), le ultime raccomandazioni di Ges\u00f9 secondo il Vangelo di Luca<\/em>; nella seconda (vv. 50-53), la descrizione della sua ascensione al cielo. Ci soffermeremo soprattutto sulla prima scena.Cos\u00ec sta scritto. Prima di lasciare i suoi, Ges\u00f9 compie come un breve “riassunto” della sua vita e della sua missione. Gi\u00e0 ai due di Emmaus aveva spiegato come in tutte le Scritture – “cominciando da Mos\u00e8 e da tutti i profeti” – vi era ci\u00f2 che si riferiva a lui, e soprattutto che il Messia d’Israele avrebbe “sopportato tutte queste sofferenze per entrare nella sua gloria” (Lc<\/em> 24,26).<\/p>\n

Ora questi discorsi sono rivolti agli apostoli, come dice l’introduzione al Vangelo di oggi, Lc<\/em> 24,44: “Sono queste le parole che vi dicevo quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di Mos\u00e8, nei Profeti e nei Salmi”. Ges\u00f9 sta spiegando, come aveva gi\u00e0 fatto nei suoi tre annunci della passione, che il Messia, il Cristo, sarebbe morto e risorto dopo tre giorni. E veniamo al problema. Secondo Luca, Ges\u00f9 disse: “Cos\u00ec sta scritto, il Cristo dovr\u00e0 patire e risuscitare dai morti il terzo giorno” (24,46). Invano cercheremmo dove queste parole, nell’Antico Testamento, sono registrate. Forse l’evangelista si \u00e8 inventato qualcosa? Ha travisato le Scritture? Le ha lette male, e prima di lui Ges\u00f9? Abbiamo gi\u00e0 visto in occasione della IV domenica di Pasqua che al tempo di Ges\u00f9 non vi \u00e8 nessuna attesa messianica relativa ad un Messia-Servo, insomma non ci si aspettava che il Cristo potesse essere sconfitto dalla croce: le profezia di Isaia, quelle dedicate al “Servo sofferente”, non sono mai state interpretate da nessuno – nella religione da cui viene Ges\u00f9 – in senso messianico. Ma l’hanno invece fatto i cristiani.<\/p>\n

Se \u00e8 vero che non vi \u00e8 nessuna citazione letterale e nessun rimando a qualche testo specifico che parli di un Cristo che patisce e risorge (“Cos\u00ec sta scritto, il Cristo dovr\u00e0 patire” 24,46), \u00e8 anche vero, per\u00f2, che tutte le Scritture nascondevano un senso pi\u00f9 profondo, che \u00e8 diventato accessibile a partire dal loro compimento in Cristo, e che – come oggi ci spiega bene Luca – Ges\u00f9 stesso, dopo la risurrezione, ha indicato ai discepoli. Come avrebbero mai fatto, questi, a comprendere altrimenti in un senso cos\u00ec “pieno” le parole che mai nessuno prima aveva interpretato in quel modo? Come leggono le Scritture i cristiani? E perch\u00e9 i fratelli maggiori che ci hanno passato l’Antico Testamento, gli ebrei, non possono leggerle allo stesso modo, e cos\u00ec scoprire Ges\u00f9 il Cristo “nascosto” dentro il libro della Bibbia? Noi cristiani leggiamo la Bibbia, appunto, da cristiani.<\/p>\n

“La morte del Messia, re dei Giudei, e la sua risurrezione diedero ai testi dell’Antico Testamento una pienezza di significato prima inconcepibile. Alla luce degli eventi della Pasqua gli autori del Nuovo Testamento rilessero l’Antico. Lo Spirito Santo inviato dal Cristo glorificato ne fece scoprire loro il senso spirituale”(Pontificia Commissione Biblica). E gli ebrei? “Non si deve dire che l’ebreo non vede ci\u00f2 che era annunciato nei testi, ma che il cristiano, alla luce di Cristo e della Chiesa, scopre nei testi un di pi\u00f9 di significato che vi era nascosto” (Ibid.).Cominciando da Gerusalemme. Da qui allora si deve partire, per cogliere l’originalit\u00e0 della lettura cristiana della Bibbia ebraica, e perch\u00e9 da Gerusalemme, la citt\u00e0 santa dei giudei, viene la salvezza (cfr. Gv<\/em> 4,22). Da Gerusalemme parte l’annuncio che il cristiano deve dare, e di Gerusalemme – ovvero della nostra matrice ebraica – non ci si deve dimenticare. Nonostante le differenze e le distinzioni.<\/p>\n

Il Card. Martini, in un suo recente libro, scrive: “I profondi valori che ci uniscono (cristiani ed ebrei) non sopprimono certo le caratteristiche che ci distinguono e che vanno esposte con chiarezza, a fondamento di un onesto dialogo; in Ges\u00f9 morto e risorto noi cristiani adoriamo il Figlio unigenito prediletto del Padre, il Messia signore e redentore dei popoli tutti che ricapitola in s\u00e9 l’intero creato. Tuttavia con questo atto di fede noi riteniamo di confermare i valori ebraici e la Tora<\/em>h, come afferma Paolo (Rm<\/em> 3,31). La nostra esegesi dinamica ed escatologica delle Scritture ci pone in una linea di continuit\u00e0’diversit\u00e0 con l’interpretazione ebraica” (Verso Gerusalemme,<\/em> Feltrinelli 2004, 102).<\/p>\n

Una separazione gioiosa. Come abbiamo visto anche in occasione del discorso d’addio nel Vangelo di domenica scorsa, in questa ultima scena dipinta da Luca non vi sono n\u00e9 tristezza n\u00e9 rimpianti. La separazione tra Ges\u00f9 e i suoi \u00e8 definitiva, ma questi “tornarono a Gerusalemme con grande gioia”. Che cosa dobbiamo chiedere – in occasione di questa memoria, e della prossima Pentecoste? Che venga di nuovo il Suo Spirito, che ci apra la mente, l’intelligenza, per capire le Scritture (cfr. Lc<\/em> 24,45), e che ci doni la stessa gioia provata da chi, ormai senza una guida visibile, \u00e8 condotto dalla Sua Presenza invisibile.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

Il Vangelo di questa domenica \u00e8 facilmente divisibile in due parti: nella prima (vv. 46-49), le ultime raccomandazioni di Ges\u00f9 secondo il Vangelo di Luca; nella seconda (vv. 50-53), la descrizione della sua ascensione al cielo. Ci soffermeremo soprattutto sulla prima scena.Cos\u00ec sta scritto. Prima di lasciare i suoi, Ges\u00f9 compie come un breve “riassunto” […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":0,"comment_status":"open","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"_acf_changed":false,"footnotes":""},"categories":[492],"tags":[1663],"acf":[],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/3803"}],"collection":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/1"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=3803"}],"version-history":[{"count":5,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/3803\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":40318,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/3803\/revisions\/40318"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=3803"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=3803"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=3803"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}