{"id":36572,"date":"2015-06-25T10:13:56","date_gmt":"2015-06-25T08:13:56","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=36572"},"modified":"2015-08-06T12:04:53","modified_gmt":"2015-08-06T10:04:53","slug":"fraternita-nuova","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/fraternita-nuova\/","title":{"rendered":"Fraternit\u00e0 nuova"},"content":{"rendered":"
\"Papa<\/a>
Papa Francesco durante la sua visita al Tempio Valdese<\/figcaption><\/figure>\n

\u201cCon grande gioia mi trovo oggi tra voi!\u201d ha esordito Papa Francesco<\/strong> nel suo discorso al Tempio valdese di Torino. \u00c8 il primo successore di Pietro a varcarne la soglia in ottocento anni. Per augurare \u201cgrazia e pace\u201d ai suoi ospiti, usa le parole di Paolo secondo la traduzione interconfessionale della Bibbia in lingua corrente.<\/p>\n

Poco dopo, il mea culpa<\/em> per il quale sar\u00e0 ricordato questo evento gi\u00e0 storico: \u201cDa parte della Chiesa cattolica, vi chiedo perdono. Vi chiedo perdono per gli atteggiamenti e i comportamenti non cristiani, persino non umani che, nella storia, abbiamo avuto contro di voi. In nome del Signore Ges\u00f9 Cristo, perdonateci!\u201d.<\/p>\n

Nelle parole di Francesco c\u2019\u00e8 il desiderio di far prevalere la \u201cfraternit\u00e0\u201d su tutte le colpe, gli errori, le divisioni del passato.<\/p>\n

I suoi interlocutori lo ricambiano chiamandolo \u201cfratello\u201d, la parola maggiormente risuonata nel Tempio.<\/p>\n

Ogni volta che un esponente della comunit\u00e0 valdese finisce il suo saluto, Papa Bergoglio si alza per avvolgerlo in un caldo abbraccio, seguito da un applauso tributato dalle 400 persone presenti, oltre ai 40 giornalisti ammessi.<\/p>\n

Alla fine dell\u2019incontro, Bergoglio ringrazia nuovamente per l\u2019invito: \u201cVorrei ci confermasse in un nuovo modo di essere gli uni con gli altri: guardando prima di tutto la grandezza della nostra fede comune e, soltanto dopo, le divergenze che ancora sussistono\u201d.<\/p>\n

Esperienza da ripetere<\/strong><\/p>\n

\u201cLa cordiale accoglienza che oggi mi riservate – ha detto ancora il Papa – mi fa pensare agli incontri con gli amici della Chiesa evangelica valdese del Rio della Plata, di cui ho potuto apprezzare la spiritualit\u00e0 e la fede, e imparare tante cose buone\u201d.<\/p>\n

Per ricordare la parola italiana \u201caccoglienza\u201d, il Papa si rivolge al suo amico argentino che l\u2019ha appena preceduto nel saluto. \u201cNel Rio de La Plata negli ultimi decenni abbiamo fatto tante cose insieme – ricorda a sua volta Oscar Oudri<\/strong> , moderador<\/em> della Mesa Valdense di Uruguay e Argentina, – lottando fianco a fianco, imparando dal prossimo, al di l\u00e0 del proprio credo, per migliorare le condizioni di vita dei nostri popoli\u201d. Poi la proposta al \u201cfratello Francesco\u201d: \u201cUn evento simile a questo in una delle nostre Chiese riformate\u201d.<\/p>\n

Il pastore Paolo Ribet<\/strong> , a nome della comunit\u00e0 ospitante, definisce il Papa \u201cun nuovo fratello del nostro percorso\u201d. L\u2019ecumenismo \u00e8 \u201cla fine dell\u2019autosufficienza delle nostre Chiese\u201d, dice il moderatore della Tavola valdese, Eugenio Bernardini<\/strong> , al suo \u201cfratello in Cristo\u201d. Della Evangelii gaudium<\/em> , il pastore saluta con favore la visione dell\u2019unit\u00e0 cristiana come \u201cdiversit\u00e0 riconciliata\u201d.<\/p>\n

Tra gli impegni comuni: il \u201cno\u201d a guerre che si combattono \u201cnel nome di Dio\u201d e \u201cl\u2019urgenza di proseguire e intensificare la testimonianza a favore dei profughi che bussano alla nostra porta\u201d.<\/p>\n

Unit\u00e0, non uniformit\u00e0. \u201cUno dei principali frutti – ha aggiunto il Papa – che il movimento ecumenico ha gi\u00e0 permesso di raccogliere in questi anni \u00e8 la riscoperta della fraternit\u00e0\u201d, che \u201cci consente di cogliere il profondo legame che gi\u00e0 ci unisce, malgrado le nostre differenze. Si tratta di una comunione ancora in cammino. E l\u2019unit\u00e0 si fa in cammino\u201d, fino alla \u201cpiena e visibile comunione nella verit\u00e0 e nella carit\u00e0\u201d.<\/p>\n

\u201cL\u2019unit\u00e0 che \u00e8 frutto dello Spirito santo non significa uniformit\u00e0 – precisa il Vescovo di Roma. – I fratelli sono accomunati da una stessa origine, ma non sono identici tra di loro. Purtroppo \u00e8 successo e continua ad accadere che i fratelli non accettino la loro diversit\u00e0 e finiscano per farsi la guerra l\u2019uno contro l\u2019altro. Riflettendo sulla storia delle nostre relazioni, non possiamo che rattristarci di fronte alle contese e alle violenze commesse in nome della propria fede\u201d.<\/p>\n

Chiede quindi \u201cla grazia di riconoscerci tutti peccatori e di saperci perdonare gli uni gli altri. \u00c8 per iniziativa di Dio, il quale non si rassegna mai di fronte al peccato dell\u2019uomo, che si aprono nuove strade per vivere la nostra fraternit\u00e0, e a questo non possiamo sottrarci\u201d. Poi la richiesta di perdono.<\/p>\n

Passi incoraggianti<\/strong><\/p>\n

Le relazioni tra cattolici e valdesi oggi \u201csono sempre pi\u00f9 fondate sul mutuo rispetto e sulla carit\u00e0 fraterna\u201d, sottolinea Francesco, tracciando un bilancio delle \u201coccasioni che hanno contribuito a rendere pi\u00f9 saldi tali rapporti\u201d, come la recente redazione di un appello congiunto contro la violenza alle donne. Poi un esempio dal territorio: \u201cLo scambio ecumenico di doni\u201d, il vino e il pane, compiuto in occasione della Pasqua a Pinerolo dalla Chiesa valdese e dalla diocesi cattolica.<\/p>\n

\u201cIncoraggiati da questi passi, siamo chiamati a continuare a camminare insieme\u201d \u00e8 la consegna del Papa, secondo il quale \u201cun ambito nel quale si aprono ampie possibilit\u00e0 di collaborazione tra valdesi e cattolici \u00e8 quello dell\u2019evangelizzazione. Andiamo insieme incontro agli uomini e alle donne di oggi, che a volte sembrano cos\u00ec distratti e indifferenti, per trasmettere loro il cuore del Vangelo\u201d.<\/p>\n

Altro ambito per \u201clavorare sempre di pi\u00f9 uniti\u201d \u00e8 quello del \u201cservizio all\u2019umanit\u00e0 che soffre, ai poveri, agli ammalati, ai migranti\u201d, per \u201ctestimoniare il volto misericordioso di Dio che si prende cura di tutti e, in particolare, di chi si trova nel bisogno\u201d.<\/p>\n

\u201cLa scelta dei poveri, degli ultimi, di coloro che la societ\u00e0 esclude – prosegue – ci avvicina al cuore stesso di Dio, che si \u00e8 fatto povero per arricchirci con la sua povert\u00e0 e, di conseguenza, ci avvicina di pi\u00f9 gli uni agli altri. Le differenze su importanti questioni antropologiche ed etiche, che continuano a esistere tra cattolici e valdesi – \u00e8 l\u2019auspicio – non ci impediscano di trovare forme di collaborazione in questi e altri campi. Se camminiamo insieme, il Signore ci aiuta a vivere quella comunione che precede ogni contrasto\u201d.<\/p>\n

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