{"id":374,"date":"2012-01-03T09:30:05","date_gmt":"2012-01-03T09:30:05","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=374"},"modified":"2012-01-03T09:30:05","modified_gmt":"2012-01-03T09:30:05","slug":"immigrazione-i-tragici-fatti-di-torino-e-firenze","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/immigrazione-i-tragici-fatti-di-torino-e-firenze\/","title":{"rendered":"Immigrazione: i tragici fatti di Torino e Firenze"},"content":{"rendered":"
In questi ultimi giorni l\u2019Italia \u00e8 stata scenario di gravi episodi di violenza e razzismo, al limite – anzi, oltre il limite – della follia: l\u2019incendio del campo rom a Torino a causa di un inesistente caso di stupro; e l\u2019uccisione di due senegalesi a Torino, che poteva trasformarsi in una strage di immigrati. Eventi per certi versi isolati, ma che per altri versi sono sintomo di un malessere – quanto diffuso? – che cova nella nostra societ\u00e0, pronto a scatenarsi contro fasce sociali da sempre oggetto di attacchi e persecuzioni.
\nNel caso di Torino, mercoled\u00ec scorso una 16enne aveva denunciato di aver sub\u00ecto uno stupro, ma solo per nascondere il fatto di aver avuto un rapporto consenziente. Consigliata dal fratello, ha accusato due rom del vicino campo (abusivo) di Cascina Continassa: 500 persone hanno assaltato il campo, e alcune persone hanno appiccato il fuoco alle baracche e alle roulotte. Per fortuna, non si sono registrate vittime.
\n\u201cCi\u00f2 che \u00e8 avvenuto rappresenta un atto di violenza inaccettabile, che lascia sgomenti\u201d, ha commentato don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele. E ha aggiunto: \u201cLa violenza che si \u00e8 scagliata contro queste persone nasce da un vento di razzismo che soffia nel Paese. La politica deve trovare delle soluzioni. Le istituzioni, senza rassegnarsi alle forme d\u2019illegalit\u00e0 e di sfruttamento che troppo spesso caratterizzano i campi nomadi, creino strumenti di conciliazione, d\u2019inclusione e di legalit\u00e0 per la popolazione rom\u201d.
\nSecondo don Fredo Olivero, direttore della Pastorale dei migranti della diocesi di Torino, l\u2019assalto \u00e8 nato da un \u201cclima di tensione che \u00e8 andato aumentando, nel quartiere e nella citt\u00e0. \u00c8 la prima volta in trent\u2019anni di esperienza pastorale che vedo dar fuoco a un campo nomadi a Torino: non era mai successo. \u00c8 un fatto sconvolgente\u201d.
\nSu questo evento, e sulla sparatoria di Firenze, cos\u00ec si \u00e8 espresso Oliviero Forti, responsabile dell\u2019ufficio Immigrazione di Caritas italiana: \u201cGli episodi di Torino e di Firenze danno la misura di come la nostra societ\u00e0 sia sotto pressione per ci\u00f2 che stiamo vivendo sul fronte economico. Questi atti sono la manifestazione pi\u00f9 grave di un sentimento che rischia di essere diffuso\u201d. Nel capoluogo toscano, due senegalesi sono rimasti uccisi e altri tre feriti da un estremista neonazista che poi si \u00e8 tolto la vita. Secondo Forti, \u201csiamo ancora una societ\u00e0 capace di poter gestire determinate pulsioni, per\u00f2 c\u2019\u00e8 un disagio diffuso che sfocia in atti che vanno a colpire le fasce pi\u00f9 deboli\u201d, ed esprime preoccupazione per l\u2019aumento tra i giovani di \u201cun certo grado di intolleranza rispetto agli stranieri, perch\u00e9 li vedono come dei potenziali concorrenti\u201d.
\n\u201cTroppe volte in questi anni – ha sottolineato il presidente delle Acli Andrea Olivero -, per ragioni di opportunit\u00e0 politica o miopia culturale, si sono tollerati linguaggi, provocazioni e iniziative di stampo apertamente razzista o fortemente discriminatorie. Anzich\u00e9 favorire una politica dell\u2019integrazione e della convivenza, lavorando con seriet\u00e0 alla soluzione dei problemi, si sono alimentate irresponsabilmente le paure dei cittadini\u201d.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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