Continuano le tribolazioni della Grecia, ma anche di tutti gli altri Paesi europei che subiscono gli effetti della crisi. Ma dove sta l\u2019origine di tutti questi mali? La Grecia \u00e8 vittima di un meccanismo perverso, di un complotto di aguzzini e di strozzini, o \u00e8 vittima di se stessa? La domanda si potrebbe porre, in uno sfortunato domani, anche per l\u2019Italia (speriamo che non accada).<\/p>\n
La risposta pu\u00f2 stare in una frase che viene spesso ripetuta, ma di cui a molti sfugge il reale significato: queste cose avvengono quando un Paese pretende troppo a lungo di vivere al di sopra delle proprie risorse. I semplici cittadini obiettano: \u201cIo non ho colpa di nulla, ho speso solo i soldi che avevo e neppure tutti, tant\u2019\u00e8 vero che non ho debiti e anzi un po\u2019 di risparmi\u201d. Ma qui bisogna saper distinguere fra l\u2019economia delle singole famiglie e quella collettiva.<\/p>\n
\u00c8 vero che i singoli hanno speso solo i soldi che avevano ma, nel suo insieme, la comunit\u00e0 nazionale consumava pi\u00f9 di quello che produceva. La chiave del mistero sta nella spesa pubblica usata dallo Stato non (solo) come mezzo per finanziare i servizi pubblici, ma (anche) come strumento per sostenere il potere di acquisto delle famiglie, e cos\u00ec incentivare i consumi e diffondere il benessere.<\/p>\n
Un obiettivo che sarebbe sacrosanto, se per raggiungerlo lo Stato non dovesse indebitarsi sistematicamente anno dopo anno, decennio dopo decennio. Come fa lo Stato a sostenere i consumi privati? In mille modi: con le pensioni facili (pensiamo a quelle di invalidit\u00e0), con le opere pubbliche inutili, con gli sprechi nel pubblico impiego e nei servizi.<\/p>\n
Come fa lo Stato a indebitarsi? Emettendo buoni del tesoro, rinnovandoli all\u2019infinito, e pagandoci sopra gli interessi. Ma alla fine i nodi vengono al pettine. Questo meccanismo si \u00e8 ingigantito da quando – dalla met\u00e0 del Novecento in poi – nella nostra parte del mondo si \u00e8 costruito lo \u201cStato sociale\u201d che ha fatto del benessere a spese della collettivit\u00e0 un diritto garantito a ogni individuo.<\/p>\n
Perfetto; ma perch\u00e9 il tutto stia in piedi, e ci resti per sempre, ci vuole una base economica fortissima e in continuo sviluppo. Le leggi dell\u2019economia non sono un\u2019invenzione dei cattivi.<\/p>\n
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